La Sindrome Fibromialgica (SF), una delle condizioni croniche più complesse e di frequente riscontro di ambito reumatologico, si caratterizza per la presenza di dolore muscoloscheletrico diffuso, astenia (fatigue), sonno non ristoratore, disturbi della sfera cognitiva. La diagnosi, clinica (secondo i criteri ACR del 2016), richiede un’attenta valutazione del dolore diffuso (WPI) e della gravità dei sintomi (SSS), aspetti che influenzano anche il successivo percorso di cura. L’impatto a livello del benessere fisico e mentale di chi ne è affetto è significativo, portando spesso ad una compromissione della qualità di vita e a disabilità. Negli ultimi anni l’approccio terapeutico della SF ha conosciuto una profonda evoluzione concettuale, riconoscendo un ruolo centrale alla riabilitazione e agli interventi non farmacologici. La letteratura più recente sottolinea la necessità di una proposta che integri educazione del paziente, esercizio terapeutico strutturato, interventi psicologici e strategie di autogestione. La balneoterapia, intesa come l’uso terapeutico di acque minerali naturali riscaldate intorno ai 36-38 °C, rappresenta un trattamento complementare di comprovata efficacia nella gestione della SF. Tale modalità terapeutica non si limita all’immersione passiva, ma può includere applicazioni di gas (anidride carbonica o zolfo), fanghi termali, esercizi in acqua e massaggi, con l’obiettivo di migliorare il benessere generale, ridurre il dolore muscoloscheletrico e favorire un recupero funzionale globale. Lo studio “La riabilitazione in ambiente termale nella Sindrome Fibromialgica Primaria di grado medio severo: uno studio caso-controllo “ si colloca nell’ambito dello studio” Balneoterapia nella Sindrome Fibromialgica primaria: impatto sugli indici algo-funzionali, sulla qualità di vita e sui sintomi ansioso-depressivi”, braccio della sperimentazione svolto in Veneto dello studio multicentrico “Progetto Fibrotherm”. Si tratta di uno studio clinico caso-controllo, indipendente, no profit, il cui scopo è confrontare l’efficacia di un protocollo riabilitativo termale, comprensivo di 12 sedute di bagni e di fanghi termali terapeutici ed implementato da 4 sedute di idrokinesiterapia in acqua termale, rispetto al mantenimento di un approccio terapeutico tradizionale sulla sintomatologia algofunzionale, sulla qualità di vita e sui sintomi ansioso-depressivi di una coorte di pazienti affetti da SF di grado medio-severo (Fibromyalgia Impact Questionnaire-Total score ≥ 39). Hanno aderito alla sperimentazione 22 soggetti di sesso femminile con diagnosi di SF primaria secondo i criteri ACR 2016 e punteggio FIQ ≥ 39, di cui 13 nel gruppo termale e 9 nel gruppo di controllo. Gli esiti sono stati valutati attraverso i questionari FIQ, VAS, SF-12 (PCS, MCS), STAI e CES-D ai tempi iniziale T0, T1 (fine trattamento) e a distanza di 45 giorni (T2, un mese dopo il ciclo di BT ed idrokinesiterapia). L’analisi statistica condotta ha evidenziato nel gruppo termale variazioni significative tra T0 e T1 per i valori del FIQ, con mantenimento del trend di miglioramento a T2 rispetto al tempo iniziale. Per i punteggi di SF-12 (PCS, MCS), STAI, CES-D si è osservata una variazione positiva al limite della significatività tra T0 e T1, ma di rilievo è il trend di miglioramento tra T0 e T1 mantenuto, seppure in misura ridotta, anche tra T1 e T2. Nel gruppo di controllo non sono emerse variazioni significative nei parametri analizzati. Nonostante la ridotta numerosità campionaria, i risultati della sperimentazione evidenziano come il trattamento riabilitativo termale sembra apportare benefici non solo sul piano funzionale, ma anche a livello del benessere fisico e mentale delle pazienti affette da SF Primaria. Tali risultati preliminari ottenuti saranno ulteriormente approfonditi e validati nell’ambito dello studio multicentrico Fibrotherm.

