Il binomio natura-guerra nei Punica di Silio Italico: il caso della battaglia al fiume Metauro (Pun. XV 522-563; 612-634; 752-777)

In questo progetto di tesi si propone di analizzare lo sviluppo del paesaggio e della sua relazione con la guerra nei Punica di Silio Italico, ponendo l’attenzione sul caso del fiume Metauro in relazione alla battaglia lì avvenuta nel 207 a.C., narrata dall’autore nel libro XV. In esordio si offre un’indagine introduttiva sul suddetto tema in Silio Italico. Nei Punica la componente naturalistica si presenta con un’importante ricorrenza, a dimostrazione del fatto che il poeta le attribuisce una sua finalità nell’organicità dell’opera. Gli excursus paesaggistici offrono la possibilità di esprimere concetti e considerazioni, altrimenti impossibili da inserire nel genere epico. Questa propensione siliana dimostra la centralità della natura nella cultura di età flavia, periodo in cui era fortemente sentita la necessità di rispettare e preservare la natura inviolata. Differentemente da Stazio e Valerio Flacco, in cui è evidente il fatto che alla natura personificata siano attribuiti sentimenti umani, volti a intensificare il pathos, riguardo Silio si individuano pareri differenti. Infatti, da un lato alcuni ritengono il Nostro un autore classico e razionale, dall’altro c’è chi sostiene che “la natura diviene nei Punica […] un vero e proprio personaggio impegnato in un ruolo multiforme” (C. Santini, La cognizione del passato in Silio Italico, Roma 1983). L'analisi del topos della natura si focalizza principalmente sull’elemento fluviale, stilema frequente nei Punica, che Silio impiega come parte della struttura del suo epos: infatti, il fiume è spesso coinvolto nella narrazione come teatro di battaglie e attore stesso (vd. Ticino: IV 1-479; Trebbia: IV 525-704; Ofanto; Metauro: XV 601-807). “La presenza dello stilema della mache parapotamios è insistente: parrebbe che non si possano menzionare o rievocare le imprese di Annibale in Italia senza ricorrere a tale modulo” (Santini 1983). Infine, il progetto prevede l’analisi testuale e il commento del caso singolo della battaglia al fiume Metauro, narrata in Pun. XV 612-807, in cui insieme alle scene di battaglia si accompagnano indicazioni sullo sconvolgimento dello scenario e del fiume come conseguenza della violenza. La disfatta cartaginese presso il fiume viene preannunciata nel discorso dell’Oenotria Tellus (XV 522-563), pericope su cui si sofferma in prima battuta il commento. Negli altri due loci siliani, oggetto del presente lavoro, la natura interviene nella battaglia per creare confusione e difficoltà tra le schiere cartaginesi (XV 612-634), preparando così il terreno di guerra alla sconfitta, che non tarda ad arrivare, e il paesaggio attorno allo scontro ne rimane segnato visibilmente, con il fiume ormai insanguinato (XV 752-777). Nel presente lavoro il testo di riferimento per il commento al libro XV è quello dell’edizione teubnerina di Delz (1987).