Il seguente elaborato vuole proporre un percorso sugli anni più intensi dell'artista greco naturalizzato italiano Jannis Kounellis, usando come filo conduttore della mia ricerca il concetto di performance applicato dall'artista all'interno delle sue opere e utilizzando come testimonianza di tali esposizioni i vari scatti fotografici che immortalarono alcune delle sue più celebri azioni performative. Partendo da un cenno biografico, contenuto all'interno del primo capitolo, racconterò della vita dell'artista. Parlando della sua vita affronterò in particolare il tema del viaggio, il suo "andare verso il futuro" che lo portò ad approdare sulle coste italiane verso la fine degli anni Cinquanta del Novecento, alla ricerca di fortuna e nuovi stimoli artistici. L'artista passò dalla produzione di opere su tela, dipinte o realizzate con segni tipografici, fino a giungere alla realizzazione di altre più complesse, grazie all'introduzione all'interno di quest'ultime di nuovi materiali. Questa ricerca lo portò infatti ad essere considerato dal 1967 come uno degli esponenti del movimento dell'arte povera in Italia. Da qui la sua produzione artistica si affinerà fino alla creazione delle prime opere performative, collocabili dagli anni Sessanta del Novecento, opere che inizialmente suscitarono scalpore e accesero l'opinione della critica per le sue proposte stranianti dal significato ricercato. Durante gli anni successivi Kounellis continuò la sua ricerca artistica e la sua produzione di opere che lo resero noto e apprezzato dal pubblico soprattutto per la sua modestia d'animo. Successivamente, nel secondo capitolo, tratterò del contesto storico artistico in cui si è sviluppato il percorso creativo di Kounellis. Attraverso una panoramica che va dai primi anni Cinquanta del Novecento fino agli anni Duemila verranno considerati i fatti salienti che caratterizzarono ogni decennio, contestualizzando anche lo scenario sociale, politico ed economico all'interno del quale l'artista si trovò a vivere. Alcuni eventi contingenti e di trasformazione come la ripresa post bellica, la riqualificazione urbana o la rivoluzione sessantottina furono determinanti per plasmare la sua produzione artistica. A seguire, nel terzo capitolo si affronterà la tematica della Performance Art, studiata e osservata inizialmente da un punto di vista generico, andando a vedere come quest'azione artistica ricopra molteplici aspetti di interdisciplinarietà andando a coinvolgere contemporaneamente: tempo, spazio, corpo e pubblico. Si parlerà del fattore dell'unicità che caratterizza la performance in ogni rifacimento, del relativo registro emozionale suscitato nei confronti del pubblico, sottolineando le differenze tra gli obiettivi dell'arte performativa e il mondo teatrale, cercando di non amalgamare tra loro le discipline. In base a queste premesse si entrerà poi nello specifico indicando alcuni dei tratti peculiari delle performance di Kounellis fino a giungere all'idea della conservazione dell'atto performativo racchiuso e volutamente immortalato dall'artista tramite la fotografia. Infine nell'ultimo capitolo andrò a descrivere nel dettaglio quattro opere performative eseguite dall'artista nel suo periodo di maggiore produttività (1960-1975). Partendo dalla Performance Senza Titolo (Cavalli) presentata alla Galleria L'Attico di Roma nel 1969, si prosegue con la descrizione e il commento dell'opera Da inventare sul posto, performata a Documenta V, Kassel, nel 1972. A seguire verrà analizzata un'altra opera Senza Titolo (Apollo) eseguita alla Galleria La Salita a Roma (1973). L'ultima opera descritta consiste in un altro Senza Titolo, presentato alla Galleria Area di Firenze nel 1975.

La dimensione performativa nell'arte di Kounellis.

LORENZETTI, ALICE
2021/2022

Abstract

Il seguente elaborato vuole proporre un percorso sugli anni più intensi dell'artista greco naturalizzato italiano Jannis Kounellis, usando come filo conduttore della mia ricerca il concetto di performance applicato dall'artista all'interno delle sue opere e utilizzando come testimonianza di tali esposizioni i vari scatti fotografici che immortalarono alcune delle sue più celebri azioni performative. Partendo da un cenno biografico, contenuto all'interno del primo capitolo, racconterò della vita dell'artista. Parlando della sua vita affronterò in particolare il tema del viaggio, il suo "andare verso il futuro" che lo portò ad approdare sulle coste italiane verso la fine degli anni Cinquanta del Novecento, alla ricerca di fortuna e nuovi stimoli artistici. L'artista passò dalla produzione di opere su tela, dipinte o realizzate con segni tipografici, fino a giungere alla realizzazione di altre più complesse, grazie all'introduzione all'interno di quest'ultime di nuovi materiali. Questa ricerca lo portò infatti ad essere considerato dal 1967 come uno degli esponenti del movimento dell'arte povera in Italia. Da qui la sua produzione artistica si affinerà fino alla creazione delle prime opere performative, collocabili dagli anni Sessanta del Novecento, opere che inizialmente suscitarono scalpore e accesero l'opinione della critica per le sue proposte stranianti dal significato ricercato. Durante gli anni successivi Kounellis continuò la sua ricerca artistica e la sua produzione di opere che lo resero noto e apprezzato dal pubblico soprattutto per la sua modestia d'animo. Successivamente, nel secondo capitolo, tratterò del contesto storico artistico in cui si è sviluppato il percorso creativo di Kounellis. Attraverso una panoramica che va dai primi anni Cinquanta del Novecento fino agli anni Duemila verranno considerati i fatti salienti che caratterizzarono ogni decennio, contestualizzando anche lo scenario sociale, politico ed economico all'interno del quale l'artista si trovò a vivere. Alcuni eventi contingenti e di trasformazione come la ripresa post bellica, la riqualificazione urbana o la rivoluzione sessantottina furono determinanti per plasmare la sua produzione artistica. A seguire, nel terzo capitolo si affronterà la tematica della Performance Art, studiata e osservata inizialmente da un punto di vista generico, andando a vedere come quest'azione artistica ricopra molteplici aspetti di interdisciplinarietà andando a coinvolgere contemporaneamente: tempo, spazio, corpo e pubblico. Si parlerà del fattore dell'unicità che caratterizza la performance in ogni rifacimento, del relativo registro emozionale suscitato nei confronti del pubblico, sottolineando le differenze tra gli obiettivi dell'arte performativa e il mondo teatrale, cercando di non amalgamare tra loro le discipline. In base a queste premesse si entrerà poi nello specifico indicando alcuni dei tratti peculiari delle performance di Kounellis fino a giungere all'idea della conservazione dell'atto performativo racchiuso e volutamente immortalato dall'artista tramite la fotografia. Infine nell'ultimo capitolo andrò a descrivere nel dettaglio quattro opere performative eseguite dall'artista nel suo periodo di maggiore produttività (1960-1975). Partendo dalla Performance Senza Titolo (Cavalli) presentata alla Galleria L'Attico di Roma nel 1969, si prosegue con la descrizione e il commento dell'opera Da inventare sul posto, performata a Documenta V, Kassel, nel 1972. A seguire verrà analizzata un'altra opera Senza Titolo (Apollo) eseguita alla Galleria La Salita a Roma (1973). L'ultima opera descritta consiste in un altro Senza Titolo, presentato alla Galleria Area di Firenze nel 1975.
2021
The dimension of performance in Kounellis' art.
Jannis Kounellis
Performance
Musicalità opere
Rapporto pubblico
Movimento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/10338