L’invecchiamento della popolazione rappresenta una delle principali sfide sanitarie e sociali del XXI secolo. La crescente domanda di assistenza a lungo termine, unita alla frammentazione delle reti familiari tradizionali, impone un ripensamento dei modelli abitativi e di cura. In questo contesto, il cohousing – forma di abitare collaborativo che combina spazi privati e aree comuni – emerge come una soluzione innovativa per favorire l’aging in place, ovvero la possibilità di invecchiare restando nel proprio ambiente di vita in condizioni di sicurezza, autonomia e benessere. La tesi analizza il cohousing come strumento di medicina di comunità, capace di integrare il sistema di welfare pubblico e di contribuire alla prevenzione della fragilità e dell’isolamento sociale. Attraverso una revisione della letteratura nazionale e internazionale, vengono confrontati i livelli di qualità di vita degli anziani che vivono in contesti di cohousing rispetto a quelli residenti in strutture assistenziali tradizionali, evidenziando vantaggi in termini di benessere psicologico, partecipazione sociale e senso di controllo sulla propria vita. Una sezione è dedicata al caso di Venezia, città che presenta criticità demografiche e abitative peculiari, ma anche esperienze innovative di abitare solidale. L’analisi del contesto veneziano permette di riflettere su come il cohousing possa essere adattato alle caratteristiche territoriali, diventando un laboratorio di salute e inclusione comunitaria.
“Il cohousing come strumento di promozione della qualità di vita dell’anziano: prospettive per la Medicina di Comunità”
SCARAMAL, VERONICA
2023/2024
Abstract
L’invecchiamento della popolazione rappresenta una delle principali sfide sanitarie e sociali del XXI secolo. La crescente domanda di assistenza a lungo termine, unita alla frammentazione delle reti familiari tradizionali, impone un ripensamento dei modelli abitativi e di cura. In questo contesto, il cohousing – forma di abitare collaborativo che combina spazi privati e aree comuni – emerge come una soluzione innovativa per favorire l’aging in place, ovvero la possibilità di invecchiare restando nel proprio ambiente di vita in condizioni di sicurezza, autonomia e benessere. La tesi analizza il cohousing come strumento di medicina di comunità, capace di integrare il sistema di welfare pubblico e di contribuire alla prevenzione della fragilità e dell’isolamento sociale. Attraverso una revisione della letteratura nazionale e internazionale, vengono confrontati i livelli di qualità di vita degli anziani che vivono in contesti di cohousing rispetto a quelli residenti in strutture assistenziali tradizionali, evidenziando vantaggi in termini di benessere psicologico, partecipazione sociale e senso di controllo sulla propria vita. Una sezione è dedicata al caso di Venezia, città che presenta criticità demografiche e abitative peculiari, ma anche esperienze innovative di abitare solidale. L’analisi del contesto veneziano permette di riflettere su come il cohousing possa essere adattato alle caratteristiche territoriali, diventando un laboratorio di salute e inclusione comunitaria.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/96920