Il disturbo bipolare è una patologia grave e abbastanza frequente che ha effetti devastanti sulla vita degli individui che ne soffrono. Si presenta in modo molto eterogeneo, per questo rende la diagnosi più complessa e difficile. Gli strumenti che oggi permettono di inquadrare i sintomi sotto una particolare categoria, sono dei manuali creati per unificare e portare chiarezza nella comunità clinica. Convenzionalmente i sintomi necessari alla diagnosi di DB sono mania ipomania e depressione. Lo studio dell’eziopatogenesi del DB potrebbe portare a una migliore conoscenza dello sviluppo della malattia e di conseguenza permetterebbe di agire direttamente sull’origine del disturbo, migliorando le prognosi dei pazienti. Vari studi si sono concentrati sulle possibili correlazioni tra le strutture cerebrali e il DB, la genetica e le funzioni sinaptiche. Non c’è ancora concordanza sugli aspetti eziologici del disturbo, ma la ricerca suggerisce delle basi da cui partire per studi futuri. Al momento i pazienti affetti da disturbo bipolare vengono supportati con terapie farmacologiche e psicologiche, spesso associate per ottenere effetti migliori e a lungo termine. Siccome spesso e volentieri il DB provoca disequilibri anche nella sfera sociale del paziente, le terapie puntano alla ri-stabilizzazione delle relazioni sociali e all’educazione degli affetti stretti dell’individuo.
Psicobiologia del disturbo bipolare
MANGIAVACCA, SARA
2021/2022
Abstract
Il disturbo bipolare è una patologia grave e abbastanza frequente che ha effetti devastanti sulla vita degli individui che ne soffrono. Si presenta in modo molto eterogeneo, per questo rende la diagnosi più complessa e difficile. Gli strumenti che oggi permettono di inquadrare i sintomi sotto una particolare categoria, sono dei manuali creati per unificare e portare chiarezza nella comunità clinica. Convenzionalmente i sintomi necessari alla diagnosi di DB sono mania ipomania e depressione. Lo studio dell’eziopatogenesi del DB potrebbe portare a una migliore conoscenza dello sviluppo della malattia e di conseguenza permetterebbe di agire direttamente sull’origine del disturbo, migliorando le prognosi dei pazienti. Vari studi si sono concentrati sulle possibili correlazioni tra le strutture cerebrali e il DB, la genetica e le funzioni sinaptiche. Non c’è ancora concordanza sugli aspetti eziologici del disturbo, ma la ricerca suggerisce delle basi da cui partire per studi futuri. Al momento i pazienti affetti da disturbo bipolare vengono supportati con terapie farmacologiche e psicologiche, spesso associate per ottenere effetti migliori e a lungo termine. Siccome spesso e volentieri il DB provoca disequilibri anche nella sfera sociale del paziente, le terapie puntano alla ri-stabilizzazione delle relazioni sociali e all’educazione degli affetti stretti dell’individuo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/10378