Nel presente elaborato sono state evidenziate alcune differenze strutturali tra le sessioni di real-fighting e play-fighting che coinvolgono gli scimpanzé adulti prendendo in considerazione i criteri di Burghardt (2005, 2011) per definire il gioco nelle specie animali, e i criteri di Smith (1989, 1997), i quali sono stati i punti di partenza per la “traduzione” a livello quantitativo di queste differenze. In quest’ottica sono state formulate quattro predizioni: 1) ripetizione e variabilità sono maggiori nella play-fighting rispetto alla real-fighting; 2) nella play-fighting ci si aspetta più simmetria dei pattern, e perciò una correlazione negativa tra le posizioni di dominanza degli individui nei due diversi contesti, indicando la presenza di role-reversal; 3) è più probabile che gli scimpanzé adulti siano coinvolti in aggressioni poliadiche piuttosto che in giochi poliadici e 4) ci si aspetta il verificarsi di una real-fighting piuttosto che play-fighting in presenza di una risorsa. I dati sugli scimpanzé per poter realizzare lo studio sono stati raccolti presso tre diversi parchi tramite il metodo all occurences (Altmann, 1974). Per ogni sessione è stato registrato: l’identità dei soggetti coinvolti e le loro caratteristiche; i pattern comportamentali effettuati, nel loro ordine cronologico, seguendo un etogramma; la durata dell’interazione. I pattern motori sono stati suddivisi in tre categorie: Offensivi, Difensivi e Neutri. Per analizzare i dati sono stati utilizzati diversi indici: il Repetition Index, il Shannon Index, il Pielou Index, il Polyadic Index, l’Aggressive Asymmetry Index e il Play Asymmetry Index. I risultati hanno mostrato che i pattern motori utilizzati durante una play-fighting sono maggiormente ripetuti, ma non più variabili (in termini di tipologia di pattern) rispetto a quelli usati durante una real-fighting (Predizione 1 parzialmente confermata). Con il presente studio, per la prima volta, si è riusciti a dimostrare a livello quantitativo la ripetizione e la variabilità di pattern del comportamento di gioco. Inoltre, nel contesto aggressivo, i pattern offensivi e difensivi scambiati dai soggetti interagenti sono distribuiti in maniera più simmetrica, ma le posizioni di rango occupate dai soggetti nelle real-fighting si mantengono anche nelle play-fighting, non supportando la presenza di role-reversal (Predizione 2 parzialmente confermata). Infine, è più probabile che le real-fighting, rispetto alle play-fighting, siano di tipo poliadico (Predizione 3 confermata) e avvengano in presenza di una risorsa per cui competere (Predizione 4 confermata).

Differenze strutturali e funzionali tra gioco e aggressioni negli scimpanzé adulti (Pan troglodytes)

BISSIATO, VERONICA
2021/2022

Abstract

Nel presente elaborato sono state evidenziate alcune differenze strutturali tra le sessioni di real-fighting e play-fighting che coinvolgono gli scimpanzé adulti prendendo in considerazione i criteri di Burghardt (2005, 2011) per definire il gioco nelle specie animali, e i criteri di Smith (1989, 1997), i quali sono stati i punti di partenza per la “traduzione” a livello quantitativo di queste differenze. In quest’ottica sono state formulate quattro predizioni: 1) ripetizione e variabilità sono maggiori nella play-fighting rispetto alla real-fighting; 2) nella play-fighting ci si aspetta più simmetria dei pattern, e perciò una correlazione negativa tra le posizioni di dominanza degli individui nei due diversi contesti, indicando la presenza di role-reversal; 3) è più probabile che gli scimpanzé adulti siano coinvolti in aggressioni poliadiche piuttosto che in giochi poliadici e 4) ci si aspetta il verificarsi di una real-fighting piuttosto che play-fighting in presenza di una risorsa. I dati sugli scimpanzé per poter realizzare lo studio sono stati raccolti presso tre diversi parchi tramite il metodo all occurences (Altmann, 1974). Per ogni sessione è stato registrato: l’identità dei soggetti coinvolti e le loro caratteristiche; i pattern comportamentali effettuati, nel loro ordine cronologico, seguendo un etogramma; la durata dell’interazione. I pattern motori sono stati suddivisi in tre categorie: Offensivi, Difensivi e Neutri. Per analizzare i dati sono stati utilizzati diversi indici: il Repetition Index, il Shannon Index, il Pielou Index, il Polyadic Index, l’Aggressive Asymmetry Index e il Play Asymmetry Index. I risultati hanno mostrato che i pattern motori utilizzati durante una play-fighting sono maggiormente ripetuti, ma non più variabili (in termini di tipologia di pattern) rispetto a quelli usati durante una real-fighting (Predizione 1 parzialmente confermata). Con il presente studio, per la prima volta, si è riusciti a dimostrare a livello quantitativo la ripetizione e la variabilità di pattern del comportamento di gioco. Inoltre, nel contesto aggressivo, i pattern offensivi e difensivi scambiati dai soggetti interagenti sono distribuiti in maniera più simmetrica, ma le posizioni di rango occupate dai soggetti nelle real-fighting si mantengono anche nelle play-fighting, non supportando la presenza di role-reversal (Predizione 2 parzialmente confermata). Infine, è più probabile che le real-fighting, rispetto alle play-fighting, siano di tipo poliadico (Predizione 3 confermata) e avvengano in presenza di una risorsa per cui competere (Predizione 4 confermata).
2021
Structural and functional differences between play and aggression in adult chimpanzees (Pan troglodytes)
ripetitività
competizione
asimmetria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/10218