Nella Provincia Autonoma di Bolzano le persone al di sopra di 65 anni sono circa il 20% della popolazione totale e utilizzano circa il 55% della spesa annua farmaceutica (Roberto Da Cas, Alfred König, Verena Moser & Giuseppe Traversa, 2020). Gli anziani sono considerati dei soggetti fragili, spesso affetti da numerose patologie e trattati farmacologicamente con un elevato numero di farmaci giornalmente. La polifarmacoterapia è spesso necessaria, ma in alcuni casi risulta problematica. Essa è infatti associata ad un aumento delle reazioni avverse ai farmaci, all’aumento del rischio di ospedalizzazione, all’aumento dell’esposizione a farmaci potenzialmente inappropriati e di conseguenza all’aumento dei costi assistenziali (Nobili & Pasina, 2014). Il processo di ricognizione e riconciliazione della terapia farmacologica sono considerati dall’OMS due step fondamentali per garantire la sicurezza della terapia, inoltre per minimizzare il rischio clinico e ottimizzare l’utilizzo dei farmaci sono stati sviluppati numerosi criteri di appropriatezza prescrittiva, tra questi i criteri europei EU(7) PIM. OBIETTIVI: Questa analisi ha come obiettivo quello di individuare le prescrizioni potenzialmente inappropriate, nella terapia farmacologica di 134 pazienti del reparto di medicina dell’ospedale di Bressanone, attraverso l’applicazione dei criteri di appropriatezza prescrittiva EU(7) PIM. METODI: Si tratta di un’analisi descrittiva retrospettiva. Sono state analizzate le cartelle cliniche dei pazienti e attraverso queste ultime si è risalito alla terapia farmacologica assunta dal paziente al momento del ricovero e alla terapia farmacologica prescritta alla dimissione. Dalla analisi delle cartelle cliniche si è risalito inoltre anche al numero di farmaci assunti giornalmente dai pazienti e al numero e tipo di diagnosi di ricovero. Successivamente si sono applicati i criteri di appropriatezza prescrittiva EU(7) PIM per identificare quelle prescrizioni che secondo gli esperti sono inappropriate per i pazienti di età superiore ai 65 anni. RISULTATI: È stata analizzata la terapia farmacologia di 134 pazienti (età media 76 ± 5,9 anni, pazienti di sesso femminile 47%). In media i pazienti assumono giornalmente 5,99 ± 3,76 farmaci al momento del ricovero e vengono dimessi con una media di 8,27 ± 3,3 farmaci al giorno. Il 44% dei pazienti al ricovero e il 47% alla dimissione sono in polifarmacoterapia, assumono quindi da 5 a 9 farmaci giornalmente e il 15,7% e il 38,8% dei pazienti è in iperpolifarmacoterapia, assume quindi giornalmente più di 10 farmaci diversi. La classe di medicinali maggiormente prescritti sono gli inibitori di pompa protonica (IPP), che vengono assunti dal 38% dei pazienti al ricovero e dal 70% dei pazienti in dimissione. Seguiti dai betabloccanti selettivi, assunti dal 38% dei pazienti al ricovero e dal 46% dei pazienti in dimissione. Le prescrizioni potenzialmente inappropriate secondo i criteri EU(7) PIM avvengono con una frequenza del 33,6% al momento del ricovero e con una frequenza del 37,3% alla dimissione e i principi attivi maggiormente coinvolti sono l’acenocumarolo (assunto dal 9% dei pazienti al ricovero e alla dimissione) e lo spironolattone > 25mg al giorno, assunto dal 3,7% dei pazienti al ricovero e dal 9% dei pazienti alla dimissione). CONCLUSIONI: Questa analisi evidenzia l’importanza della ricognizione, della riconciliazione della terapia farmacologica e dell’applicazione di criteri di appropriatezza prescrittiva per migliorare la sicurezza del paziente. Inoltre, conferma che il numero di farmaci prescritti e di conseguenza anche le prescrizioni potenzialmente inappropriate, aumentano durante un ricovero ospedaliero, rendendo il regime terapeutico dell’anziano sempre più complesso.
