Scena del crimine, analisi comportamentale e implicazioni psichiatrico-forensi

Introduction. Forensic psychiatric evaluation represents a crucial step in criminal proceedings for determining criminal responsibility (imputabilty). The crime scene, interpreted as a “behavioral report”, can provide objective elements that integrate clinical observation with the analysis of the offender’s behavior. In the Italian context, this area remains largely unexplored. Aims. This study aims to explore the possible correlations between behavioral indicators observed at the crime scene, clinical and forensic-psychiatric variables, and the outcome of criminal responsibility assessments. In an exploratory perspective, it also seeks to develop a preliminary predictive model capable of estimating the probability of partial or total insanity and identifying a potential cut-off value to quantitatively guide forensic and behavioral evaluations. Materials and methods. From a national database of forensic psychiatric evaluations, cases involving homicide, attempted homicide, and personal injury were selected. For each case, observable indicators (dichotomous or ordinal) related to the crime scene, post-offense behavior, and clinical profile of the offender were collected. Descriptive and univariate analyses (Chi-square test) were conducted. Variables significantly associated with incapacity were included in a binary logistic regression model to identify independent predictors and to construct a composite score (Incapacity Index). Results. Forty-eight judicial cases were analyzed (26 offenders deemed fully responsible and 22 with partial or total insanity). Statistical analysis revealed significant associations between incapacity and several clinical-behavioral variables (e.g., psychotic episodes, bizarre behavior, and post-crime disorganization). The multivariate model identified two main predictors: the use of occasional blunt objects (protective factor) and spatio-temporal confusion/dissociative fugue (risk factor). Based on the β (B) coefficients obtained, an incapacity index was developed to represent the estimated probability of total or partial mental incapacity. Given the limitations of the available data and the dichotomous nature of the original variables, this assessment has an exclusively exploratory and demonstrative purpose from a methodological standpoint. Conclusions. Despite methodological limitations, this quantitative approach represents an innovative attempt to develop empirical criteria capable of translating behavioral patterns into objective and reproducible parameters useful for forensic psychiatric evaluation, advancing objective criteria in the national forensic practice

Introduzione. La valutazione psichiatrico-forense rappresenta uno snodo essenziale del procedimento penale per l’accertamento dell’imputabilità. La scena del crimine, letta come “referto comportamentale”, può offrire elementi oggettivi integrando l’osservazione clinica con l’analisi del comportamento agito. Nel contesto nazionale tale ambito risulta poco esplorato. Obiettivi. Il presente studio si propone di esplorare le possibili correlazioni tra indicatori comportamentali rilevati sulla scena del crimine, variabili cliniche e psichiatrico-forensi, e l’esito della valutazione di imputabilità. In un’ottica esplorativa, mira inoltre a sviluppare un modello predittivo preliminare capace di stimare la probabilità di vizio parziale o totale di mente e di individuare un potenziale cut-off utile a orientare, in modo quantitativo, la valutazione peritale e l’analisi comportamentale forense. Materiali e metodi. Da un database nazionale di perizie psichiatrico-forensi sono state estratte quelle relative a reati di omicidio, tentato omicidio e lesioni personali. Per ogni caso sono stati raccolti degli indicatori osservabili (dicotomici o ordinali) relativi alla scena del crimine, al comportamento post-delitto e al profilo clinico dell’autore. È stata condotta l’analisi descrittiva e un’analisi univariata (Test del Chi-quadro). Le variabili significativamente associate all’incapacità sono state inserite in un modello di regressione logistica binaria per identificare i predittori indipendenti e costruire un punteggio composito (Indice di incapacità). Risultati. Sono stati analizzati 48 casi giudiziari (26 con autore del reato ritenuto completamente capace e 22 con vizio parziale o totale di mente). L’analisi statistica ha mostrato associazioni significative tra incapacità e variabili clinico-comportamentali (es. episodi psicotici, comportamenti bizzarri e disorganizzazione post-delitto). Il modello multivariato ha individuato due predittori principali: l’uso di corpi contundenti occasionali (protettivo) e confusione spazio-temporale/fuga dissociativa (rischio). Sulla base dei coefficienti β (B) ottenuti, è stato sviluppato un Indice di incapacità rappresentativo della probabilità stimata di vizio parziale o totale di mente. Considerati i limiti dei dati disponibili e la natura dicotomica delle variabili di partenza, tale valutazione ha finalità esclusivamente esplorativa e dimostrativa sotto il profilo metodologico. Conclusioni. Nonostante i limiti metodologici, questo approccio quantitativo rappresenta un tentativo innovativo verso la costruzione di criteri empirici per tradurre i pattern comportamentali in parametri oggettivi e replicabili, utili alla pratica peritale.