Cognizione sociale nei disturbi psicopatologici e del neurosviluppo in adolescenza

La cognizione sociale viene considerata un costrutto cognitivo multidimensionale che comprende una vasta gamma di conoscenze ed abilità sociali ed emozionali, che maturano nel corso dell’evoluzione dell’individuo. Tra le sottodimensioni vi sono sia abilità metacognitive che abilità emotive; i domini principali sono la teoria della mente, gli stili attribuzionali, la percezione delle emozioni, l’empatia e la percezione sociale. La compromissione della cognizione sociale comporta inadeguate competenze socio relazionali, ne conseguono difficoltà di adattamento e ripercussioni sul funzionamento generale. La cognizione sociale rappresenta inoltre un costrutto transdiagnostico: deficit di cognizione sociale costituiscono un fattore di vulnerabilità trasversale a molteplici psicopatologie. Considerata l’importanza della cognizione sociale nella caratterizzazione dei principali disturbi neuropsichiatrici è quindi necessario valutarla tempestivamente. Ad oggi tuttavia non esistono questionari standardizzati per le varie sottodimensioni. Il presente studio si pone l'obiettivo di analizzare ed approfondire, tramite l’utilizzo di test psicodiagnostici, le diverse sottodimensioni della cognizione sociale in soggetti con vari disturbi psicopatologici e confrontarli con un gruppo di soggetti di controllo sani. In particolare si andrà ad analizzare se le sottodimensioni del costrutto della cognizione sociale possono orientare il clinico verso la diagnosi della psicopatologia di base o possono contribuire nel definire il funzionamento psicopatologico di un soggetto. Ipotizziamo quindi che le sottodimensioni dei deficit di cognizione sociale possano guidare i clinici sia verso una diagnosi dimensionale più accurata, sia verso target terapeutici più specifici. Lo studio ha coinvolto 101 soggetti (58 casi e 43 controlli): i casi arruolati rientrano tra i pazienti afferenti alla UOC di NPI di Padova, i controlli sono stati arruolati nell’ambito di scuole e associazioni sportive e ricreative della regione. Sono stati inclusi soggetti tra gli 11 e i 18 anni mentre sono stati esclusi soggetti con disabilità intellettiva di grado moderato-grave, barriera linguistica e/o comorbidità con patologie neurologiche. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a valutazione mediante test auto ed eterosomministrati: YSR, TAS-20, distinzione morale/convenzionale, RMET, ESCoT, ASQ-A. A tutti i genitori dei soggetti sono stati inoltre proposti test autosomministrati: CBCL, SRS-2. La cognizione sociale rappresenta un dominio multidimensionale e transdiagnostico nei disturbi psicopatologici e neuropsichiatrici dell’adolescenza. I risultati sui deficit di cognizione sociale nei singoli disturbi risultano contrastanti. Bisogna tuttavia considerare che l’elevato overlap diagnostico rende difficile un approccio di tipo categoriale ma orienta verso un approccio diagnostico dimensionale che si basa sull’importanza dell’identificazione di specifiche abilità socio-cognitive compromesse, piuttosto che sull’individuazione della singola categoria nosografica. Lo studio conferma che la cognizione sociale rappresenta un nucleo clinico di rilievo nei disturbi del neurosviluppo e psicopatologici e che l’analisi delle sue sottodimensioni è un valido strumento applicabile trasversalmente. Dal punto di vista della pratica clinica, nell’inquadramento diagnostico è fondamentale indagare tutte le abilità socio-cognitive, infatti l’identificazione precoce di tali fragilità risulta fondamentale per orientare l’intervento riabilitativo-terapeutico. Interventi abilitativi mirati hanno dimostrato una buona efficacia al fine di sostenere il ragazzo nello sviluppo adattivo e sociale. Tali risultati, pur essendo limitati da una numerosità campionaria ridotta, soprattutto per quanto riguarda alcuni quadri clinici, offrono importanti spunti per futuri approfondimenti.