Viene qui indagata la discesa in campo politico di Lukács nel ’18 su posizioni fino ad allora rifiutate per motivi etici e per una sensibilità refrattaria alle ragioni del compromesso. La scelta operata è accompagnata dal tentativo di conferire giustificazione teoretica e valore estetico a quanto viene da Lukács stesso avvertito come una colpa e insieme un atto eroico necessario e non differibile. Si ripercorrono gli interessi estetici e l’etica assoluta dell’interiorità che incontrano la “metafisica” di filosofi, romanzieri, drammaturghi che hanno prestato i loro profili umani o le figure concepite per la propria opera nella ricerca di quell’autenticità e totalità che fin da giovane Lukacs ha rivendicato come un’urgenza per sé e per il mondo. La centralità della pulsione volontaristica e la radicalità ideale impegnano infatti tutta la prima fase del pensiero di Lukács e della sua attività di critico, fortemente attratto dalla prassi ma inibito dalle condizioni storiche e socio-politiche in cui si vede calato. Il suo impegno in un primo momento trova come luogo praticabile il bello etico-estetico come testimoniano "L’anima e le forme", "Teoria del romanzo" e il particolare affondo su Dostoevskij e il mondo russo. Con gli eventi storici del secondo decennio del ‘900 e le ripercussioni politiche nello scacchiere internazionale Lukács è costretto a prendere posizione rispetto al dibattito intellettuale apertosi in Europa. Interviene con due saggi nel 1918-19, "Il bolscevismo come problema morale", dove prende posizione a favore della via democratica, per poi operare una svolta, teoretica e pratica, sul fronte dell’azione anche violenta inaugurata dal bolscevismo in "Tattica ed etica". Una personale filosofia della storia combinata alle suggestioni maturate sulla lettura dei grandi romanzi russi del secondo Ottocento e del racconto autobiografico del terrorista Boris Savinkov sui fatti del 1905 forniscono elementi teorici e concetti esemplificati al personale coinvolgimento nella prassi politica e al problema della responsabilità umana personale e collettiva nella costruzione del mondo.

Il compromesso metafisico: etica e violenza nel giovane Lukács.

BORTOLUSSI, TERESA
2021/2022

Abstract

Viene qui indagata la discesa in campo politico di Lukács nel ’18 su posizioni fino ad allora rifiutate per motivi etici e per una sensibilità refrattaria alle ragioni del compromesso. La scelta operata è accompagnata dal tentativo di conferire giustificazione teoretica e valore estetico a quanto viene da Lukács stesso avvertito come una colpa e insieme un atto eroico necessario e non differibile. Si ripercorrono gli interessi estetici e l’etica assoluta dell’interiorità che incontrano la “metafisica” di filosofi, romanzieri, drammaturghi che hanno prestato i loro profili umani o le figure concepite per la propria opera nella ricerca di quell’autenticità e totalità che fin da giovane Lukacs ha rivendicato come un’urgenza per sé e per il mondo. La centralità della pulsione volontaristica e la radicalità ideale impegnano infatti tutta la prima fase del pensiero di Lukács e della sua attività di critico, fortemente attratto dalla prassi ma inibito dalle condizioni storiche e socio-politiche in cui si vede calato. Il suo impegno in un primo momento trova come luogo praticabile il bello etico-estetico come testimoniano "L’anima e le forme", "Teoria del romanzo" e il particolare affondo su Dostoevskij e il mondo russo. Con gli eventi storici del secondo decennio del ‘900 e le ripercussioni politiche nello scacchiere internazionale Lukács è costretto a prendere posizione rispetto al dibattito intellettuale apertosi in Europa. Interviene con due saggi nel 1918-19, "Il bolscevismo come problema morale", dove prende posizione a favore della via democratica, per poi operare una svolta, teoretica e pratica, sul fronte dell’azione anche violenta inaugurata dal bolscevismo in "Tattica ed etica". Una personale filosofia della storia combinata alle suggestioni maturate sulla lettura dei grandi romanzi russi del secondo Ottocento e del racconto autobiografico del terrorista Boris Savinkov sui fatti del 1905 forniscono elementi teorici e concetti esemplificati al personale coinvolgimento nella prassi politica e al problema della responsabilità umana personale e collettiva nella costruzione del mondo.
2021
The metaphysical compromise: ethics and violence in the young Lukács.
Sacrificio
Violenza
Coscienza
Metafisica
Etica
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