Lo scompenso cardiaco rappresenta una delle principali cause di morbosità, ospedalizzazione e mortalità nella popolazione anziana, configurandosi come paradigma della cronicità complessa. La gestione efficace di tale condizione richiede un approccio integrato, multidisciplinare e centrato sul paziente, capace di superare la frammentazione assistenziale tra ospedale e territorio. In questa prospettiva, i Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA) costituiscono, a livello nazionale, uno strumento fondamentale per garantire appropriatezza, continuità e sostenibilità delle cure. Nel contesto della Regione Veneto, tuttavia, non è ancora formalmente approvato un PDTA regionale per lo scompenso cardiaco, ma dal 26/06/2025 è stato istituito un tavolo regionale per predisporne uno. La Regione ha inoltre adottato, nelle Medicine di Gruppo Integrate (MGI), il “Contratto di Esercizio”, che definisce obiettivi assistenziali e indicatori di performance per la gestione integrata delle cronicità, tra cui lo scompenso cardiaco. Tale strumento, pur non configurandosi come PDTA in senso stretto, ne rappresenta un’evoluzione operativa, traducendone i principi in un modello sperimentale di governance clinica territoriale. La presente tesi analizza l’esperienza della MGI “Guizza” di Padova, che ha implementato un percorso assistenziale per lo scompenso cardiaco conforme agli obiettivi del Contratto di Esercizio. Il modello, basato sulla collaborazione tra medici di medicina generale, infermieri e specialisti, supportato da strumenti informatici e da una governance clinica condivisa, è stato valutato per la sua efficacia nell’emersione epidemiologica dello scompenso e nella strutturazione di percorsi assistenziali proattivi. Attraverso strategie di case-finding attivo, lo studio ha evidenziato un incremento significativo della prevalenza di scompenso cardiaco, passata dall’1,55% nel 2017 al 3,44% nel 2020, con un parallelo aumento dei tassi di incidenza. Tale risultato riflette la capacità del modello di individuare precocemente casi altrimenti sommersi, favorendo diagnosi tempestive e una presa in carico strutturata e multidimensionale. La popolazione analizzata è composta prevalentemente da pazienti anziani, fragili e con elevata multimorbidità, nei quali la gestione integrata ha migliorato la qualità e la continuità assistenziale. L’esperienza della MGI Guizza dimostra come un’organizzazione territoriale strutturata, dotata di strumenti digitali e sostenuta da un’équipe multiprofessionale, possa tradurre nella pratica quotidiana i principi di un PDTA, anche in assenza di una sua formalizzazione regionale. Il Contratto di Esercizio si configura così come un efficace strumento di attuazione dei percorsi di gestione della cronicità, consentendo sperimentazione, valutazione e miglioramento continuo delle cure primarie. In prospettiva, l’integrazione di strumenti di telemonitoraggio, la definizione di un set minimo di indicatori clinici e la valutazione di outcome clinici rilevanti (mortalità, riospedalizzazioni, qualità di vita) rappresentano i passaggi chiave per consolidare la sostenibilità e il valore del modello. L’esperienza padovana mostra come la Medicina di Gruppo Integrata possa costituire un laboratorio privilegiato per la costruzione di percorsi assistenziali innovativi, sostenibili e realmente orientati al paziente, anticipando la predisposizione dei PDTA nel sistema regionale veneto.
Dal modello PDTA alla pratica territoriale: Studio della prevalenza e incidenza dello Scompenso Cardiaco in una Medicina di GruppoIntegrata di Padova
CICIRELLO, DARIO
2023/2024
Abstract
Lo scompenso cardiaco rappresenta una delle principali cause di morbosità, ospedalizzazione e mortalità nella popolazione anziana, configurandosi come paradigma della cronicità complessa. La gestione efficace di tale condizione richiede un approccio integrato, multidisciplinare e centrato sul paziente, capace di superare la frammentazione assistenziale tra ospedale e territorio. In questa prospettiva, i Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA) costituiscono, a livello nazionale, uno strumento fondamentale per garantire appropriatezza, continuità e sostenibilità delle cure. Nel contesto della Regione Veneto, tuttavia, non è ancora formalmente approvato un PDTA regionale per lo scompenso cardiaco, ma dal 26/06/2025 è stato istituito un tavolo regionale per predisporne uno. La Regione ha inoltre adottato, nelle Medicine di Gruppo Integrate (MGI), il “Contratto di Esercizio”, che definisce obiettivi assistenziali e indicatori di performance per la gestione integrata delle cronicità, tra cui lo scompenso cardiaco. Tale strumento, pur non configurandosi come PDTA in senso stretto, ne rappresenta un’evoluzione operativa, traducendone i principi in un modello sperimentale di governance clinica territoriale. La presente tesi analizza l’esperienza della MGI “Guizza” di Padova, che ha implementato un percorso assistenziale per lo scompenso cardiaco conforme agli obiettivi del Contratto di Esercizio. Il modello, basato sulla collaborazione tra medici di medicina generale, infermieri e specialisti, supportato da strumenti informatici e da una governance clinica condivisa, è stato valutato per la sua efficacia nell’emersione epidemiologica dello scompenso e nella strutturazione di percorsi assistenziali proattivi. Attraverso strategie di case-finding attivo, lo studio ha evidenziato un incremento significativo della prevalenza di scompenso cardiaco, passata dall’1,55% nel 2017 al 3,44% nel 2020, con un parallelo aumento dei tassi di incidenza. Tale risultato riflette la capacità del modello di individuare precocemente casi altrimenti sommersi, favorendo diagnosi tempestive e una presa in carico strutturata e multidimensionale. La popolazione analizzata è composta prevalentemente da pazienti anziani, fragili e con elevata multimorbidità, nei quali la gestione integrata ha migliorato la qualità e la continuità assistenziale. L’esperienza della MGI Guizza dimostra come un’organizzazione territoriale strutturata, dotata di strumenti digitali e sostenuta da un’équipe multiprofessionale, possa tradurre nella pratica quotidiana i principi di un PDTA, anche in assenza di una sua formalizzazione regionale. Il Contratto di Esercizio si configura così come un efficace strumento di attuazione dei percorsi di gestione della cronicità, consentendo sperimentazione, valutazione e miglioramento continuo delle cure primarie. In prospettiva, l’integrazione di strumenti di telemonitoraggio, la definizione di un set minimo di indicatori clinici e la valutazione di outcome clinici rilevanti (mortalità, riospedalizzazioni, qualità di vita) rappresentano i passaggi chiave per consolidare la sostenibilità e il valore del modello. L’esperienza padovana mostra come la Medicina di Gruppo Integrata possa costituire un laboratorio privilegiato per la costruzione di percorsi assistenziali innovativi, sostenibili e realmente orientati al paziente, anticipando la predisposizione dei PDTA nel sistema regionale veneto.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/96917