Introduzione. L’esposizione ad allergeni animali costituisce un rischio per il personale veterinario, associato a disturbi allergici respiratori e cutanei. Il contesto veterinario risulta ancora scarsamente studiato rispetto ad altri settori professionali, come quello dei lavoratori esposti ad animali da laboratorio. Inoltre, la gestione della sorveglianza sanitaria rispetto al rischio allergologico risulta complessa: i soggetti sensibilizzati possono manifestare sintomi anche in presenza di dosi molto basse di allergene. Obiettivi. Analisi dei profili espositivi e clinici di lavoratori del settore veterinario, al fine di valutare la prevalenza di sintomatologia respiratoria e cutanea e identificarne possibili relazioni con l'attività lavorativa, in particolare in riferimento all'esposizione ad allergeni di origine animale. Inoltre, si intendono esaminare i profili di sensibilizzazione verso allergeni animali nei lavoratori maggiormente sintomatici. Materiali e metodi. La valutazione è condotta tramite l’uso di questionario anamnestico strutturato ad hoc, volto a indagare aspetti clinici ed espositivi. È stato somministrato a 97 lavoratori dei Dipartimenti MAPS e BCA dell’Università di Padova, regolarmente sottoposti a sorveglianza sanitaria secondo D. Lgs 81/2008 e D. Lgs 101/2020. Tra i partecipanti, 36 soggetti con sintomatologia respiratoria (asma o rinite moderata) sono stati sottoposti ad approfondimento clinico allergologico (skin prick test, dosaggio IgE specifiche). Risultati. La valutazione clinica del nostro campione ha evidenziato: 47% di soggetti rinitici, 4% asmatici e 16,5% affetti da asma associata a rinite. Inoltre, il 14% dichiara di soffrire di dermatite atopica, 11% di orticaria, 25% di dermatite da contatto e 2% di angioedema. L’età di prima comparsa delle patologie respiratorie e cutanee è per oltre la metà dei casi dopo i 18 anni. La sintomatologia riferita si associa ad uno stato atopico dei lavoratori (p<0.05). Nel campione sottoposto a valutazione allergologica il 66,7% risulta sensibilizzato ad animali. Un quadro clinico di maggiore gravità (asmatico o asmatico con rinite) è associato alla sensibilizzazione verso allergeni animali. La sensibilizzazione verso allergeni animali si associa ad un'età più giovane, alla minor anzianità lavorativa e a condizioni come la dermatite atopica. Tra le componenti molecolari, Fel d 1 risulta associato ad asma. I pattern di polisensibilizzazione mostrano associazione tra la sensibilizzazione a cavallo e cane e micofiti. Discussione e conclusioni. Lo studio mostra elevata presenza di sintomi respiratori e cutanei nel personale veterinario, fortemente associati allo stato atopico e coerenti con un potenziale ruolo degli allergeni animali. Inoltre, l’esordio di tale sintomatologia in età adulta suggerisce un contributo fornito dall’esposizione lavorativa. I test diagnostici effettuati nel sottogruppo clinico, confermano che la sensibilizzazione agli allergeni animali si associa a quadri clinici più severi, probabilmente proprio in relazione all'esposizione professionale ed evidenziano alcuni profili di sensibilizzazione spiegabili con l'esposizione lavorativa, come nel caso della co-sensibilizzazione verso micofiti cane e cavallo. Particolare attenzione in questo senso va posta nei primi anni dell'attività lavorativa, dove i lavoratori sembrano essere maggiormente esposti al rischio di sviluppare sensibilizzazione verso allergeni animali. Strumenti diagnostici mirati, come la CRD e l’identificazione precoce di sintomi rinitici, risultano utili per la gestione preventiva del rischio, in particolare di asma.

