In questa breve relazione finale, si vuole focalizzare l’attenzione sulle fonti “non convenzionali” di gas naturale, ossia lo shale gas, e sulle modalità con cui l’aumentata disponibilità di questo combustibile può influenzare la transizione energetica nel breve termine. Verranno analizzati, in prima istanza, l’accordo di Parigi in occasione del COP 21, gli obiettivi che i partecipanti si sono posti e i meccanismi con cui si intende raggiungerli. In seguito, si fornirà una breve descrizione dell’impatto benefico, in termini di abbattimento di emissioni di CO2 , che avrebbe uno switch dalla produzione di energia elettrica basata su carbone a una produzione alimentata da gas naturale; in particolare il focus riguarderà USA, UE, Cina, India e Russia. Nei capitoli successivi si affronteranno gli aspetti geologici che hanno portato alla formazione dei giacimenti “non convenzionali” di gas, le tecniche di estrazione e le caratteristiche di produzione di questi siti, chiudendo con i possibili impatti ambientali causati dalla fratturazione idraulica. Infine, per concludere, si indagheranno le possibilità di stoccaggio dell’anidride carbonica nei giacimenti di shale gas, sia in ottica di miglioramento della produzione di metano sia in ottica di cattura delle emissioni; a questa combinazione virtuosa si aggiunge poi l’impiego di gas naturale nelle moderne centrali termoelettriche a ciclo combinato, le quali vantano rendimenti di conversione tra i più alti, allo stato attuale delle tecnologie, nonché costi di produzione di elettricità tra i più bassi rispetto agli altri combustibili fossili.
Lo shale gas e il possibile impatto sulla transizione energetica a breve termine
TIMAR, SERGIU ADRIAN
2021/2022
Abstract
In questa breve relazione finale, si vuole focalizzare l’attenzione sulle fonti “non convenzionali” di gas naturale, ossia lo shale gas, e sulle modalità con cui l’aumentata disponibilità di questo combustibile può influenzare la transizione energetica nel breve termine. Verranno analizzati, in prima istanza, l’accordo di Parigi in occasione del COP 21, gli obiettivi che i partecipanti si sono posti e i meccanismi con cui si intende raggiungerli. In seguito, si fornirà una breve descrizione dell’impatto benefico, in termini di abbattimento di emissioni di CO2 , che avrebbe uno switch dalla produzione di energia elettrica basata su carbone a una produzione alimentata da gas naturale; in particolare il focus riguarderà USA, UE, Cina, India e Russia. Nei capitoli successivi si affronteranno gli aspetti geologici che hanno portato alla formazione dei giacimenti “non convenzionali” di gas, le tecniche di estrazione e le caratteristiche di produzione di questi siti, chiudendo con i possibili impatti ambientali causati dalla fratturazione idraulica. Infine, per concludere, si indagheranno le possibilità di stoccaggio dell’anidride carbonica nei giacimenti di shale gas, sia in ottica di miglioramento della produzione di metano sia in ottica di cattura delle emissioni; a questa combinazione virtuosa si aggiunge poi l’impiego di gas naturale nelle moderne centrali termoelettriche a ciclo combinato, le quali vantano rendimenti di conversione tra i più alti, allo stato attuale delle tecnologie, nonché costi di produzione di elettricità tra i più bassi rispetto agli altri combustibili fossili.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/10932