Chirurgia tradizionale o VAE nella gestione delle lesioni B3 della mammella: valutazione dei risultati clinici.

Objective In recent years, vacuum-assisted excision (VAE) has been introduced as a possible minimally invasive alternative to surgery for the treatment of B3 breast lesions, which are characterized by a variable oncologic risk. The aim of our study was to evaluate the effectiveness of VAE compared to surgery by analyzing the upgrade rate and diagnostic performance. Materials and Methods All patients diagnosed with B3 lesions between 2020 and 2024, obtained via core needle biopsy under ultrasound guidance or tomosynthesis, were included. Patients were treated with surgery (n=461), VAE (n=367, of which 90 were ultrasound-guided and 277 tomosynthesis-guided), or follow-up (n=41). Upgrade rates to malignant lesions (B5), odds ratio between surgery and VAE, sensitivity, specificity, positive predictive value (PPV), and negative predictive value (NPV) were calculated. Results Among surgically treated patients, 25.6% (118/461) showed an upgrade to carcinoma (67 invasive, 51 in situ). Among patients undergoing VAE, the upgrade rate was 6.5% (24/367; 14 in situ and 10 invasive). The odds ratio for the risk of upgrade after surgery compared to VAE was 4.92 (95% CI 3.09–7.81; p<0.001). Overall analysis showed a sensitivity of 83.1%, specificity of 53.0%, PPV of 34.4%, and NPV of 93.4%. Conclusions VAE is confirmed as a safe and accurate method for managing B3 lesions, with a significantly lower upgrade rate compared to surgery. The possibility of avoiding numerous unnecessary surgical procedures while ensuring high diagnostic accuracy suggests that VAE represents a valid therapeutic option in selected patients, following multidisciplinary discussion and in the absence of contraindications.

Obiettivo Negli ultimi anni la vacuum-assisted excision (VAE) è stata introdotta come possibile alternativa mini-invasiva alla chirurgia nel trattamento delle lesioni mammarie di categoria B3, caratterizzate da un rischio oncologico variabile. Scopo del nostro studio è stato valutare l’efficacia della VAE, in confronto alla chirurgia, analizzando il tasso di upgrade e le performance diagnostiche. Materiali e metodi Sono state incluse tutte le pazienti con diagnosi di lesione B3 nel periodo 2020–2024, ottenuta mediante agobiopsia sotto guida ecografica o con tomosintesi. Le pazienti sono state trattate con chirurgia (n=461), VAE (n=367, di cui 90 eco-guidate e 277 tomo-guidate) o follow-up (n=41). Sono stati calcolati i tassi di upgrade a lesione maligna (B5), l’odds ratio fra chirurgia e VAE, sensibilità, specificità, valore predittivo positivo (VPP) e valore predittivo negativo (VPN). Risultati Tra le pazienti operate, il 25,6% (118/461) ha mostrato upgrade a carcinoma (67 invasivi, 51 in situ). Tra le pazienti sottoposte a VAE, l’upgrade è stato del 6,5% (24/367; 14 in situ e 10 invasivi). L’odds ratio per il rischio di upgrade post-chirurgia rispetto a VAE è risultato 4,92 (IC95% 3,09–7,81; p<0,001). L’analisi complessiva ha mostrato sensibilità 83,1%, specificità 53,0%, VPP 34,4% e VPN 93,4%. Conclusioni La VAE si conferma una metodica sicura e accurata per la gestione delle lesioni B3, con tasso di upgrade significativamente inferiore rispetto alla chirurgia. La possibilità di evitare numerosi interventi chirurgici non necessari, garantendo al contempo un’elevata accuratezza diagnostica, suggerisce che la VAE rappresenta una valida opzione terapeutica in pazienti selezionate, previa discussione multidisciplinare e in assenza di controindicazioni.