Introduzione La rinosinusite cronica (CRS) è definita come un’infiammazione del naso e dei seni paranasali che perdura da almeno 12 settimane. Dal punto di vista fenotipico, si divide in rinosinusite cronica con polipi (CRSwNP) e senza polipi (CRSsNP). La prima rappresenta circa il 25-30% delle CRS. La terapia standard di questa patologia prevede l’utilizzo di lavaggi nasali e corticosteroidi topici, terapia cortisonica sistemica, con le controindicazioni ed effetti collaterali che ne derivano, e la chirurgia, che al giorno d’oggi è una chirurgia endoscopica naso-sinusale. Dal 2020 sono stati approvati per la terapia della forma severa di questa patologia i primi farmaci biologici, anticorpi monoclonali diretti contro interleuchine alla base del processo infiammatorio. Il primo di questi farmaci approvato da AIFA per le CRSwNP severe è stato il dupilumab nel 2021. Dal 2023 sono stati approvati anche omalizumab e mepolizumab. Obiettivo Lo scopo di questo studio è stato quello di analizzare le variazioni fenotipiche, ma anche dell’endotipo, valutato mediante lo studio istologico e la misurazione delle citochine durante il trattamento di pazienti con CRSwNP severa. A tal fine, sono state analizzate le biopsie dei polipi nasali prelevate dai pazienti prima di iniziare il trattamento con farmaco biologico, dopo 6 mesi e dopo 12 mesi dall’inizio del trattamento. Risultati Dal punto di vista clinico, entrambi i farmaci hanno determinato un miglioramento significativo della sintomatologia nasale e della qualità di vita (SNOT-22), ma solo il dupilumab ha indotto una riduzione statisticamente significativa del Nasal Polyp Score (NPS) già a 6 mesi, mantenuta e consolidata a 12 mesi. Dal punto di vista istologico, si è osservata una riduzione significativa della fibrosi nel gruppo mepolizumab dopo 6 mesi di trattamento, mentre nel gruppo dupilumab è risultata significativa la riduzione del numero di eosinofili per cinque campi ad alto ingrandimento. Confrontando i due gruppi, è emersa una differenza significativa nell’iperplasia delle cellule caliciformi, in aumento nel gruppo dupilumab e in diminuzione nel gruppo mepolizumab. Nessun’altra differenza significativa è stata riscontrata nelle altre variabili istologiche analizzate. L’analisi immunoistochimica ha mostrato un aumento del CD-117 intraepiteliale nel gruppo dupilumab rispetto al mepolizumab, suggerendo una modulazione differente del compartimento mastocitario nel tempo. Dal punto di vista citochinico, si è osservato nel gruppo mepolizumab un aumento prossimo alla significatività dei livelli di IL-2 a 6 e 12 mesi (p = 0,059). Confrontando i due gruppi, sono emerse differenze statisticamente significative per IL-5 e IL-13, che aumentano nel gruppo mepolizumab e restano sostanzialmente stabili nel gruppo dupilumab. Anche TNF-α è risultato significativamente più elevato nel gruppo mepolizumab nel tempo, pur mostrando un lieve incremento anche nel gruppo dupilumab. Conclusioni Entrambi i farmaci biologici hanno dimostrato un miglioramento clinico rilevante nei pazienti con CRSwNP severa, con un effetto più marcato e duraturo del dupilumab, associato a una significativa riduzione del volume polipoide e dell’infiltrato eosinofilo tissutale. Il mepolizumab ha mostrato invece un effetto più evidente sulla riduzione della fibrosi e sull’incremento di alcune citochine infiammatorie (IL-5, IL-13, TNF-α), probabilmente in risposta compensatoria al blocco dell’IL-5. L’aumento del CD-117 intraepiteliale nel gruppo dupilumab suggerisce una persistenza o modulazione dell’attività mastocitaria,

Rinosinusite cronica polipoide severa non controllata: studio clinico, istologico, citochinico per valutare l’efficacia della terapia biologica

