Il Nitinol, grazie alle sue straordinarie proprietà di superelasticità, memoria di forma e comprovata biocompatibilità, si conferma come un materiale estremamente promettente per la realizzazione di componenti biomedicali ad alte prestazioni, quali stent, clip vascolari e altri dispositivi impiantabili. Per la produzione di tali componenti, la tecnologia di additive manufacturing è ampiamente adottata in virtù della sua elevata flessibilità nel personalizzare i dispositivi in base alle esigenze specifiche del paziente. Tuttavia, essa genera superfici caratterizzate da un’elevata rugosità, il cui livello è fortemente influenzato dall’orientamento di stampa. In ogni caso, tali finiture superficiali risultano incompatibili con gli standard richiesti nelle applicazioni biomedicali. In questo contesto, l’obiettivo della presente tesi è analizzare l’influenza dell’orientamento di stampa sulla rugosità superficiale di campioni in Nitinol realizzati mediante additive manufacturing, con particolare riferimento al processo LPBF (Laser Powder Bed Fusion). A tal fine, sono stati prodotti campioni con orientazioni di stampa differenti (0° e 90°), successivamente caratterizzati in termini di rugosità e morfologia superficiale. È stato inoltre eseguito e ottimizzato un trattamento di elettrolucidatura (EP), con l’obiettivo di ridurre la rugosità e ottenere superfici quasi a specchio. Per validare il lavoro, è stata condotta una comparazione tra i campioni ottimizzati e le superfici di clip biomedicali attualmente utilizzate in ambito clinico. I risultati ottenuti hanno evidenziato una significativa congruenza tra le due tipologie di superficie, confermando la potenziale applicabilità dei campioni alla produzione di dispositivi impiantabili. I risultati di questo studio si collocano nel più ampio contesto della produzione di dispositivi biomedicali, fornendo informazioni rilevanti su: i) l’ottimizzazione dei parametri di processo LPBF per la stampa del Nitinol; ii) le linee guida per la scelta dell’orientamento di stampa, finalizzate al miglioramento della qualità superficiale; iii) l’ottimizzazione del processo di elettrolucidatura (EP) per la finitura superficiale del Nitinol; iv) la correlazione tra orientamento di stampa e qualità superficiale; v) la conferma della compatibilità superficiale delle superfici trattate, elemento essenziale per l’impiego clinico del materiale.
Effetto della direzione di stampa sulla finitura superficiale di campioni di Nitinol trattati elettrochimicamente
PERISSINOTTO, CHIARA
2024/2025
Abstract
Il Nitinol, grazie alle sue straordinarie proprietà di superelasticità, memoria di forma e comprovata biocompatibilità, si conferma come un materiale estremamente promettente per la realizzazione di componenti biomedicali ad alte prestazioni, quali stent, clip vascolari e altri dispositivi impiantabili. Per la produzione di tali componenti, la tecnologia di additive manufacturing è ampiamente adottata in virtù della sua elevata flessibilità nel personalizzare i dispositivi in base alle esigenze specifiche del paziente. Tuttavia, essa genera superfici caratterizzate da un’elevata rugosità, il cui livello è fortemente influenzato dall’orientamento di stampa. In ogni caso, tali finiture superficiali risultano incompatibili con gli standard richiesti nelle applicazioni biomedicali. In questo contesto, l’obiettivo della presente tesi è analizzare l’influenza dell’orientamento di stampa sulla rugosità superficiale di campioni in Nitinol realizzati mediante additive manufacturing, con particolare riferimento al processo LPBF (Laser Powder Bed Fusion). A tal fine, sono stati prodotti campioni con orientazioni di stampa differenti (0° e 90°), successivamente caratterizzati in termini di rugosità e morfologia superficiale. È stato inoltre eseguito e ottimizzato un trattamento di elettrolucidatura (EP), con l’obiettivo di ridurre la rugosità e ottenere superfici quasi a specchio. Per validare il lavoro, è stata condotta una comparazione tra i campioni ottimizzati e le superfici di clip biomedicali attualmente utilizzate in ambito clinico. I risultati ottenuti hanno evidenziato una significativa congruenza tra le due tipologie di superficie, confermando la potenziale applicabilità dei campioni alla produzione di dispositivi impiantabili. I risultati di questo studio si collocano nel più ampio contesto della produzione di dispositivi biomedicali, fornendo informazioni rilevanti su: i) l’ottimizzazione dei parametri di processo LPBF per la stampa del Nitinol; ii) le linee guida per la scelta dell’orientamento di stampa, finalizzate al miglioramento della qualità superficiale; iii) l’ottimizzazione del processo di elettrolucidatura (EP) per la finitura superficiale del Nitinol; iv) la correlazione tra orientamento di stampa e qualità superficiale; v) la conferma della compatibilità superficiale delle superfici trattate, elemento essenziale per l’impiego clinico del materiale.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/93349