La terapia farmacologica dell’anziano in dimissione dal reparto di medicina dell’ospedale di Bressanone: un’analisi retrospettiva
STEFANI, VERENA
2021/2022
Abstract
Nella Provincia Autonoma di Bolzano le persone al di sopra di 65 anni sono circa il 20% della popolazione totale e utilizzano circa il 55% della spesa annua farmaceutica (Roberto Da Cas, Alfred König, Verena Moser & Giuseppe Traversa, 2020). Gli anziani sono considerati dei soggetti fragili, spesso affetti da numerose patologie e trattati farmacologicamente con un elevato numero di farmaci giornalmente. La polifarmacoterapia è spesso necessaria, ma in alcuni casi risulta problematica. Essa è infatti associata ad un aumento delle reazioni avverse ai farmaci, all’aumento del rischio di ospedalizzazione, all’aumento dell’esposizione a farmaci potenzialmente inappropriati e di conseguenza all’aumento dei costi assistenziali (Nobili & Pasina, 2014). Il processo di ricognizione e riconciliazione della terapia farmacologica sono considerati dall’OMS due step fondamentali per garantire la sicurezza della terapia, inoltre per minimizzare il rischio clinico e ottimizzare l’utilizzo dei farmaci sono stati sviluppati numerosi criteri di appropriatezza prescrittiva, tra questi i criteri europei EU(7) PIM. OBIETTIVI: Questa analisi ha come obiettivo quello di individuare le prescrizioni potenzialmente inappropriate, nella terapia farmacologica di 134 pazienti del reparto di medicina dell’ospedale di Bressanone, attraverso l’applicazione dei criteri di appropriatezza prescrittiva EU(7) PIM. METODI: Si tratta di un’analisi descrittiva retrospettiva. Sono state analizzate le cartelle cliniche dei pazienti e attraverso queste ultime si è risalito alla terapia farmacologica assunta dal paziente al momento del ricovero e alla terapia farmacologica prescritta alla dimissione. Dalla analisi delle cartelle cliniche si è risalito inoltre anche al numero di farmaci assunti giornalmente dai pazienti e al numero e tipo di diagnosi di ricovero. Successivamente si sono applicati i criteri di appropriatezza prescrittiva EU(7) PIM per identificare quelle prescrizioni che secondo gli esperti sono inappropriate per i pazienti di età superiore ai 65 anni. RISULTATI: È stata analizzata la terapia farmacologia di 134 pazienti (età media 76 ± 5,9 anni, pazienti di sesso femminile 47%). In media i pazienti assumono giornalmente 5,99 ± 3,76 farmaci al momento del ricovero e vengono dimessi con una media di 8,27 ± 3,3 farmaci al giorno. Il 44% dei pazienti al ricovero e il 47% alla dimissione sono in polifarmacoterapia, assumono quindi da 5 a 9 farmaci giornalmente e il 15,7% e il 38,8% dei pazienti è in iperpolifarmacoterapia, assume quindi giornalmente più di 10 farmaci diversi. La classe di medicinali maggiormente prescritti sono gli inibitori di pompa protonica (IPP), che vengono assunti dal 38% dei pazienti al ricovero e dal 70% dei pazienti in dimissione. Seguiti dai betabloccanti selettivi, assunti dal 38% dei pazienti al ricovero e dal 46% dei pazienti in dimissione. Le prescrizioni potenzialmente inappropriate secondo i criteri EU(7) PIM avvengono con una frequenza del 33,6% al momento del ricovero e con una frequenza del 37,3% alla dimissione e i principi attivi maggiormente coinvolti sono l’acenocumarolo (assunto dal 9% dei pazienti al ricovero e alla dimissione) e lo spironolattone > 25mg al giorno, assunto dal 3,7% dei pazienti al ricovero e dal 9% dei pazienti alla dimissione). CONCLUSIONI: Questa analisi evidenzia l’importanza della ricognizione, della riconciliazione della terapia farmacologica e dell’applicazione di criteri di appropriatezza prescrittiva per migliorare la sicurezza del paziente. Inoltre, conferma che il numero di farmaci prescritti e di conseguenza anche le prescrizioni potenzialmente inappropriate, aumentano durante un ricovero ospedaliero, rendendo il regime terapeutico dell’anziano sempre più complesso.File | Dimensione | Formato | |
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