Beyond 3D: H-BIM for Documenting Endangered and Lost Architectural Heritage. The Church of Santo Spirito in the Venetian Lagoon as a Case Study

This research aims to provide a methodological and practical approach to the implementation of Heritage Building Information Model (HBIM) as a resource to analyse endangered or lost Architectural assets, by image-based modelling. This proposal delves into 2 main axes. First, the re-contextualization of the architectural heritage asset. A review of the available written sources, as well as the chronicles of its visitors during the 16th century, the engravings, and drawings, allows to place the Church of Santo Spirito within its environment and the transformations it has seen, both of construction and spoliation. In this axis, an emphasis is made on the architecture as a cultural manifestation. From the description of the Venetian architecture and the techniques used on the main archipelago and the surrounding islands. Secondly, it showcases the relevance of the digital world. When it comes to transform a building into a graphical parametrized representation, which can serve as canvas to support restoration proposals and hypothesis, or as an historical source that relates the evolution of the people that created, transformed, and abandoned it. This is, Time and Space. The technological revolution experienced during the first decade of the 21st century has shaped our daily lives. As a non-inert part of the environment, humans adapted to these fast changes and adopted them into our daily life cycle, altering our perception of time and sparking the need to look into the future as synonym of progress as a side effect. When it comes to architecture or built environments, the artificial spaces shape the meaning, they create barriers and split the activities conducted in one another. They embody a group of common beliefs or techniques. This is part of the group, their identity. During their lifecycle, buildings serve a purpose, the original intention with what they were conceived and created. And they will be preserved, until a change of paradigm takes place. A shift in public policies, economic or social interest, condemning the asset, starts a vice circle with a foreseeable outcome: Heritage will be lost forever. Here, an opportunity arises when it comes to match, technological innovations, time perception -past and future-, heritage, culture, and economic development: the use of computational tools, can be used in different stages of the building lifecycle, from assessing the as-is state, the risks, spanning from structural, cultural, and financial for potential stakeholders, to proposals of intervention and restoration in digital environments.

Questa ricerca mira a fornire un approccio metodologico e pratico all'implementazione del Heritage Building Information Model (HBIM) come risorsa per l'analisi dei beni architettonici a rischio o perduti. Questa proposta si articola in due assi principali. In primo luogo, la ricontestualizzazione del patrimonio architettonico. L'analisi delle fonti scritte disponibili, nonché delle cronache dei visitatori del XVI secolo, delle incisioni e dei disegni, consente di collocare la Chiesa di Santo Spirito nel suo contesto ambientale e nelle trasformazioni che ha subito, sia costruttive che di spoliazione. In quest'ottica, l'accento viene posto sull'architettura come manifestazione culturale, a partire dalla descrizione dell'architettura veneziana e delle tecniche utilizzate nell'arcipelago principale e nelle isole circostanti. In secondo luogo, mette in luce l'importanza del mondo digitale. Quando si tratta di trasformare un edificio in una rappresentazione grafica parametrica, che può fungere da supporto a proposte e ipotesi di restauro, o da fonte storica che racconta l'evoluzione delle persone che lo hanno creato, trasformato e abbandonato. Questo è Tempo e Spazio. La rivoluzione tecnologica vissuta nel primo decennio del XXI secolo ha plasmato la nostra vita quotidiana. In quanto parte non inerte dell'ambiente, gli esseri umani si sono adattati a questi rapidi cambiamenti e li hanno integrati nel nostro ciclo di vita quotidiano, alterando la nostra percezione del tempo e innescando la necessità di guardare al futuro come sinonimo di progresso come effetto collaterale. Quando si tratta di architettura o di ambienti costruiti, gli spazi artificiali plasmano il significato, creano barriere e separano le attività svolte l'una dall'altra. Incarnano un insieme di credenze o tecniche comuni. Questo fa parte del gruppo, della sua identità. Durante il loro ciclo di vita, gli edifici perseguono uno scopo, l'intento originario per cui sono stati concepiti e realizzati. E saranno preservati, fino a quando non si verificherà un cambio di paradigma. Un cambiamento nelle politiche pubbliche, negli interessi economici o sociali, che condanni il bene, innesca un circolo vizioso con un esito prevedibile: la perdita definitiva del patrimonio. Qui, si presenta un'opportunità quando si tratta di coniugare innovazioni tecnologiche, percezione del tempo - passato e futuro -, patrimonio, cultura e sviluppo economico: l'uso di strumenti computazionali può essere utilizzato in diverse fasi del ciclo di vita di un edificio, dalla valutazione dello stato di fatto, dei rischi (strutturali, culturali e finanziari) per i potenziali stakeholder, alle proposte di intervento e restauro in ambienti digitali.