Questo lavoro di ricerca si pone come obiettivo l’analisi dell’opera Novas Cartas Portuguesas, di Maria Isabel Barreno, Maria Teresa Horta e Maria Velho da Costa, attraverso l’adozione di un punto di vista che ne evidenzi i diversi aspetti di contrasto con l’ideologia perpetuata dal regime dittatoriale portoghese di António de Oliveira Salazar e Marcelo Caetano in relazione al ruolo e alle responsabilità morali e materiali attribuite alle donne all’interno della società. La domanda che guida l’intera attività di interpretazione qui presentata riguarda la funzione della letteratura come strumento concreto di resistenza alle discriminazioni dalle radici culturali e giuridiche subite dalle cittadine portoghesi nel periodo della dittatura salazarista. È nella letteratura, infatti, che le tre autrici di Novas Cartas Portuguesas riescono ad individuare uno spazio adatto ad accogliere ed amplificare il grido di protesta nei confronti della concezione di femminilità che il regime portoghese aveva fatto propria, intrinsecamente legata all’esperienza del matrimonio e della maternità ed influenzata dai principi cattolici, dunque estremamente limitante e per tale ragione soggetta ad una profonda e poliedrica critica lungo tutto il corso dell’opera di Maria Isabel Barreno, Maria Teresa Horta e Maria Velho da Costa. Alla luce di quanto appena esposto, si vedrà in questo lavoro come, in Novas Cartas Portuguesas, alla letteratura sia attribuita la potenzialità di stimolare un cambiamento che, all’interno della società portoghese, possa portare alla liberazione delle donne da numerosi limiti giuridici e socioculturali, i quali, fino alla caduta del regime salazarista, avevano contribuito a mantenere queste ultime in una posizione di subalternità rispetto ai cittadini portoghesi. Nell’opera, infatti, troveranno spazio temi quali il diritto all’autodeterminazione per le donne, la solidarietà femminile, la liberazione sessuale e la critica al canone letterario portoghese, qui ampiamente analizzati, attraverso cui le tre autrici faranno del proprio progetto di scrittura collettiva un manifesto di resistenza alla dittatura salazarista rivolto alle concittadine portoghesi, il quale sarà largamente apprezzato dalla critica letteraria e dall’ambiente femminista internazionale sin dalla prima pubblicazione, nel 1972. È attraverso l’analisi dei diversi aspetti che rendono Novas Cartas Portuguesas un esempio di opposizione tangibile al regime di Salazar, dunque, che il presente lavoro prende in considerazione l’impatto dell’opera letteraria sulla società portoghese dell’epoca al fine di metterne in luce in maniera completa la componente rivoluzionaria, qui considerata in una prospettiva femminista ed antifascista.
«O que pode a literatura?»: la resistenza delle donne alla dittatura salazarista in Novas Cartas Portuguesas
MARASI, MARTINA
2021/2022
Abstract
Questo lavoro di ricerca si pone come obiettivo l’analisi dell’opera Novas Cartas Portuguesas, di Maria Isabel Barreno, Maria Teresa Horta e Maria Velho da Costa, attraverso l’adozione di un punto di vista che ne evidenzi i diversi aspetti di contrasto con l’ideologia perpetuata dal regime dittatoriale portoghese di António de Oliveira Salazar e Marcelo Caetano in relazione al ruolo e alle responsabilità morali e materiali attribuite alle donne all’interno della società. La domanda che guida l’intera attività di interpretazione qui presentata riguarda la funzione della letteratura come strumento concreto di resistenza alle discriminazioni dalle radici culturali e giuridiche subite dalle cittadine portoghesi nel periodo della dittatura salazarista. È nella letteratura, infatti, che le tre autrici di Novas Cartas Portuguesas riescono ad individuare uno spazio adatto ad accogliere ed amplificare il grido di protesta nei confronti della concezione di femminilità che il regime portoghese aveva fatto propria, intrinsecamente legata all’esperienza del matrimonio e della maternità ed influenzata dai principi cattolici, dunque estremamente limitante e per tale ragione soggetta ad una profonda e poliedrica critica lungo tutto il corso dell’opera di Maria Isabel Barreno, Maria Teresa Horta e Maria Velho da Costa. Alla luce di quanto appena esposto, si vedrà in questo lavoro come, in Novas Cartas Portuguesas, alla letteratura sia attribuita la potenzialità di stimolare un cambiamento che, all’interno della società portoghese, possa portare alla liberazione delle donne da numerosi limiti giuridici e socioculturali, i quali, fino alla caduta del regime salazarista, avevano contribuito a mantenere queste ultime in una posizione di subalternità rispetto ai cittadini portoghesi. Nell’opera, infatti, troveranno spazio temi quali il diritto all’autodeterminazione per le donne, la solidarietà femminile, la liberazione sessuale e la critica al canone letterario portoghese, qui ampiamente analizzati, attraverso cui le tre autrici faranno del proprio progetto di scrittura collettiva un manifesto di resistenza alla dittatura salazarista rivolto alle concittadine portoghesi, il quale sarà largamente apprezzato dalla critica letteraria e dall’ambiente femminista internazionale sin dalla prima pubblicazione, nel 1972. È attraverso l’analisi dei diversi aspetti che rendono Novas Cartas Portuguesas un esempio di opposizione tangibile al regime di Salazar, dunque, che il presente lavoro prende in considerazione l’impatto dell’opera letteraria sulla società portoghese dell’epoca al fine di metterne in luce in maniera completa la componente rivoluzionaria, qui considerata in una prospettiva femminista ed antifascista.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/10308