Rischio allergologico in ambito veterinario: analisi dei profili espositivi e di sensibilizzazione nei lavoratori e implicazioni per la prevenzione

BROGGIO, ALESSIA
2023/2024

Abstract

Introduzione. L’esposizione ad allergeni animali costituisce un rischio per il personale veterinario, associato a disturbi allergici respiratori e cutanei. Il contesto veterinario risulta ancora scarsamente studiato rispetto ad altri settori professionali, come quello dei lavoratori esposti ad animali da laboratorio. Inoltre, la gestione della sorveglianza sanitaria rispetto al rischio allergologico risulta complessa: i soggetti sensibilizzati possono manifestare sintomi anche in presenza di dosi molto basse di allergene. Obiettivi. Analisi dei profili espositivi e clinici di lavoratori del settore veterinario, al fine di valutare la prevalenza di sintomatologia respiratoria e cutanea e identificarne possibili relazioni con l'attività lavorativa, in particolare in riferimento all'esposizione ad allergeni di origine animale. Inoltre, si intendono esaminare i profili di sensibilizzazione verso allergeni animali nei lavoratori maggiormente sintomatici. Materiali e metodi. La valutazione è condotta tramite l’uso di questionario anamnestico strutturato ad hoc, volto a indagare aspetti clinici ed espositivi. È stato somministrato a 97 lavoratori dei Dipartimenti MAPS e BCA dell’Università di Padova, regolarmente sottoposti a sorveglianza sanitaria secondo D. Lgs 81/2008 e D. Lgs 101/2020. Tra i partecipanti, 36 soggetti con sintomatologia respiratoria (asma o rinite moderata) sono stati sottoposti ad approfondimento clinico allergologico (skin prick test, dosaggio IgE specifiche). Risultati. La valutazione clinica del nostro campione ha evidenziato: 47% di soggetti rinitici, 4% asmatici e 16,5% affetti da asma associata a rinite. Inoltre, il 14% dichiara di soffrire di dermatite atopica, 11% di orticaria, 25% di dermatite da contatto e 2% di angioedema. L’età di prima comparsa delle patologie respiratorie e cutanee è per oltre la metà dei casi dopo i 18 anni. La sintomatologia riferita si associa ad uno stato atopico dei lavoratori (p<0.05). Nel campione sottoposto a valutazione allergologica il 66,7% risulta sensibilizzato ad animali. Un quadro clinico di maggiore gravità (asmatico o asmatico con rinite) è associato alla sensibilizzazione verso allergeni animali. La sensibilizzazione verso allergeni animali si associa ad un'età più giovane, alla minor anzianità lavorativa e a condizioni come la dermatite atopica. Tra le componenti molecolari, Fel d 1 risulta associato ad asma. I pattern di polisensibilizzazione mostrano associazione tra la sensibilizzazione a cavallo e cane e micofiti. Discussione e conclusioni. Lo studio mostra elevata presenza di sintomi respiratori e cutanei nel personale veterinario, fortemente associati allo stato atopico e coerenti con un potenziale ruolo degli allergeni animali. Inoltre, l’esordio di tale sintomatologia in età adulta suggerisce un contributo fornito dall’esposizione lavorativa. I test diagnostici effettuati nel sottogruppo clinico, confermano che la sensibilizzazione agli allergeni animali si associa a quadri clinici più severi, probabilmente proprio in relazione all'esposizione professionale ed evidenziano alcuni profili di sensibilizzazione spiegabili con l'esposizione lavorativa, come nel caso della co-sensibilizzazione verso micofiti cane e cavallo. Particolare attenzione in questo senso va posta nei primi anni dell'attività lavorativa, dove i lavoratori sembrano essere maggiormente esposti al rischio di sviluppare sensibilizzazione verso allergeni animali. Strumenti diagnostici mirati, come la CRD e l’identificazione precoce di sintomi rinitici, risultano utili per la gestione preventiva del rischio, in particolare di asma.
2023
Allergy risk in veterinary practice: analysis of exposure and sensitization profiles in workers and implications for prevention
veterinari
allergie
occupazionale
allergeni animali
asma e rinite
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/98715