Il maltrattamento infantile è un fenomeno che si è presentato in tutti i periodi storici e in tutti i contesti culturali fino ad arrivare ai giorni nostri e per questo tutt’oggi meritevole di particolare attenzione. L’oggetto di analisi della Tesi, per tale ragione, sarà proprio il maltrattamento all’infanzia in tutte le forme con le quali esso può manifestarsi. L’elaborato si apre con un’analisi rispetto ai significati che questo fenomeno ha assunto nel corso del tempo a partire dall’antichità fino alla Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo. Successivamente si procede con una presentazione relativa alle varie definizioni che ne sono state fornite, tramite una lettura ed una interpretazione critica al fine di individuarne i punti in comune e le differenze per giungere, poi, ad una descrizione più mirata rispetto alle varie articolazioni caratterizzanti il fenomeno oggetto di analisi. A seguito della trattazione specifica delle forme con le quali il maltrattamento può manifestarsi, si prosegue con la presentazione di una serie di dati statistici che permettono la costruzione di un quadro dettagliato e quanto più aggiornato possibile rispetto all’incidenza epidemiologica della questione. Ciò permette non soltanto di raccogliere informazioni inerenti al maltrattamento infantile in modo diretto, ma anche di mettere in luce quali sono, attualmente, le criticità e le difficoltà all’interno delle quali si trova la rete integrata dei servizi sociosanitari nell’intercettare il fenomeno. Nel secondo capitolo si presentano le conseguenze del maltrattamento e della negligenza nei confronti dei minori, nello specifico si è scelto di trattare delle conseguenze a livello psicologico e a livello di sviluppo neuroanatomico. La decisione di restringere il campo di indagine è dovuta alla volontà di mettere in luce tutta quella serie di danni che difficilmente sono intercettabili poiché non immediatamente evidenti. Al contrario dei segni fisici, le conseguenze psicologiche e neuroanatomiche, per essere individuate, richiedono un’analisi più approfondita che non può limitarsi esclusivamente all’osservazione esterna del bambino. Prima di entrare nel merito della questione, si è scelto di dedicare i primi paragrafi del secondo capitolo alla trattazione della tematica “epigenetica” con lo scopo di illustrare come, effettivamente, le esperienze esterne, in questo caso le esperienze traumatiche del maltrattamento e della negligenza, siano in grado di influenzare più o meno direttamente lo sviluppo del minore. Nell’ultima parte del capitolo vengono illustrati alcuni dei fattori che sono in grado di mediare a queste conseguenze dannose allo scopo di evitare una lettura determinista della questione, chiarendo come non vi sia un rapporto causa-effetto fra le esperienze traumatiche e le conseguenze. Nel terzo capitolo l’elaborato tratta dell’importanza dell’intervento precoce e della prevenzione attuati, nel caso specifico, dalla figura dell’assistente sociale al fine di contrastare il fenomeno del maltrattamento infantile. L’esigenza di intervenire precocemente è giustificata da quello che nei capitoli precedenti è stato descritto come Early Childhood Development ovvero quel periodo dello sviluppo infantile caratterizzato da maggiore sensibilità nei confronti di quanto accade all’esterno. L’idea di trattare della prevenzione, invece, è motivata dalla necessità di reinvestire questa attività dell’importanza che merita: il contesto in cui viviamo è caratterizzato da una notevole scarsità di risorse e per tale ragione l’assistente sociale è costretto ad intervenire nei casi di emergenza lasciando poco spazio ai progetti di prevenzione che giocano, invece, un ruolo chiave nel contrasto del fenomeno.

MALTRATTAMENTO INFANTILE, CONSEGUENZE PSICOLOGICHE E NEUROANATOMICHE . L' IMPORTANZA DELL' INTERVENTO PRECOCE E DELLA PREVENZIONE

DUSE, ILARIA
2021/2022

Abstract

Il maltrattamento infantile è un fenomeno che si è presentato in tutti i periodi storici e in tutti i contesti culturali fino ad arrivare ai giorni nostri e per questo tutt’oggi meritevole di particolare attenzione. L’oggetto di analisi della Tesi, per tale ragione, sarà proprio il maltrattamento all’infanzia in tutte le forme con le quali esso può manifestarsi. L’elaborato si apre con un’analisi rispetto ai significati che questo fenomeno ha assunto nel corso del tempo a partire dall’antichità fino alla Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo. Successivamente si procede con una presentazione relativa alle varie definizioni che ne sono state fornite, tramite una lettura ed una interpretazione critica al fine di individuarne i punti in comune e le differenze per giungere, poi, ad una descrizione più mirata rispetto alle varie articolazioni caratterizzanti il fenomeno oggetto di analisi. A seguito della trattazione specifica delle forme con le quali il maltrattamento può manifestarsi, si prosegue con la presentazione di una serie di dati statistici che permettono la costruzione di un quadro dettagliato e quanto più aggiornato possibile rispetto all’incidenza epidemiologica della questione. Ciò permette non soltanto di raccogliere informazioni inerenti al maltrattamento infantile in modo diretto, ma anche di mettere in luce quali sono, attualmente, le criticità e le difficoltà all’interno delle quali si trova la rete integrata dei servizi sociosanitari nell’intercettare il fenomeno. Nel secondo capitolo si presentano le conseguenze del maltrattamento e della negligenza nei confronti dei minori, nello specifico si è scelto di trattare delle conseguenze a livello psicologico e a livello di sviluppo neuroanatomico. La decisione di restringere il campo di indagine è dovuta alla volontà di mettere in luce tutta quella serie di danni che difficilmente sono intercettabili poiché non immediatamente evidenti. Al contrario dei segni fisici, le conseguenze psicologiche e neuroanatomiche, per essere individuate, richiedono un’analisi più approfondita che non può limitarsi esclusivamente all’osservazione esterna del bambino. Prima di entrare nel merito della questione, si è scelto di dedicare i primi paragrafi del secondo capitolo alla trattazione della tematica “epigenetica” con lo scopo di illustrare come, effettivamente, le esperienze esterne, in questo caso le esperienze traumatiche del maltrattamento e della negligenza, siano in grado di influenzare più o meno direttamente lo sviluppo del minore. Nell’ultima parte del capitolo vengono illustrati alcuni dei fattori che sono in grado di mediare a queste conseguenze dannose allo scopo di evitare una lettura determinista della questione, chiarendo come non vi sia un rapporto causa-effetto fra le esperienze traumatiche e le conseguenze. Nel terzo capitolo l’elaborato tratta dell’importanza dell’intervento precoce e della prevenzione attuati, nel caso specifico, dalla figura dell’assistente sociale al fine di contrastare il fenomeno del maltrattamento infantile. L’esigenza di intervenire precocemente è giustificata da quello che nei capitoli precedenti è stato descritto come Early Childhood Development ovvero quel periodo dello sviluppo infantile caratterizzato da maggiore sensibilità nei confronti di quanto accade all’esterno. L’idea di trattare della prevenzione, invece, è motivata dalla necessità di reinvestire questa attività dell’importanza che merita: il contesto in cui viviamo è caratterizzato da una notevole scarsità di risorse e per tale ragione l’assistente sociale è costretto ad intervenire nei casi di emergenza lasciando poco spazio ai progetti di prevenzione che giocano, invece, un ruolo chiave nel contrasto del fenomeno.
2021
CHILDHOOD MISTREATMENT, PSYCHOLOGICAL AND NEUROANATOMIC CONSEQUENCES. THE IMPORTANCE OF EARLY INTERVENTION AND PREVENTION
psicologiche
neuroanatomiche
violenza
assistente sociale
maltrattamento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/10938