Lo studio analizza gli sviluppi delle relazioni euromediterranee tra la Comunità economica europea e successivamente l'Unione europea con i suoi partner della sponda sud del Mediterraneo. L'obiettivo è evidenziare i tratti che caratterizzano queste peculiari relazioni e le sue criticità. Viene considerato inoltre nel dettaglio il caso dell'Algeria nel rapporto con la Comunità europea. Nel Capitolo I vengono ripercorse le tappe fondamentali delle relazioni euromediterranee dalla seconda metà del 1900 fino al primo decennio del XXI secolo. Un primo sguardo alle iniziative precedenti gli anni '90 anticipa il focus di questa parte, ovvero l'avvio del cosiddetto Processo di Barcellona nel 1995. Ne consegue l'implementazione del Partenariato Euromediterraneo che guiderà da lì in avanti le relazioni tra l'Unione europea e i paesi mediterranei. L'ambizioso progetto del Partenariato, viene suddiviso in tre panieri, il partenariato politico e securitario, il partenariato economico e finanziario e il partenariato sociale e umano, Esso però incontra subito diversi ostacoli, tra cui le diverse percezioni su determinati temi tra le due sponde, tra cui la lotta al terrorismo e la questione mediorientale. Successivamente ai tragici eventi dell'11 settembre 2001 e per garantire uno sviluppo parallelo delle relazioni con i partner dell'Europa centrale e orientale e i partner meridionali, le istituzioni e i paesi comunitari decidono di concentrare maggiori sforzi nelle relazioni bilaterali differenziate. Nasce nel 2004 così la Politica europea di Vicinato. Essa permette di individuare e sviluppare per ogni paese partner una specifica programmazione su cui basare le relazioni con l'Unione ma si allontana dagli intenti della Dichiarazione di Barcellona, che riponeva molta importanza al regionalismo per garantire sviluppo economico, politico e sociale nella regione mediterranea. Successivamente, su iniziativa francese, nel 2008 viene ufficializzato l'Unione per il Mediterraneo. L'iniziativa si concentra sullo sviluppo di progetti di natura tecnica tra le autorità politiche dei paesi partner mediterranei e l'Unione europea. Rappresenta l'apice del discostamento dalle ambizioni promosse alla Conferenza di Barcellona del 1995. Non è prevista la discussione di progetti "politicizzati" e non è previsto il coinvolgimento diretto di espressioni della società civile. In ultima analisi viene descritta la risposta europea agli eventi della Primavera araba. In linea con l'approccio adottato con l'Unione per il Mediterraneo, le istituzioni europee assistono da spettatori alle rivolte nel mondo arabo, e la nuova Politica europea di vicinato non permette di rispondere alle esigenze della società civile araba. Il Capitolo II si concentra proprio sul punto di vista arabo alle relazioni euromediterranee, ripercorrendo le tappe affrontate nel Capitolo I. L'Algeria, come precedentemente sottolineato, viene preso in considerazione nell'analisi di questa ultima parte dello studio. Le sue "caratteristiche" e le sue esigenze mettono in crisi l'approccio europeo alle relazioni euromediterranee in quanto la logica partenalistica e differenziata alla base delle iniziative proposte dall'Unione europea, vengono sfruttate a vantaggio del paese maghrebino per difendere le proprie aspirazioni e determinando in questo modo dei pericolosi "doppi standard" nelle relazioni tra l'Unione e i partner mediterranei. Lo si evince analizzando lo strumento della condizionalità e concentrandosi sulle due carte negoziali fondamentali per l'Algeria, le ingenti risorse energetiche e il suo importante ruolo nella lotta al terrorismo nel Nord Africa. Nello studio vengono inoltre considerate le conseguenze delle relazioni euromediterranee nei confronti della società civile araba, non solo alla luce della primavera araba.

Le politiche dell’Unione europea verso il Sud del Mediterraneo e il rapporto con l’Algeria.

