18F-FDG PET/RM nella valutazione della risposta alla terapia di induzione nel mieloma multiplo

ABSTRACT Background and Rationale In multiple myeloma (MM), advanced imaging plays a crucial role in both staging and response assessment. [18F-FDG]PET/CT is the standard method for evaluating metabolic response, whereas whole-body MRI (WBMRI) with diffusion-weighted imaging (DWI) is the most sensitive technique for detecting bone marrow infiltration. The hybrid PET/MRI approach can combine metabolic and morphologic-functional information, potentially improving prognostic stratification, particularly after induction therapy and before ASCT. The aim of this study was to assess the prognostic value of the Deauville Score (DS) on PET and the Response Assessment Categories (RAC) on MRI performed within a single PET/MRI examination, and to compare the usefulness of quantitative parameters (SUVmax and ADC) in relation to cytogenetic risk stratification. Materials and Methods A retrospective single-center study was conducted on patients with MM followed at the Azienda Ospedaliera di Padova between 2015 and 2024. Inclusion criteria were: confirmed MM diagnosis, two total-body PET/MRI scans (baseline and post-induction), ASCT performed, and a minimum follow-up of 6 months. Images were acquired using a 3T PET/MRI scanner (Siemens Biograph mMR). Variables included, for MRI: mean ADC and major lesions site; for PET: SUVmax and major lesions site. After induction therapy, RAC (MRI) and DS (PET) scores were assigned. Differences in progression-free survival (PFS) between RAC and DS groups were analyzed using Kaplan–Meier curves and log-rank tests, with hazard ratios (HRs) and 95% confidence intervals (CIs) reported. Exploratory analyses assessed the discriminative ability of ADC and SUVmax (at baseline and post-induction) using ROC curves, and their association with cytogenetic risk (high vs non–high risk). Results Of the 74 patients evaluated, 21 met inclusion criteria (median age 59 years). After induction, 85% showed DS ≤ 3, and 76% had RAC 1–2. During follow-up, 57% experienced relapse. Patients with RAC 1–2 had significantly longer PFS than those with RAC ≥ 3 (p = 0.0049; HR 8.5), and those with DS ≤ 3 had longer PFS than patients with DS > 3 (p = 0.0218; HR 32.2). The positivity of at least one imaging component (PET or MRI) was strongly associated with worse outcomes compared to double negativity (p = 0.0002; HR 15.3), with a mean PFS of 30.7 months vs 84.4 months, respectively. Quantitative indices (ADC, SUVmax) showed no significant correlation with cytogenetic risk or prognostic impact, either at staging or post-induction. Conclusions PET/MRI performed after induction and before ASCT provides relevant prognostic information regarding PFS. Both metabolic negativity (DS ≤ 3) and MRI-DWI response (RAC ≤ 2) were associated with better outcomes, whereas the persistence of disease on either imaging modality identified a subgroup with a markedly higher risk of relapse. Despite the study’s limitations (retrospective design, single-center setting, small sample size), these findings support the role of PET/MRI as an integrated tool for post-induction response assessment in MM patients eligible for ASCT.

RIASSUNTO Background e Razionale Nel mieloma multiplo (MM) l’imaging avanzato è cruciale per stadiazione e valutazione della risposta. La PET/TC con 18F-FDG è standard per la risposta metabolica, mentre la risonanza magnetica whole-body (WBMRI) con DWI è la metodica più sensibile valutare l’infiltrazione midollare. L’integrazione ibrida PET/RM potrebbe combinare informazioni metaboliche e morfologiche-funzionali, migliorando la stratificazione prognostica, in particolare dopo terapia d’induzione e prima dell’ASCT. L’obiettivo di questo studio è valutare il valore prognostico dei parametri Deauville Score (DS) alla PET e RAC (Response Assessment Categories) alla RM eseguite in un unico esame PET/RM, e confrontare l’utilità di indici quantitativi (SUVmax e ADC) nella stratificazione del rischio citogenetico. Materiali e Metodi È stato condotto uno studio retrospettivo monocentrico su pazienti con mieloma multiplo seguiti presso l’Azienda Ospedaliera di Padova (2015–2024). Sono stati inclusi i soggetti con diagnosi di MM, due esami PET/RM total-body (baseline e post-induzione), ASCT e follow-up ≥ 6 mesi. Le acquisizioni sono state effettuate con sistema PET/RM 3T (Siemens Biograph mMR). Variabili: per RM, ADC medio e sede delle lesioni maggiori; per PET, SUVmax e sede delle lesioni maggiori. In post-induzione sono stati assegnati RAC (RM) e DS (PET). Le differenze di PFS tra gruppi (RAC e DS) sono state valutate con Kaplan–Meier e log-rank test, riportando hazard ratio (HR) con IC95%. In modo esplorativo abbiamo analizzato la capacità discriminativa di ADC e SUVmax (alla stadiazione e al post-induzione) con curve ROC e verificato l’associazione con il rischio citogenetico (high vs non-high risk). Risultati Dei 74 pazienti valutati, 21 hanno soddisfatto i criteri (età mediana 59 anni). Dopo l’induzione, l’85% presentava DS ≤3 e il 76% RAC 1–2. Durante il follow-up il 57% dei pazienti ha mostrato recidiva. I pazienti con RAC 1–2 hanno avuto una PFS significativamente migliore rispetto a quelli con RAC ≥ 3 (p=0,0049; HR 8,5), così come quelli con DS ≤ 3 rispetto a DS > 3 (p=0,0218; HR 32,2). La positività di almeno una metodica (PET o RM) è risultata significativamente sfavorevole rispetto alla negatività di entrambe le componenti (p=0,0002; HR 15,3) con una PFS media di 30,75 mesi (vs 84,45 mesi). Gli indici quantitativi (ADC, SUVmax) non hanno mostrato significativa correlazione con il rischio citogenetico dei pazienti né significativo valore prognostico sia in fase di stadiazione che in post-induzione. Conclusioni La PET/RM eseguita dopo l’induzione e prima dell’ASCT fornisce informazioni prognostiche rilevanti sulla PFS: sia la negatività metabolica (DS ≤ 3) sia la risposta RM-DWI (RAC ≤ 2) si associano a esiti migliori, mentre la positività di almeno una componente identifica un sottogruppo con rischio marcatamente più elevato di recidiva. Nonostante i limiti (disegno retrospettivo, monocentrico, campione ridotto,), i risultati supportano l’utilità della PET/RM come strumento integrato per la caratterizzazione della risposta post-induzione nel MM candidabile ad ASCT.