L'elaborato si sviluppa in tre capitoli, nei quali si discute l’utilizzo degli strumenti informatici da parte degli Assistenti Sociali durante la pandemia COVID-19, seguendo un ragionamento ad imbuto. In particolare, il primo capitolo tratta della difficolta del welfare italiano nel sostenere i soggetti più fragili in questo arco temporale e le iniziative attivate dal Servizio Sociale per colmare questi bisogni. All’interno del primo capitolo, viene anche affrontato il tema per cui il virus possa definirsi sia “democratico” che “non democratico” allo stesso tempo . Nel secondo capitolo viene evidenziato il tema delle piattaforme come strumento nel Servizio Sociale, in particolare viene trattata la rilevanza del lavoro di rete in questa professione. Per mantenere i contatti si è potenziato l’utilizzo dei sistemi di comunicazione (telefono, le e-mail, e le piattaforme video…). Nel capitolo si approfondisce anche l’importanza che il professionista del sociale rappresenta nelle piattaforme sociali, dedicando un approfondimento al Codice Deontologico ed a quegli articoli che guidano il professionista nel corretto uso delle piattaforme relative ai servizi. Infine, il terzo capitolo è un approfondimento delle piattaforme nel Servizio Sociale con un occhio più innovativo. Vengono messi a disposizione i dati raccolti nei testi di Sanfelici (2019-2020), in cui è rappresentata la difficoltà iniziale dei professionisti a poter lavorare da remoto. Vengono definiti gli Assistenti Sociali come “agenti del cambiamento” come coloro che hanno uno sguardo diretto sui bisogni delle persone. Per questo motivo, sono stati chiamati in prima linea ed è stato chiesto loro un importante sforzo di resilienza, volto a trovare delle strategie per aiutare chi si è trovato in difficoltà, rispettando tutte le regole imposte.

PIATTAFORME, SERVIZIO SOCIALE E PANDEMIA. UNA DISCUSSIONE CRITICA.

MORESSA, MARTINA
2021/2022

Abstract

L'elaborato si sviluppa in tre capitoli, nei quali si discute l’utilizzo degli strumenti informatici da parte degli Assistenti Sociali durante la pandemia COVID-19, seguendo un ragionamento ad imbuto. In particolare, il primo capitolo tratta della difficolta del welfare italiano nel sostenere i soggetti più fragili in questo arco temporale e le iniziative attivate dal Servizio Sociale per colmare questi bisogni. All’interno del primo capitolo, viene anche affrontato il tema per cui il virus possa definirsi sia “democratico” che “non democratico” allo stesso tempo . Nel secondo capitolo viene evidenziato il tema delle piattaforme come strumento nel Servizio Sociale, in particolare viene trattata la rilevanza del lavoro di rete in questa professione. Per mantenere i contatti si è potenziato l’utilizzo dei sistemi di comunicazione (telefono, le e-mail, e le piattaforme video…). Nel capitolo si approfondisce anche l’importanza che il professionista del sociale rappresenta nelle piattaforme sociali, dedicando un approfondimento al Codice Deontologico ed a quegli articoli che guidano il professionista nel corretto uso delle piattaforme relative ai servizi. Infine, il terzo capitolo è un approfondimento delle piattaforme nel Servizio Sociale con un occhio più innovativo. Vengono messi a disposizione i dati raccolti nei testi di Sanfelici (2019-2020), in cui è rappresentata la difficoltà iniziale dei professionisti a poter lavorare da remoto. Vengono definiti gli Assistenti Sociali come “agenti del cambiamento” come coloro che hanno uno sguardo diretto sui bisogni delle persone. Per questo motivo, sono stati chiamati in prima linea ed è stato chiesto loro un importante sforzo di resilienza, volto a trovare delle strategie per aiutare chi si è trovato in difficoltà, rispettando tutte le regole imposte.
2021
PLATFORMS, SOCIAL WORK, AND PANDEMIC. A CRITICAL DISCUSSION.
Social Network
Pandemia
Innovazione
Politiche sociali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/10942