Questo elaborato vuole evidenziare la centralità degli investimenti pubblici per l’economia e il ruolo delle riforme adottate. In tal senso, si rammenta che il 19% del PIL dell’Unione Europea (pari a 2.300 miliardi di euro l’anno) viene investito proprio negli appalti pubblici. Data la mole di investimenti impiegata in questo settore, la gestione degli appalti pubblici possono essere impiegati come “motore” per promuovere e realizzare un progetto economico, ambientale e sociale volto a contrastare la crisi economica e finanziaria, favorendo l’innovazione tecnologica, la tutela ambientale, sociale, facendosi promotrice e portatrice di cambiamento su tutti i livelli. Nel primo capitolo si analizza il pensiero politico delle istituzioni europee, la multi-level-governance fino alle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sugli appalti pubblici e sulle concessioni. La nuova disciplina comunitaria è concepita per essere recepita “a cascata” da tutti gli S.M. entro due anni dalla pubblicazione, promuovendo tutti quei valori e principi espressi dalla Strategia Decennale, nuove colonne portati del “sistema politico europeo”. Il secondo capitolo analizzaattentamente il Codice dei Contratti italiano (2016), frutto del recepimento delle direttive comunitarie. Grazie a questa analisi, è stato possibile avere contezza delle innumerevoli novità introdotte. Il Codice dei Contratti ha istituito il rating d’impresa, affiancandolo al rating di legalità, entrambi volti a promuovere comportamenti aziendali meritevoli e qualità nelle procedure. Trasparenza, controllo qualità, tutela ambientale, sociale e promozione della legalità sono condizioni irrinunciabili per ogni processo di spesa pubblica. Gli strumenti per ridurre drasticamente fenomeni corruttivi nelle procedure di gara sono tecnologie telematiche sempre più diffuse, organismi di controllo quali l’ANAC e continuo aggiornamento delle procedure, promuovendo l’innovazione tecnologica e la partecipazione delle piccole, medie e micro-imprese, che ad oggi, rappresentano il 99% degli operatori economici europei. La nuova disciplina italiana si costituisce abbracciando questi valori e principi, per assicurare al Sistema Paese una gestione degli appalti pubblici eticamente, economicamente e qualitativamente sempre più elevati. Il terzo capitolo affronta la complessa gestione dell’emergenza sanitaria globale da Covid-19, la quale ha determinato enormi conseguenze sotto l’aspetto sanitario e sociale, con importanti ricadute sull’economia nazionale ed internazionale. Dalla necessità impellente di fronteggiare tale emergenza, si è cercato di incentivare l’investimento pubblico, privilegiando il metodo della semplificazione amministrativa e procedurale, aumentando la speditezza delle procedure (senza ridurre il processo qualitativo e di controllo). A tale scopo, vengono apportate numerose deroghe e modifiche al Codice dei Contratti, con il D.L. Semplificazioni che affronta le conseguenze dell’emergenza pandemica e il D.L. Semplificazioni bis, volto alla gestione e alla governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il quale rappresenta un’occasione unica e imperdibile per il nostro Paese.

La politica dell'Unione Europea sugli appalti pubblici come motore di cambiamento per l'Italia

BADIALI, ALESSANDRO
2021/2022

Abstract

Questo elaborato vuole evidenziare la centralità degli investimenti pubblici per l’economia e il ruolo delle riforme adottate. In tal senso, si rammenta che il 19% del PIL dell’Unione Europea (pari a 2.300 miliardi di euro l’anno) viene investito proprio negli appalti pubblici. Data la mole di investimenti impiegata in questo settore, la gestione degli appalti pubblici possono essere impiegati come “motore” per promuovere e realizzare un progetto economico, ambientale e sociale volto a contrastare la crisi economica e finanziaria, favorendo l’innovazione tecnologica, la tutela ambientale, sociale, facendosi promotrice e portatrice di cambiamento su tutti i livelli. Nel primo capitolo si analizza il pensiero politico delle istituzioni europee, la multi-level-governance fino alle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sugli appalti pubblici e sulle concessioni. La nuova disciplina comunitaria è concepita per essere recepita “a cascata” da tutti gli S.M. entro due anni dalla pubblicazione, promuovendo tutti quei valori e principi espressi dalla Strategia Decennale, nuove colonne portati del “sistema politico europeo”. Il secondo capitolo analizzaattentamente il Codice dei Contratti italiano (2016), frutto del recepimento delle direttive comunitarie. Grazie a questa analisi, è stato possibile avere contezza delle innumerevoli novità introdotte. Il Codice dei Contratti ha istituito il rating d’impresa, affiancandolo al rating di legalità, entrambi volti a promuovere comportamenti aziendali meritevoli e qualità nelle procedure. Trasparenza, controllo qualità, tutela ambientale, sociale e promozione della legalità sono condizioni irrinunciabili per ogni processo di spesa pubblica. Gli strumenti per ridurre drasticamente fenomeni corruttivi nelle procedure di gara sono tecnologie telematiche sempre più diffuse, organismi di controllo quali l’ANAC e continuo aggiornamento delle procedure, promuovendo l’innovazione tecnologica e la partecipazione delle piccole, medie e micro-imprese, che ad oggi, rappresentano il 99% degli operatori economici europei. La nuova disciplina italiana si costituisce abbracciando questi valori e principi, per assicurare al Sistema Paese una gestione degli appalti pubblici eticamente, economicamente e qualitativamente sempre più elevati. Il terzo capitolo affronta la complessa gestione dell’emergenza sanitaria globale da Covid-19, la quale ha determinato enormi conseguenze sotto l’aspetto sanitario e sociale, con importanti ricadute sull’economia nazionale ed internazionale. Dalla necessità impellente di fronteggiare tale emergenza, si è cercato di incentivare l’investimento pubblico, privilegiando il metodo della semplificazione amministrativa e procedurale, aumentando la speditezza delle procedure (senza ridurre il processo qualitativo e di controllo). A tale scopo, vengono apportate numerose deroghe e modifiche al Codice dei Contratti, con il D.L. Semplificazioni che affronta le conseguenze dell’emergenza pandemica e il D.L. Semplificazioni bis, volto alla gestione e alla governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il quale rappresenta un’occasione unica e imperdibile per il nostro Paese.
2021
European Union public procurement regulation as a driver for transformation in Italy
APPALTI PUBBLICI
DIRETTIVE EUROPEE
CODICE CONTRATTI
SEMPLIFICAZIONI
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/10968