A Case Study of Gender Attribution Strategies in English-Italian Student Translations

This thesis investigates the relationship between translation and gender, focusing on the dynamics of gender attribution and the presence of bias and stereotypes in translation practices. The first chapters outline the theoretical foundations of the relationship between language and gender, examining linguistic sexism and tracing the evolution of feminist and queer thought, as well as their influence on linguistic and translation studies. Particular attention is devoted to feminist translation theories, which conceive translation as a political act and a space of resistance against the androcentric and binary norms embedded in language. The central part of the study presents an experimental project conducted at the University of Padua, aimed at analysing the gender-attribution strategies adopted by novice translation students when translating gender-neutral sentences from English into Italian and vice versa, with a focus on the influence of linguistic stereotypes and biases. In parallel, the output of four machine translation systems (DeepL, Google Translate, ChatGPT, and Bing Translator) were examined to assess their sensitivity to gender-related issues and their ability to produce inclusive translations. The thesis ultimately highlights how both human and machine translation constitute a space of linguistic and cultural negotiation, where gender cannot be regarded as a neutral element but rather as a crucial factor in shaping meaning and fostering a more inclusive use of language.

Il presente elaborato indaga il rapporto tra traduzione e genere, concentrandosi sulle dinamiche di attribuzione del genere e sulla presenza di bias e stereotipi nelle pratiche traduttive. I primi capitoli delineano i fondamenti teorici del legame tra lingua e genere, approfondendo il fenomeno del sessismo linguistico e l’evoluzione del pensiero femminista e queer, nonché il loro impatto sugli studi linguistici e sulla traduzione. Particolare attenzione è dedicata alle teorie della traduzione femminista, che concepiscono la pratica traduttiva come un atto politico e un luogo di resistenza nei confronti delle norme androcentriche e binarie del linguaggio. La parte centrale del lavoro presenta uno studio sperimentale condotto presso l’Università di Padova finalizzato ad analizzare le strategie di attribuzione del genere adottate da studenti e studentesse di traduzione iscritti al primo anno, nella resa di frasi neutre dall’inglese all’italiano e viceversa, con l’obiettivo di individuare l’eventuale influenza di stereotipi e pregiudizi linguistici. Parallelamente, sono stati analizzati gli output di quattro sistemi di traduzione automatica (DeepL, Google Translate, ChatGPT e Bing Translator) per valutarne la sensibilità alle questioni di genere e la capacità di generare traduzioni inclusive. L’elaborato intende così mettere in luce come la traduzione, sia essa umana o automatica, rappresenti uno spazio di negoziazione linguistica e culturale, in cui il genere assume un ruolo determinante nella costruzione del significato e nella promozione di un linguaggio più equo e inclusivo.