Le barriere autistiche: dal ritiro nella sensazione verso un lavoro di figurabilità

The aim of this examination is to outline a psychoanalytic profile of autistic barriers, as observed in the psychoanalytic work with certain patients, by first retracing the diagnostic issues that have historically concerned them, demonstrating the necessity of a “multi-voiced dialogue” among professionals dealing with autistic patients. The discussion then turns to the main psychoanalytic contributions found in the literature (Tustin, Bick, Anzieu, Gaddini, Ogden etc.), which offer essential frameworks for navigating the psychoanalysis of autistic states, highlighting the significance of the pre-symbolic mourning process that the autistic condition implies, along with the crucial work of figurability (figurabilité, Botella & Botella, 2001) enacted en double through the analysis. In conclusion, some reflections are presented, based on a personal internship experience within a psychoeducational group for high-functioning autistic patients, in order to illustrate the relevance of a multiple and parallel setting – psychiatric consultation, psychotherapeutic intervention, and group-based psychoeducational programme, involved in the clinical-therapeutic engagement with these patients.

L’intento che tale disamina si propone è quello di delineare un profilo psicoanalitico delle barriere autistiche ravvisabili nel lavoro analitico con alcuni pazienti, ripercorrendo, anzitutto, la questione diagnostica che le ha da sempre viste coinvolte, dimostrando come sia necessario un “dialogo a più voci” tra gli addetti ai lavori quando ci si trova dinanzi a pazienti dal funzionamento autistico. Sono poi stati analizzati quelli che sono i contributi psicoanalitici principali presenti in letteratura (Tustin, Bick, Anzieu, Gaddini, Ogden ecc.), i quali offrono delle indispensabili coordinate al fine di orientarsi all’interno della clinica degli stati autistici, mettendo poi in evidenza il lavoro del lutto pre-simbolico che la stessa condizione autistica impone, unitamente al necessario lavoro di figurabilità "en double" (figurabilité, Botella & Botella, 2001) in analisi. Infine, sono state avanzate alcune considerazioni a partire dall'esperienza personale di tirocinio in un gruppo psicoeducativo con pazienti autistici ad alto funzionamento per dimostrare la rilevanza che il triplice setting parallelo – quello della consultazione psichiatrica, quello del percorso psicoterapico e quello psicoeducativo di matrice gruppale – assume nel lavoro clinico-terapeutico con questi pazienti.