Il porto di Taranto, situato sulla costa settentrionale dell’omonimo golfo, è protetto sul lato occidentale da un sistema di scogliere artificiali. Tra queste, la diga ovest, che collega le isole di San Pietro e San Paolo nel Mar Grande, presenta attualmente uno stato di degrado avanzato, con evidenti fenomeni di dissesto con perdita di materiale. Al fine di ripristinare l’efficacia della protezione nei confronti del moto ondoso, ossia per limitare la penetrazione dell’onda nello specchio interno, è stato previsto un intervento di rifiorimento dell’opera di difesa, basato su un progetto sviluppato dal consorzio di professionisti C.I.OO.MM. Il presente lavoro di tesi si concentra sull’analisi sperimentale di due configurazioni della diga, con differente protezione al piede: una basata sull’utilizzo di massi naturali e l’altra sull’impiego di elementi artificiali Accroberm. In entrambe le soluzioni, la mantellata è costituita da elementi Ecopode. Lo studio è stato condotto mediante prove sperimentali su modello fisico in laboratorio, con l’obiettivo di valutare la stabilità delle opere, con particolare riguardo alla configurazione del piede, e la trasmissione ondosa oltre all’opera di difesa. I risultati ottenuti mostrano che la mantellata realizzata con Ecopode risulta sempre stabile (nessun elemento è stato mai estratto), con minimi movimenti dei massi (rocking) non significativi ai fini della stabilità complessiva della struttura. Le due soluzioni analizzate per il piede si sono dimostrate entrambe valide; tuttavia, la scelta finale deve considerare anche aspetti economici e ambientali. Questo studio fornisce indicazioni utili per l’ottimizzazione del progetto di ripristino e supporta il processo decisionale nella selezione della soluzione più efficace e durevole per la riqualificazione dell’opera.
Rifiorimento della diga ovest nel Mar Grande di Taranto: analisi sperimentale di soluzioni con mantellata in Ecopode e piede in Accroberm o massi naturali
CHIOCCARELLO, CECILIA
2024/2025
Abstract
Il porto di Taranto, situato sulla costa settentrionale dell’omonimo golfo, è protetto sul lato occidentale da un sistema di scogliere artificiali. Tra queste, la diga ovest, che collega le isole di San Pietro e San Paolo nel Mar Grande, presenta attualmente uno stato di degrado avanzato, con evidenti fenomeni di dissesto con perdita di materiale. Al fine di ripristinare l’efficacia della protezione nei confronti del moto ondoso, ossia per limitare la penetrazione dell’onda nello specchio interno, è stato previsto un intervento di rifiorimento dell’opera di difesa, basato su un progetto sviluppato dal consorzio di professionisti C.I.OO.MM. Il presente lavoro di tesi si concentra sull’analisi sperimentale di due configurazioni della diga, con differente protezione al piede: una basata sull’utilizzo di massi naturali e l’altra sull’impiego di elementi artificiali Accroberm. In entrambe le soluzioni, la mantellata è costituita da elementi Ecopode. Lo studio è stato condotto mediante prove sperimentali su modello fisico in laboratorio, con l’obiettivo di valutare la stabilità delle opere, con particolare riguardo alla configurazione del piede, e la trasmissione ondosa oltre all’opera di difesa. I risultati ottenuti mostrano che la mantellata realizzata con Ecopode risulta sempre stabile (nessun elemento è stato mai estratto), con minimi movimenti dei massi (rocking) non significativi ai fini della stabilità complessiva della struttura. Le due soluzioni analizzate per il piede si sono dimostrate entrambe valide; tuttavia, la scelta finale deve considerare anche aspetti economici e ambientali. Questo studio fornisce indicazioni utili per l’ottimizzazione del progetto di ripristino e supporta il processo decisionale nella selezione della soluzione più efficace e durevole per la riqualificazione dell’opera.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/95522