I cambiamenti climatici e le azioni umane che alterano la temperatura terrestre ed il suo clima sono diventate negli ultimi anni parte integrante delle agende politiche di molti Stati. Lo sviluppo e l’industrializzazione mondiale hanno portato ad un aumento dell’inquinamento atmosferico senza precedenti, evidenziato da una produzione e concentrazione di gas serra molto al di sopra della soglia massima che il nostro sistema terrestre naturale sia in grado riciclare ed immagazzinare. L’utilizzo dei combustibili fossili ricchi di carbonio per creare energia e i cambi di utilizzo del suolo sono state e sono le principali cause legate all’aumento del 40% di gas serra nella concentrazione atmosferica dall’età pre-industriale ad oggi. Si analizzeranno i principali risultati ottenuti in questo ambito dalle Nazioni Unite e quali sono stati gli obiettivi individuati nei vari momenti storici: dalla Conferenza di Rio del 1993 con l’approvazione della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), al COP-3 nel ’97 con l’adozione del Protocollo di Kyoto, fino all’Accordo di Parigi del 2015 in occasione di COP-21. Seguirà un approfondimento su quelle che sono state le emissioni prodotte dalle tre grandi potenze: Stati Uniti, Europa e Cina, a partire dal 1990, focalizzando l’attenzione sui principali settori economici produttori di emissioni e i relativi gas serra emessi. Ci concentreremo poi su quelle che sono state le politiche elaborate dalle tre Potenze nei confronti dei cambiamenti climatici e le iniziative intraprese per rimediare e limitare i danni causati al nostro Pianeta, coerenti con gli obiettivi prefissati sia dai Piani Internazionali per un 2050 decarbonizzato, sia dall’Accordo di Parigi per il contenimento delle temperature terresti al di sotto dei livelli preindustriali. Riuscire a creare un sistema che non abbia impattato sul clima e produca zero emissioni è alla base dell’idea della neutralità climatica. Per raggiungere tale obiettivo sarà però necessaria una transizione verso il green, un utilizzo sempre più frequente delle fonti energetiche rinnovabili ed un impiego sempre maggiore di tecnologie che permettano di rimediare o limitare per quanto possibile ai danni già prodotti.
Neutralità climatica: sfide delle grandi potenze verso un 2050 decarbonizzato
PEDERIVA, ALESSANDRO
2021/2022
Abstract
I cambiamenti climatici e le azioni umane che alterano la temperatura terrestre ed il suo clima sono diventate negli ultimi anni parte integrante delle agende politiche di molti Stati. Lo sviluppo e l’industrializzazione mondiale hanno portato ad un aumento dell’inquinamento atmosferico senza precedenti, evidenziato da una produzione e concentrazione di gas serra molto al di sopra della soglia massima che il nostro sistema terrestre naturale sia in grado riciclare ed immagazzinare. L’utilizzo dei combustibili fossili ricchi di carbonio per creare energia e i cambi di utilizzo del suolo sono state e sono le principali cause legate all’aumento del 40% di gas serra nella concentrazione atmosferica dall’età pre-industriale ad oggi. Si analizzeranno i principali risultati ottenuti in questo ambito dalle Nazioni Unite e quali sono stati gli obiettivi individuati nei vari momenti storici: dalla Conferenza di Rio del 1993 con l’approvazione della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), al COP-3 nel ’97 con l’adozione del Protocollo di Kyoto, fino all’Accordo di Parigi del 2015 in occasione di COP-21. Seguirà un approfondimento su quelle che sono state le emissioni prodotte dalle tre grandi potenze: Stati Uniti, Europa e Cina, a partire dal 1990, focalizzando l’attenzione sui principali settori economici produttori di emissioni e i relativi gas serra emessi. Ci concentreremo poi su quelle che sono state le politiche elaborate dalle tre Potenze nei confronti dei cambiamenti climatici e le iniziative intraprese per rimediare e limitare i danni causati al nostro Pianeta, coerenti con gli obiettivi prefissati sia dai Piani Internazionali per un 2050 decarbonizzato, sia dall’Accordo di Parigi per il contenimento delle temperature terresti al di sotto dei livelli preindustriali. Riuscire a creare un sistema che non abbia impattato sul clima e produca zero emissioni è alla base dell’idea della neutralità climatica. Per raggiungere tale obiettivo sarà però necessaria una transizione verso il green, un utilizzo sempre più frequente delle fonti energetiche rinnovabili ed un impiego sempre maggiore di tecnologie che permettano di rimediare o limitare per quanto possibile ai danni già prodotti.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Pederiva_Alessandro.pdf
accesso aperto
Dimensione
1.92 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.92 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/10997