Introduzione: la Cannabis Sativa L. è una pianta che presenta una storia millenaria di impiego in campo medico, il suo utilizzo nella moderna medicina occidentale conobbe un nuovo interesse a seguito dell’identificazione del fitocannabinoide delta 9-tetraidrocannabinolo. È noto che i cannabinoidi contenuti nell’inflorescenza di cannabis e i derivati svolgono diversi effetti terapeutici agendo su recettori specifici di un sistema omeostatico fondamentale dell’organismo umano: il sistema endocannabinoide (SEC). A fronte di queste proprietà terapeutiche diversi Stati stanno introducendo politiche sull’utilizzo medico della cannabis. Va considerato che la cannabis e i suoi derivati contenenti delta 9-THC esercitano effetti psicotropi inseparabili dall’effetto terapeutico. Questi effetti potrebbero influenzare le abilità cognitive implicate nella guida, portando a possibili impatti sulla sicurezza stradale. Scopo: Con il presente studio si intende svolgere una revisione della letteratura internazionale riguardante le problematiche insorte con l’impiego terapeutico della Cannabis e dei suoi derivati, relativamente alla guida di autoveicoli. Materiali e metodi: La ricerca è stata eseguita mediante diversi motori di ricerca: Google Search, Google Scholar e PubMed, attraverso l’utilizzo di specifiche parole chiave. Identificati gli articoli sono stati applicati ulteriori criteri di selezione sulla base di: lingua, anno di pubblicazione e contenuto. Sono stati identificati 209 articoli in lingua inglese pubblicati dal 1964 al 2022. Di questi, 111 sono stati selezionati e hanno preso parte allo studio. Risultati: L’analisi dei vari studi condotti nell’ambito di ricerca di questo lavoro ha evidenziato risultati diversi e talvolta discordanti tra loro. Da alcuni studi sperimentali è emerso che l’assunzione di cannabis comporta una compromissione acuta di diverse funzioni cognitive implicate nella guida che permane per diverse ore a seguito dell’assunzione. Tuttavia, altri autori non hanno rilevato una compromissione statisticamente significativa. Una situazione analoga è riscontrabile anche tra gli studi epidemiologici. Una recente metanalisi degli studi epidemiologici ha riportato un aumento del rischio di incidente medio/basso associato al consumo di cannabis. Di particolare interesse allo scopo di questo lavoro sono i risultati di uno studio condotto nel 2021 da cui è emerso che il paziente in terapia con cannabis medicinale potrebbe essere soggetto ad un minor rischio di incidente automobilistico rispetto ad un consumatore ricreativo. Infine, vengono riportate le problematiche relative all’identificazione dei conducenti compromessi dalla cannabis da parte delle forze dell’ordine preposte. Queste problematiche sono correlate ad una carenza di attrezzature atte a verificare stati di alterazione psico-fisica diversi da quelli che si associano ad un’intossicazione alcolica. Conclusioni: Gli studi disponibili non permettono di trarre conclusioni sostenute da evidenze scientifiche circa l’argomento preso in esame. Resta perciò completamente irrisolto, anche perché poco studiato, il problema relativo ai pazienti in terapia con cannabinoidi che rappresentano una popolazione con caratteristiche diverse rispetto a quella dei consumatori ludici. Per questa ragione mancano completamente raccomandazioni e linee guida utili a indirizzare il comportamento di operatori sanitari e pazienti coinvolti nell’impiego della Cannabis medicinale. Tale problematica è comunque condivisa con altre terapie mediche, specialmente di estrazione neurologico-psichiatrica.
Cannabis medicinale e guida di autoveicoli: revisione della letteratura internazionale
CHECCHIN, GIOVANNI
2021/2022
Abstract
Introduzione: la Cannabis Sativa L. è una pianta che presenta una storia millenaria di impiego in campo medico, il suo utilizzo nella moderna medicina occidentale conobbe un nuovo interesse a seguito dell’identificazione del fitocannabinoide delta 9-tetraidrocannabinolo. È noto che i cannabinoidi contenuti nell’inflorescenza di cannabis e i derivati svolgono diversi effetti terapeutici agendo su recettori specifici di un sistema omeostatico fondamentale dell’organismo umano: il sistema endocannabinoide (SEC). A fronte di queste proprietà terapeutiche diversi Stati stanno introducendo politiche sull’utilizzo medico della cannabis. Va considerato che la cannabis e i suoi derivati contenenti delta 9-THC esercitano effetti psicotropi inseparabili dall’effetto terapeutico. Questi effetti potrebbero influenzare le abilità cognitive implicate nella guida, portando a possibili impatti sulla sicurezza stradale. Scopo: Con il presente studio si intende svolgere una revisione della letteratura internazionale riguardante le problematiche insorte con l’impiego terapeutico della Cannabis e dei suoi derivati, relativamente alla guida di autoveicoli. Materiali e metodi: La ricerca è stata eseguita mediante diversi motori di ricerca: Google Search, Google Scholar e PubMed, attraverso l’utilizzo di specifiche parole chiave. Identificati gli articoli sono stati applicati ulteriori criteri di selezione sulla base di: lingua, anno di pubblicazione e contenuto. Sono stati identificati 209 articoli in lingua inglese pubblicati dal 1964 al 2022. Di questi, 111 sono stati selezionati e hanno preso parte allo studio. Risultati: L’analisi dei vari studi condotti nell’ambito di ricerca di questo lavoro ha evidenziato risultati diversi e talvolta discordanti tra loro. Da alcuni studi sperimentali è emerso che l’assunzione di cannabis comporta una compromissione acuta di diverse funzioni cognitive implicate nella guida che permane per diverse ore a seguito dell’assunzione. Tuttavia, altri autori non hanno rilevato una compromissione statisticamente significativa. Una situazione analoga è riscontrabile anche tra gli studi epidemiologici. Una recente metanalisi degli studi epidemiologici ha riportato un aumento del rischio di incidente medio/basso associato al consumo di cannabis. Di particolare interesse allo scopo di questo lavoro sono i risultati di uno studio condotto nel 2021 da cui è emerso che il paziente in terapia con cannabis medicinale potrebbe essere soggetto ad un minor rischio di incidente automobilistico rispetto ad un consumatore ricreativo. Infine, vengono riportate le problematiche relative all’identificazione dei conducenti compromessi dalla cannabis da parte delle forze dell’ordine preposte. Queste problematiche sono correlate ad una carenza di attrezzature atte a verificare stati di alterazione psico-fisica diversi da quelli che si associano ad un’intossicazione alcolica. Conclusioni: Gli studi disponibili non permettono di trarre conclusioni sostenute da evidenze scientifiche circa l’argomento preso in esame. Resta perciò completamente irrisolto, anche perché poco studiato, il problema relativo ai pazienti in terapia con cannabinoidi che rappresentano una popolazione con caratteristiche diverse rispetto a quella dei consumatori ludici. Per questa ragione mancano completamente raccomandazioni e linee guida utili a indirizzare il comportamento di operatori sanitari e pazienti coinvolti nell’impiego della Cannabis medicinale. Tale problematica è comunque condivisa con altre terapie mediche, specialmente di estrazione neurologico-psichiatrica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/10653