L’idea che sta alla radice di questo elaborato risiede nel desiderio di comprendere in che modo l’uomo dà vita al dispositivo mitico-rituale. Ho scelto di privilegiare l’analisi della dimensione performativa del rituale e del potere destorificante della parola mitica, per questo mi focalizzerò principalmente sulla ricerca antropologica di Victor Turner ed Ernesto de Martino. Da qui seguirò una linea argomentativa che mi porterà verso nuove modalità di interpretazione della prospettiva mitico-rituale in una dimensione, comunque inerente all’ambito performativo, ma dai risvolti non più prettamente religiosi, bensì a valenza psicologica, terapeutica e d’indagine sul sé. Tale elaborazione vedrà, anzitutto, dialogare Ernesto de Martino con lo psichiatra Giovanni Jervis in merito al ruolo giocato dalla destorificazione nella preservazione dell’Io psicologico, per poi concludersi, richiamandosi alla nozione antropologica di performance studiata da Victor Turner, in un’analisi intorno alle ipotesi filosofiche di Tonino Griffero e Gernot Böhme in materia “atmosferica” nei termini del potenziale emozionale presente negli spazi performativi.
Farsi Umani. Il dispositivo mitico-rituale tra Turner e De Martino
BROCCHI, LUDOVICA
2021/2022
Abstract
L’idea che sta alla radice di questo elaborato risiede nel desiderio di comprendere in che modo l’uomo dà vita al dispositivo mitico-rituale. Ho scelto di privilegiare l’analisi della dimensione performativa del rituale e del potere destorificante della parola mitica, per questo mi focalizzerò principalmente sulla ricerca antropologica di Victor Turner ed Ernesto de Martino. Da qui seguirò una linea argomentativa che mi porterà verso nuove modalità di interpretazione della prospettiva mitico-rituale in una dimensione, comunque inerente all’ambito performativo, ma dai risvolti non più prettamente religiosi, bensì a valenza psicologica, terapeutica e d’indagine sul sé. Tale elaborazione vedrà, anzitutto, dialogare Ernesto de Martino con lo psichiatra Giovanni Jervis in merito al ruolo giocato dalla destorificazione nella preservazione dell’Io psicologico, per poi concludersi, richiamandosi alla nozione antropologica di performance studiata da Victor Turner, in un’analisi intorno alle ipotesi filosofiche di Tonino Griffero e Gernot Böhme in materia “atmosferica” nei termini del potenziale emozionale presente negli spazi performativi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/10283