Il presente elaborato analizza in modo sistematico le principali metodologie di valutazione d’impresa, con particolare riferimento alla loro applicazione nel contesto delle piccole e medie imprese (PMI). Dopo una prima parte introduttiva dedicata all’esperienza di stage presso lo Studio Cadamuro S.r.l. di Padova, in cui sono stati approfonditi aspetti organizzativi, contabili e fiscali, il lavoro si concentra sull’esame teorico e operativo dei modelli valutativi più diffusi. Nel primo capitolo vengono illustrati i principi fondamentali della valutazione d’impresa, evidenziando il ruolo degli standard internazionali (IVS) e nazionali (PIV) nella definizione di criteri di trasparenza, coerenza e attendibilità del processo valutativo. Il secondo capitolo analizza le principali categorie di metodi di valutazione: patrimoniali, reddituali, finanziari, misti e basati sui multipli di mercato. Di ciascun approccio vengono discussi i presupposti teorici, le formule di calcolo e i contesti applicativi, sottolineandone punti di forza e limiti, in particolare quando si tratta di imprese di dimensione ridotta. Nel terzo capitolo viene affrontata la frattura tra teoria e prassi nella valutazione delle PMI, mettendo in luce come le peculiarità di queste realtà – quali la limitata trasparenza informativa, la dipendenza da figure chiave e la scarsa disponibilità di dati di mercato – rendano complessa l’applicazione dei modelli tradizionali. Attraverso l’analisi comparativa dei metodi patrimoniali, reddituali, finanziari e basati sui multipli, la tesi evidenzia come la valutazione delle PMI debba necessariamente adattarsi a criteri più flessibili e a un approccio integrato. Infine, nel quarto capitolo vengono proposte alcune considerazioni conclusive volte a sottolineare l’importanza del ruolo del valutatore, chiamato a bilanciare rigore metodologico e capacità interpretativa, nonché a valorizzare le specificità qualitative delle PMI che spesso sfuggono alle metriche puramente quantitative. Nel complesso, il lavoro mira a evidenziare come la valutazione d’impresa, soprattutto nel contesto delle piccole e medie realtà, non possa essere considerata un mero esercizio tecnico, ma debba configurarsi come un processo multidimensionale che integra elementi economico-finanziari, gestionali e relazionali, al fine di pervenire a una stima del valore realmente rappresentativa dell’identità aziendale.
Le metodologie di valutazione d’impresa nelle PMI: confronto tra approcci teorici e applicazioni pratiche
ZANON, TOMMASO
2024/2025
Abstract
Il presente elaborato analizza in modo sistematico le principali metodologie di valutazione d’impresa, con particolare riferimento alla loro applicazione nel contesto delle piccole e medie imprese (PMI). Dopo una prima parte introduttiva dedicata all’esperienza di stage presso lo Studio Cadamuro S.r.l. di Padova, in cui sono stati approfonditi aspetti organizzativi, contabili e fiscali, il lavoro si concentra sull’esame teorico e operativo dei modelli valutativi più diffusi. Nel primo capitolo vengono illustrati i principi fondamentali della valutazione d’impresa, evidenziando il ruolo degli standard internazionali (IVS) e nazionali (PIV) nella definizione di criteri di trasparenza, coerenza e attendibilità del processo valutativo. Il secondo capitolo analizza le principali categorie di metodi di valutazione: patrimoniali, reddituali, finanziari, misti e basati sui multipli di mercato. Di ciascun approccio vengono discussi i presupposti teorici, le formule di calcolo e i contesti applicativi, sottolineandone punti di forza e limiti, in particolare quando si tratta di imprese di dimensione ridotta. Nel terzo capitolo viene affrontata la frattura tra teoria e prassi nella valutazione delle PMI, mettendo in luce come le peculiarità di queste realtà – quali la limitata trasparenza informativa, la dipendenza da figure chiave e la scarsa disponibilità di dati di mercato – rendano complessa l’applicazione dei modelli tradizionali. Attraverso l’analisi comparativa dei metodi patrimoniali, reddituali, finanziari e basati sui multipli, la tesi evidenzia come la valutazione delle PMI debba necessariamente adattarsi a criteri più flessibili e a un approccio integrato. Infine, nel quarto capitolo vengono proposte alcune considerazioni conclusive volte a sottolineare l’importanza del ruolo del valutatore, chiamato a bilanciare rigore metodologico e capacità interpretativa, nonché a valorizzare le specificità qualitative delle PMI che spesso sfuggono alle metriche puramente quantitative. Nel complesso, il lavoro mira a evidenziare come la valutazione d’impresa, soprattutto nel contesto delle piccole e medie realtà, non possa essere considerata un mero esercizio tecnico, ma debba configurarsi come un processo multidimensionale che integra elementi economico-finanziari, gestionali e relazionali, al fine di pervenire a una stima del valore realmente rappresentativa dell’identità aziendale.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/102857