Parlando di comunicazione, ci rifacciamo a tre possibili definizioni che essa può assumere. Prima di tutto, comunicazione come codifica-decodifica di un messaggio, teoria molto presente negli anni ’50; poi, la comunicazione come co-costruzione di un significato e infine, ci si focalizza sulla comunicazione come processo multimediale di interconnessione. Parlando di comunicazione in questi termini, è implicita la riscoperta del ruolo del corpo, e non più in esclusiva quello della mente. Da questa concezione ha inizio l’etnografia dei sensi, disciplina che può ritrovare le sue radici nell’antropologia dei sensi degli anni ‘80/’90 e che ancora oggi è in via di sviluppo. L’etnografia dei sensi rinnova i passaggi canonici degli studi etnografici, focalizzandosi sui sensi e sull’esperienza umana, e nello studiare l’altro, permette all’etnografo di instaurare un percorso di conoscenza di sé stesso. In questa concezione, il linguaggio non è condannato, ma messo al servizio dei sensi. Essendo una disciplina giovane e in continuo cambiamento (a causa anche delle nuove tecnologie), parlare di etnografia dei sensi non vuol dire enunciarne i passaggi o i principi, ma limitarsi a descrivere i vari modi in cui essa può interpretata.
Il valore del non detto: un'analisi della comunicazione non verbale attraverso l'etnografia sensoriale
FERRARO, CHIARA
2021/2022
Abstract
Parlando di comunicazione, ci rifacciamo a tre possibili definizioni che essa può assumere. Prima di tutto, comunicazione come codifica-decodifica di un messaggio, teoria molto presente negli anni ’50; poi, la comunicazione come co-costruzione di un significato e infine, ci si focalizza sulla comunicazione come processo multimediale di interconnessione. Parlando di comunicazione in questi termini, è implicita la riscoperta del ruolo del corpo, e non più in esclusiva quello della mente. Da questa concezione ha inizio l’etnografia dei sensi, disciplina che può ritrovare le sue radici nell’antropologia dei sensi degli anni ‘80/’90 e che ancora oggi è in via di sviluppo. L’etnografia dei sensi rinnova i passaggi canonici degli studi etnografici, focalizzandosi sui sensi e sull’esperienza umana, e nello studiare l’altro, permette all’etnografo di instaurare un percorso di conoscenza di sé stesso. In questa concezione, il linguaggio non è condannato, ma messo al servizio dei sensi. Essendo una disciplina giovane e in continuo cambiamento (a causa anche delle nuove tecnologie), parlare di etnografia dei sensi non vuol dire enunciarne i passaggi o i principi, ma limitarsi a descrivere i vari modi in cui essa può interpretata.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/10305