Le Controlled Foreign Companies alla luce del progetto BEPS: evoluzione della disciplina europea e impatti sulla normativa nazionale

The thesis provides a historical reconstruction of the national Controlled Foreign Company (CFC) regime, examined in light of the interventions of the European Union, which has been the true driving force behind the changes observed over the last decade. The aim is to demonstrate how, in Italy, the evolution of CFC rules has been shaped by two key European turning points: first, the adoption of the Anti-Tax Avoidance Directive (ATAD), which almost entirely redesigned the CFC framework, requiring a reconsideration of both the applicable conditions and the techniques for attributing income; and second, the subsequent process of coordination with the global minimum tax, which demanded further harmonization of domestic law with the new effective minimum taxation standards. Through the analysis of European sources and national implementing measures, the thesis retraces the regulatory trajectory, highlights the discontinuities, and sheds light on the systematic continuities across different regulatory stages. The research adopts a historical-critical approach: on the one hand, it traces the sequence of reforms and their underlying rationale; on the other, it assesses the impact of European choices on domestic institutions. The original contribution of the thesis lies in offering a clear periodization of the Italian evolution of CFC rules in light of European developments, showing how the EU has been the matrix of all reforms over the past decade.

La tesi offre una ricostruzione storica della disciplina nazionale delle Controlled Foreign Companies letta alla luce degli interventi dell’Unione europea, vero motore dei mutamenti registrati nell’ultimo decennio. L’obiettivo è mostrare come, in Italia, l’evoluzione delle CFC sia stata scandita da due snodi europei: il primo, l’adozione della Direttiva ATAD, che ha ridisegnato in modo pressoché integrale l’architettura delle regole CFC, imponendo un ripensamento dei presupposti applicativi e delle tecniche di imputazione del reddito; il secondo, dettato dal successivo processo di coordinamento con l’imposta minima globale, che ha richiesto un’ulteriore armonizzazione del diritto interno con i nuovi standard di tassazione minima effettiva. Attraverso l’analisi delle fonti europee e dei provvedimenti di recepimento nazionale, il lavoro ricostruisce la traiettoria normativa, ne evidenzia le discontinuità e mette a fuoco le linee di continuità sistematica tra le diverse stagioni regolatorie. La ricerca adotta un approccio storico-critico: da un lato traccia la sequenza degli interventi e il loro razionale; dall’altro valuta l’impatto delle scelte europee sugli istituti domestici. Il contributo originale della tesi è quello di offrire una periodizzazione nitida dell’evoluzione italiana delle CFC alla luce delle spinte europee, mostrando come l’UE sia stata la matrice di tutte le riforme dell’ultimo decennio.