La presente tesi si focalizza sulla sintesi e caratterizzazione di nuovi complessi allilici di palladio(II) contenenti carbeni N-eterociclici (NHC) funzionalizzati nel backbone con gruppi tioeteri, solfoni e piridinio. Tali modifiche strutturali mirano a modulare le proprietà elettroniche e steriche dei ligandi, influenzando così la reattività e le potenziali applicazioni biologiche dei corrispondenti complessi metallici. In una seconda fase, è stato condotto uno studio sistematico sull’inserzione dello stagno(II) cloruro nel legame Pd–Cl, al fine di ottenere sistemi bimetallici Pd–Sn. Questo approccio è stato scelto per valutare se la funzionalizzazione dei NHC e l'introduzione dello stagno(II) possano migliorare le prestazioni antitumorali rispetto ai corrispettivi complessi palladio allilici con NHC non funzionalizzati, i quali hanno già mostrato promettente attività citotossica su linee cellulari di carcinoma ovarico. Inoltre, particolare attenzione è stata posta sulla possibile sinergia tra palladio e stagno nei complessi bimetallici, ipotizzando un'interazione cooperativa tra i due centri metallici. Va infine sottolineato che, sebbene lo stagno(IV) sia ampiamente studiato per le sue proprietà antitumorali, esistono ancora pochi lavori in letteratura che esplorano il potenziale antitumorale dello stagno(II), rendendo questo studio pionieristico nel suo ambito. I risultati ottenuti pongono le basi per ulteriori indagini sulla progettazione razionale di nuovi agenti chemoterapici a base di metalli.
Studio dell'inserzione di SnCl₂ in complessi allilici di palladio contenenti leganti carbenici N-eterociclici funzionalizzati nel backbone. Uno studio comparativo della loro attività antiproliferativa su cellule di carcinoma ovarico.
PERIN, NICOLÒ
2024/2025
Abstract
La presente tesi si focalizza sulla sintesi e caratterizzazione di nuovi complessi allilici di palladio(II) contenenti carbeni N-eterociclici (NHC) funzionalizzati nel backbone con gruppi tioeteri, solfoni e piridinio. Tali modifiche strutturali mirano a modulare le proprietà elettroniche e steriche dei ligandi, influenzando così la reattività e le potenziali applicazioni biologiche dei corrispondenti complessi metallici. In una seconda fase, è stato condotto uno studio sistematico sull’inserzione dello stagno(II) cloruro nel legame Pd–Cl, al fine di ottenere sistemi bimetallici Pd–Sn. Questo approccio è stato scelto per valutare se la funzionalizzazione dei NHC e l'introduzione dello stagno(II) possano migliorare le prestazioni antitumorali rispetto ai corrispettivi complessi palladio allilici con NHC non funzionalizzati, i quali hanno già mostrato promettente attività citotossica su linee cellulari di carcinoma ovarico. Inoltre, particolare attenzione è stata posta sulla possibile sinergia tra palladio e stagno nei complessi bimetallici, ipotizzando un'interazione cooperativa tra i due centri metallici. Va infine sottolineato che, sebbene lo stagno(IV) sia ampiamente studiato per le sue proprietà antitumorali, esistono ancora pochi lavori in letteratura che esplorano il potenziale antitumorale dello stagno(II), rendendo questo studio pionieristico nel suo ambito. I risultati ottenuti pongono le basi per ulteriori indagini sulla progettazione razionale di nuovi agenti chemoterapici a base di metalli.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/95877