L’additive manufacturing (AM) sta emergendo come un nuovo e potente insieme di tecnologie basate sulla fabbricazione di materiali, di solito strato dopo strato, attraverso tecniche differenti (estrusione di materiale, getto di materiale, vat photopolymerization ecc.). Uno dei principali vantaggi dell’additive manufacturing risiede nelle possibilità che offre nell’affrontare la complessità delle strutture 3D. Le parti sono fabbricate direttamente da un modello tridimensionale digitale, aggiungendo materiale. Sebbene ancora poco praticabile per una produzione su larga scala di pezzi semplici, l’additive manufacturing può essere particolarmente adatto a tutte le applicazioni in cui è richiesto un alto livello di personalizzazione. Nonostante l’innegabile progresso delle tecnologie AM nel corso dell’ultimo decennio, molte sfide devono essere ancora affrontate: riguardano principalmente materiali (in termini di disponibilità, biocompatibilità, proprietà meccaniche e invecchiamento), risoluzione, tolleranza dimensionale e rugosità superficiale. Tra le tecnologie AM la tecnica di vat photopolymerization è una delle più promettenti e in parte già utilizzate. Si tratta di un processo in cui un fotopolimero liquido in una vasca, che servirà come serbatoio di resina, viene fatto reticolare selettivamente attraverso l’impiego di luce visibile o ultravioletta. Questa tecnologia è caratterizzata da un alto livello di precisione dimensionale, di norma circa 50 micron, e da una buona qualità di finitura. Le tecniche di Stereolithography (SLA) e di Digital Light Processing (DLP) sono due tra i diversi approcci AM basati sulla vat photopolymerization.
Sviluppo di un inchiostro fotocurabile a base di BaTiO3 per la fabbricazione 3D di componenti piezoelettrici
FRANCO, NICOLA
2021/2022
Abstract
L’additive manufacturing (AM) sta emergendo come un nuovo e potente insieme di tecnologie basate sulla fabbricazione di materiali, di solito strato dopo strato, attraverso tecniche differenti (estrusione di materiale, getto di materiale, vat photopolymerization ecc.). Uno dei principali vantaggi dell’additive manufacturing risiede nelle possibilità che offre nell’affrontare la complessità delle strutture 3D. Le parti sono fabbricate direttamente da un modello tridimensionale digitale, aggiungendo materiale. Sebbene ancora poco praticabile per una produzione su larga scala di pezzi semplici, l’additive manufacturing può essere particolarmente adatto a tutte le applicazioni in cui è richiesto un alto livello di personalizzazione. Nonostante l’innegabile progresso delle tecnologie AM nel corso dell’ultimo decennio, molte sfide devono essere ancora affrontate: riguardano principalmente materiali (in termini di disponibilità, biocompatibilità, proprietà meccaniche e invecchiamento), risoluzione, tolleranza dimensionale e rugosità superficiale. Tra le tecnologie AM la tecnica di vat photopolymerization è una delle più promettenti e in parte già utilizzate. Si tratta di un processo in cui un fotopolimero liquido in una vasca, che servirà come serbatoio di resina, viene fatto reticolare selettivamente attraverso l’impiego di luce visibile o ultravioletta. Questa tecnologia è caratterizzata da un alto livello di precisione dimensionale, di norma circa 50 micron, e da una buona qualità di finitura. Le tecniche di Stereolithography (SLA) e di Digital Light Processing (DLP) sono due tra i diversi approcci AM basati sulla vat photopolymerization.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/10839