Secondo le statistiche dell’istituto superiore di sanità, nel 2019 sono state impiantante circa 220.447 protesi, un intervento ogni 2.4 minuti. Nel corso degli ultimi 20 anni si può notare una costante crescita degli interventi di artroprotesi in Italia, mediamente del 4.2% all’anno. L’evoluzione della diagnostica per immagini ha contribuito alla diagnosi e alla pianificazione di questi interventi: prima di ogni intervento, è necessario sottoporsi ad un esame di Imaging Biomedico. L’immagine acquisita tramite i macchinari permette, in primo luogo, la diagnosi del problema da parte del medico radiologo e, successivamente, di essere usata dal chirurgo ortopedico per decidere il percorso più adatto alle esigenze del paziente. In particolare nella protesi d’anca, come descritto successivamente, l’acquisizione di bioimmagini rivela informazioni utili riguardo a possibili fratture, condizioni di osteoporosi, necrosi del femore e principi di coxartorsi: in base al deficit del paziente e tramite la visione delle immagini il chirurgo ortopedico decide, nel caso di necessità, che tipo di protesi utilizzare e come impiantarla. La tesi è articolata in tre capitoli: nel primo capitolo viene fornita un’introduzione riguardo alla storia e all’evoluzione della diagnostica per immagini. Nel secondo capitolo ci si occupa della strumentazione per bioimmagini utilizzata in ambito ortopedico; viene trattata in particolare la radiografia, la tomografia computerizzata, la risonanza magnetica nucleare ed infine la mineralometria ossea computerizzata. Per ciascun macchinario è definito il principio fisico, la generazione dell’immagine, i suoi componenti ed infine i possibili artefatti. Nel terzo ed ultimo capitolo vengono presentate, per ciascun macchinario, una serie di acquisizioni: si procede analizzando l’immagine e come successivamente questa venga utilizzata per l’impianto protesico.

Uso della diagnostica per immagini nell'impianto di protesi biomedicali

FARUCCI, ANDREA
2021/2022

Abstract

Secondo le statistiche dell’istituto superiore di sanità, nel 2019 sono state impiantante circa 220.447 protesi, un intervento ogni 2.4 minuti. Nel corso degli ultimi 20 anni si può notare una costante crescita degli interventi di artroprotesi in Italia, mediamente del 4.2% all’anno. L’evoluzione della diagnostica per immagini ha contribuito alla diagnosi e alla pianificazione di questi interventi: prima di ogni intervento, è necessario sottoporsi ad un esame di Imaging Biomedico. L’immagine acquisita tramite i macchinari permette, in primo luogo, la diagnosi del problema da parte del medico radiologo e, successivamente, di essere usata dal chirurgo ortopedico per decidere il percorso più adatto alle esigenze del paziente. In particolare nella protesi d’anca, come descritto successivamente, l’acquisizione di bioimmagini rivela informazioni utili riguardo a possibili fratture, condizioni di osteoporosi, necrosi del femore e principi di coxartorsi: in base al deficit del paziente e tramite la visione delle immagini il chirurgo ortopedico decide, nel caso di necessità, che tipo di protesi utilizzare e come impiantarla. La tesi è articolata in tre capitoli: nel primo capitolo viene fornita un’introduzione riguardo alla storia e all’evoluzione della diagnostica per immagini. Nel secondo capitolo ci si occupa della strumentazione per bioimmagini utilizzata in ambito ortopedico; viene trattata in particolare la radiografia, la tomografia computerizzata, la risonanza magnetica nucleare ed infine la mineralometria ossea computerizzata. Per ciascun macchinario è definito il principio fisico, la generazione dell’immagine, i suoi componenti ed infine i possibili artefatti. Nel terzo ed ultimo capitolo vengono presentate, per ciascun macchinario, una serie di acquisizioni: si procede analizzando l’immagine e come successivamente questa venga utilizzata per l’impianto protesico.
2021
The use of diagnostic imaging in the implantation of biomedical prostheses
Strumentazione bio
Biommagini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/10492