ZAMPOLLO, SONNY
2023/2024

Abstract

Introduzione La rinosinusite cronica (CRS) è definita come un’infiammazione del naso e dei seni paranasali che perdura da almeno 12 settimane. Dal punto di vista fenotipico, si divide in rinosinusite cronica con polipi (CRSwNP) e senza polipi (CRSsNP). La prima rappresenta circa il 25-30% delle CRS. La terapia standard di questa patologia prevede l’utilizzo di lavaggi nasali e corticosteroidi topici, terapia cortisonica sistemica, con le controindicazioni ed effetti collaterali che ne derivano, e la chirurgia, che al giorno d’oggi è una chirurgia endoscopica naso-sinusale. Dal 2020 sono stati approvati per la terapia della forma severa di questa patologia i primi farmaci biologici, anticorpi monoclonali diretti contro interleuchine alla base del processo infiammatorio. Il primo di questi farmaci approvato da AIFA per le CRSwNP severe è stato il dupilumab nel 2021. Dal 2023 sono stati approvati anche omalizumab e mepolizumab. Obiettivo Lo scopo di questo studio è stato quello di analizzare le variazioni fenotipiche, ma anche dell’endotipo, valutato mediante lo studio istologico e la misurazione delle citochine durante il trattamento di pazienti con CRSwNP severa. A tal fine, sono state analizzate le biopsie dei polipi nasali prelevate dai pazienti prima di iniziare il trattamento con farmaco biologico, dopo 6 mesi e dopo 12 mesi dall’inizio del trattamento. Risultati Dal punto di vista clinico, entrambi i farmaci hanno determinato un miglioramento significativo della sintomatologia nasale e della qualità di vita (SNOT-22), ma solo il dupilumab ha indotto una riduzione statisticamente significativa del Nasal Polyp Score (NPS) già a 6 mesi, mantenuta e consolidata a 12 mesi. Dal punto di vista istologico, si è osservata una riduzione significativa della fibrosi nel gruppo mepolizumab dopo 6 mesi di trattamento, mentre nel gruppo dupilumab è risultata significativa la riduzione del numero di eosinofili per cinque campi ad alto ingrandimento. Confrontando i due gruppi, è emersa una differenza significativa nell’iperplasia delle cellule caliciformi, in aumento nel gruppo dupilumab e in diminuzione nel gruppo mepolizumab. Nessun’altra differenza significativa è stata riscontrata nelle altre variabili istologiche analizzate. L’analisi immunoistochimica ha mostrato un aumento del CD-117 intraepiteliale nel gruppo dupilumab rispetto al mepolizumab, suggerendo una modulazione differente del compartimento mastocitario nel tempo. Dal punto di vista citochinico, si è osservato nel gruppo mepolizumab un aumento prossimo alla significatività dei livelli di IL-2 a 6 e 12 mesi (p = 0,059). Confrontando i due gruppi, sono emerse differenze statisticamente significative per IL-5 e IL-13, che aumentano nel gruppo mepolizumab e restano sostanzialmente stabili nel gruppo dupilumab. Anche TNF-α è risultato significativamente più elevato nel gruppo mepolizumab nel tempo, pur mostrando un lieve incremento anche nel gruppo dupilumab. Conclusioni Entrambi i farmaci biologici hanno dimostrato un miglioramento clinico rilevante nei pazienti con CRSwNP severa, con un effetto più marcato e duraturo del dupilumab, associato a una significativa riduzione del volume polipoide e dell’infiltrato eosinofilo tissutale. Il mepolizumab ha mostrato invece un effetto più evidente sulla riduzione della fibrosi e sull’incremento di alcune citochine infiammatorie (IL-5, IL-13, TNF-α), probabilmente in risposta compensatoria al blocco dell’IL-5. L’aumento del CD-117 intraepiteliale nel gruppo dupilumab suggerisce una persistenza o modulazione dell’attività mastocitaria,
2023
Uncontrolled severe chronic rhinosinusitis with nasal polyps: clinical, histological, and cytokine study to evaluate the efficacy of biological therapy
Rinosinusite
Farmaci biologici
Eosinofili
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/97632