La riabilitazione in ambiente termale nella Sindrome Fibromialgica Primaria di grado medio severo: uno studio caso-controllo

BOSA, MARIA
2023/2024

Abstract

La Sindrome Fibromialgica (SF), una delle condizioni croniche più complesse e di frequente riscontro di ambito reumatologico, si caratterizza per la presenza di dolore muscoloscheletrico diffuso, astenia (fatigue), sonno non ristoratore, disturbi della sfera cognitiva. La diagnosi, clinica (secondo i criteri ACR del 2016), richiede un’attenta valutazione del dolore diffuso (WPI) e della gravità dei sintomi (SSS), aspetti che influenzano anche il successivo percorso di cura. L’impatto a livello del benessere fisico e mentale di chi ne è affetto è significativo, portando spesso ad una compromissione della qualità di vita e a disabilità. Negli ultimi anni l’approccio terapeutico della SF ha conosciuto una profonda evoluzione concettuale, riconoscendo un ruolo centrale alla riabilitazione e agli interventi non farmacologici. La letteratura più recente sottolinea la necessità di una proposta che integri educazione del paziente, esercizio terapeutico strutturato, interventi psicologici e strategie di autogestione. La balneoterapia, intesa come l’uso terapeutico di acque minerali naturali riscaldate intorno ai 36-38 °C, rappresenta un trattamento complementare di comprovata efficacia nella gestione della SF. Tale modalità terapeutica non si limita all’immersione passiva, ma può includere applicazioni di gas (anidride carbonica o zolfo), fanghi termali, esercizi in acqua e massaggi, con l’obiettivo di migliorare il benessere generale, ridurre il dolore muscoloscheletrico e favorire un recupero funzionale globale. Lo studio “La riabilitazione in ambiente termale nella Sindrome Fibromialgica Primaria di grado medio severo: uno studio caso-controllo “ si colloca nell’ambito dello studio” Balneoterapia nella Sindrome Fibromialgica primaria: impatto sugli indici algo-funzionali, sulla qualità di vita e sui sintomi ansioso-depressivi”, braccio della sperimentazione svolto in Veneto dello studio multicentrico “Progetto Fibrotherm”. Si tratta di uno studio clinico caso-controllo, indipendente, no profit, il cui scopo è confrontare l’efficacia di un protocollo riabilitativo termale, comprensivo di 12 sedute di bagni e di fanghi termali terapeutici ed implementato da 4 sedute di idrokinesiterapia in acqua termale, rispetto al mantenimento di un approccio terapeutico tradizionale sulla sintomatologia algofunzionale, sulla qualità di vita e sui sintomi ansioso-depressivi di una coorte di pazienti affetti da SF di grado medio-severo (Fibromyalgia Impact Questionnaire-Total score ≥ 39). Hanno aderito alla sperimentazione 22 soggetti di sesso femminile con diagnosi di SF primaria secondo i criteri ACR 2016 e punteggio FIQ ≥ 39, di cui 13 nel gruppo termale e 9 nel gruppo di controllo. Gli esiti sono stati valutati attraverso i questionari FIQ, VAS, SF-12 (PCS, MCS), STAI e CES-D ai tempi iniziale T0, T1 (fine trattamento) e a distanza di 45 giorni (T2, un mese dopo il ciclo di BT ed idrokinesiterapia). L’analisi statistica condotta ha evidenziato nel gruppo termale variazioni significative tra T0 e T1 per i valori del FIQ, con mantenimento del trend di miglioramento a T2 rispetto al tempo iniziale. Per i punteggi di SF-12 (PCS, MCS), STAI, CES-D si è osservata una variazione positiva al limite della significatività tra T0 e T1, ma di rilievo è il trend di miglioramento tra T0 e T1 mantenuto, seppure in misura ridotta, anche tra T1 e T2. Nel gruppo di controllo non sono emerse variazioni significative nei parametri analizzati. Nonostante la ridotta numerosità campionaria, i risultati della sperimentazione evidenziano come il trattamento riabilitativo termale sembra apportare benefici non solo sul piano funzionale, ma anche a livello del benessere fisico e mentale delle pazienti affette da SF Primaria. Tali risultati preliminari ottenuti saranno ulteriormente approfonditi e validati nell’ambito dello studio multicentrico Fibrotherm.
2023
Spa-enviroment rehabilitation in moderate-severe Primary Fibromyalgia Syndrome: a case-control study
Fibromialgia
Balneoterapia
Idrokinesiterapia
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