BATTAGGIA, ANDREA
2021/2022

Abstract

Lo studio analizza gli sviluppi delle relazioni euromediterranee tra la Comunità economica europea e successivamente l'Unione europea con i suoi partner della sponda sud del Mediterraneo. L'obiettivo è evidenziare i tratti che caratterizzano queste peculiari relazioni e le sue criticità. Viene considerato inoltre nel dettaglio il caso dell'Algeria nel rapporto con la Comunità europea. Nel Capitolo I vengono ripercorse le tappe fondamentali delle relazioni euromediterranee dalla seconda metà del 1900 fino al primo decennio del XXI secolo. Un primo sguardo alle iniziative precedenti gli anni '90 anticipa il focus di questa parte, ovvero l'avvio del cosiddetto Processo di Barcellona nel 1995. Ne consegue l'implementazione del Partenariato Euromediterraneo che guiderà da lì in avanti le relazioni tra l'Unione europea e i paesi mediterranei. L'ambizioso progetto del Partenariato, viene suddiviso in tre panieri, il partenariato politico e securitario, il partenariato economico e finanziario e il partenariato sociale e umano, Esso però incontra subito diversi ostacoli, tra cui le diverse percezioni su determinati temi tra le due sponde, tra cui la lotta al terrorismo e la questione mediorientale. Successivamente ai tragici eventi dell'11 settembre 2001 e per garantire uno sviluppo parallelo delle relazioni con i partner dell'Europa centrale e orientale e i partner meridionali, le istituzioni e i paesi comunitari decidono di concentrare maggiori sforzi nelle relazioni bilaterali differenziate. Nasce nel 2004 così la Politica europea di Vicinato. Essa permette di individuare e sviluppare per ogni paese partner una specifica programmazione su cui basare le relazioni con l'Unione ma si allontana dagli intenti della Dichiarazione di Barcellona, che riponeva molta importanza al regionalismo per garantire sviluppo economico, politico e sociale nella regione mediterranea. Successivamente, su iniziativa francese, nel 2008 viene ufficializzato l'Unione per il Mediterraneo. L'iniziativa si concentra sullo sviluppo di progetti di natura tecnica tra le autorità politiche dei paesi partner mediterranei e l'Unione europea. Rappresenta l'apice del discostamento dalle ambizioni promosse alla Conferenza di Barcellona del 1995. Non è prevista la discussione di progetti "politicizzati" e non è previsto il coinvolgimento diretto di espressioni della società civile. In ultima analisi viene descritta la risposta europea agli eventi della Primavera araba. In linea con l'approccio adottato con l'Unione per il Mediterraneo, le istituzioni europee assistono da spettatori alle rivolte nel mondo arabo, e la nuova Politica europea di vicinato non permette di rispondere alle esigenze della società civile araba. Il Capitolo II si concentra proprio sul punto di vista arabo alle relazioni euromediterranee, ripercorrendo le tappe affrontate nel Capitolo I. L'Algeria, come precedentemente sottolineato, viene preso in considerazione nell'analisi di questa ultima parte dello studio. Le sue "caratteristiche" e le sue esigenze mettono in crisi l'approccio europeo alle relazioni euromediterranee in quanto la logica partenalistica e differenziata alla base delle iniziative proposte dall'Unione europea, vengono sfruttate a vantaggio del paese maghrebino per difendere le proprie aspirazioni e determinando in questo modo dei pericolosi "doppi standard" nelle relazioni tra l'Unione e i partner mediterranei. Lo si evince analizzando lo strumento della condizionalità e concentrandosi sulle due carte negoziali fondamentali per l'Algeria, le ingenti risorse energetiche e il suo importante ruolo nella lotta al terrorismo nel Nord Africa. Nello studio vengono inoltre considerate le conseguenze delle relazioni euromediterranee nei confronti della società civile araba, non solo alla luce della primavera araba.
2021
The European Union policies toward the Southern Mediterranean and its relation with Algeria.
UE
Relations
Algeria
Policies
Mediterranean
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/10971