Ossigenoterapia iperbarica nell’algodistrofia: uno studio osservazionale prospettico.

Introduzione. La sindrome algodistrofica o Complex Regional Pain Syndrome (CRPS) è una condizione dolorosa cronica di difficile gestione, caratterizzata da alterazioni neurovascolari, infiammatorie e trofiche. L’ossigenoterapia iperbarica (OTI) rappresenta un trattamento emergente in grado di migliorare la perfusione tissutale, modulare la neuroinfiammazione e ridurre la sensibilizzazione centrale. Scopo di questo studio è valutare l’efficacia dell’OTI nel miglioramento del dolore, della funzione motoria e della qualità di vita in pazienti con CRPS refrattaria ai trattamenti convenzionali. Materiali e metodi. È stato condotto uno studio osservazionale prospettico su pazienti affetti da CRPS trattati presso la Domus Medica di San Marino. Dei 33 soggetti inizialmente indirizzati con sospetta algodistrofia, 15 hanno soddisfatto i criteri diagnostici di Budapest ed eseguito un ciclo completo di 40 sedute di OTI (2,5 ATA, 90 minuti, 5 sedute/settimana). Le valutazioni pre- e post-trattamento comprendevano: scala NRS per il dolore, SF-12 per la qualità di vita, test di Tinetti, SPPB, ROM attivo e passivo e circonferenza dell’arto interessato. L’analisi statistica, condotta con test non parametrici, ha considerato anche le correlazioni tra variabili cliniche e demografiche. Risultati. Il trattamento ha determinato una riduzione significativa del dolore (p=0,002) e un miglioramento della qualità di vita fisica (p=0,002) e dei parametri funzionali (SPPB, p=0,002; Tinetti equilibrio p=0,014; andatura p=0,004). Non sono emerse differenze significative tra forme acute/subacute e croniche, né tra i diversi distretti anatomici. È stata osservata una correlazione tra riduzione del dolore e miglioramento della deambulazione. Solo un paziente aveva ricevuto un trattamento farmacologico specifico completo con neridronato, fattore che potrebbe aver influenzato gli outcome. Conclusioni. L’ossigenoterapia iperbarica si è dimostrata sicura ed efficace nel ridurre il dolore e migliorare la funzione nei pazienti con CRPS, anche in forme croniche o parzialmente refrattarie. I risultati supportano l’inclusione dell’OTI in un approccio fisiatrico multimodale, volto al recupero globale della funzionalità e della qualità di vita. Sono auspicabili studi controllati multicentrici per confermare e ampliare queste evidenze.