L’elaborato vuole focalizzarsi sull’evoluzione dei sistemi di sorveglianza, partendo dall’analisi delle società disciplinari di Foucault fino ad arrivare all’odierna società dell’informazione e ai suoi possibili sviluppi futuri. La tesi è suddivisa in tre capitoli. Nel primo capitolo si inquadra la società disciplinare di Foucault e come questa si differenzi in modo radicale dalla precedente società penale: non si colpisce più il corpo e la pratica della punizione lede piuttosto il pensiero e la libertà dell’individuo. Per impartire uno stile di vita schematico, vengono utilizzate determinate pratiche disciplinari attribuite a specifiche istituzioni che «addestrano» gli individui. Il potere disciplinare per Foucault viene eccezionalmente raffigurato nel modello del panopticon di Bentham, che trova la sua perfetta espressione nella prigione. Nel secondo capitolo si affrontano le interpretazioni date alla sorveglianza nella società post-panottica facendo riferimento a tre differenti autori: Deleuze, T. Marx e Clarke. Il modello delle società disciplinari di Foucault, chiuso e statico, entra in crisi a metà del XX secolo e si trasforma in un differente modello di controllo dei flussi di individui, ma anche di merci e informazioni. Inoltre, vi è un aumento significativo dell'uso della tecnologia per la ricerca di informazioni personali e in questo quadro Gary T. Marx stabilisce una differenza fondamentale tra la sorveglianza tradizionale e le nuove forme di sorveglianza. Quando si parla di sorveglianza contemporanea un elemento protagonista è il computer, una combinazione di informatica e telecomunicazione denominata «tecnologia dell’informazione», considerato lo strumento che permette l’ampliamento della raccolta di dati dalla fine del XX secolo. Roger Clarke è stato il primo ad utilizzare il termine «dataveglianza» per delineare in che modo la convergenza delle tecnologie abbia messo le società moderne davanti a cambiamenti molto rapidi, relativamente alla quantità e alla qualità della sorveglianza. Nel terzo capitolo, infine, si tratta il pensiero di Lyon sulla sorveglianza nella società contemporanea dell’informazione. In questa, gli individui, attraverso i dati raccolti dalle organizzazioni, rientrano in determinate categorie. L’identità di questi viene compresa da altri e da macchine non animate tramite la loro data-image piuttosto che le loro comunicazioni personali. I modi di interagire delle persone divengono astratti e anche le pratiche di sorveglianza si adeguano ad essi; ci si trova di fronte a strutture di dominio invisibili che localizzano gli individui e cercano di coordinare le loro attività. A partire da queste basi, John Urry utilizza il concetto di «sistemi di mobilità» proprio per sottolineare la molteplicità dei flussi di persone, oggetti, idee e informazioni in tutto il pianeta. Urry approfondisce vari aspetti del futuro, in riferimento al cambiamento climatico globale. In particolare, esamina il ruolo del viaggio e soprattutto dell’automobilismo all’interno di questa distopia emergente. Il mondo potrebbe essere diviso tra due cupi scenari come conseguenza dell’eccessivo utilizzo delle risorse del XX secolo, il futuro della vita umana potrebbe dipendere dal passaggio ad un sistema basato sulla digitalizzazione intensiva, ossia ad un panopticon digitale. Tale sistema di tracciabilità e rintracciabilità comporterebbe cambiamenti significativi nello stile di vita: una digitalizzazione di sé e della società con nessun movimento senza tracciamento digitale, senza nessuno al di là del panopticon.

L'evoluzione delle teorie dei sistemi di sorveglianza: Dalle società disciplinari di Foucault all'odierna società dell'informazione

ROSSI, ANNAPAOLA
2021/2022

Abstract

L’elaborato vuole focalizzarsi sull’evoluzione dei sistemi di sorveglianza, partendo dall’analisi delle società disciplinari di Foucault fino ad arrivare all’odierna società dell’informazione e ai suoi possibili sviluppi futuri. La tesi è suddivisa in tre capitoli. Nel primo capitolo si inquadra la società disciplinare di Foucault e come questa si differenzi in modo radicale dalla precedente società penale: non si colpisce più il corpo e la pratica della punizione lede piuttosto il pensiero e la libertà dell’individuo. Per impartire uno stile di vita schematico, vengono utilizzate determinate pratiche disciplinari attribuite a specifiche istituzioni che «addestrano» gli individui. Il potere disciplinare per Foucault viene eccezionalmente raffigurato nel modello del panopticon di Bentham, che trova la sua perfetta espressione nella prigione. Nel secondo capitolo si affrontano le interpretazioni date alla sorveglianza nella società post-panottica facendo riferimento a tre differenti autori: Deleuze, T. Marx e Clarke. Il modello delle società disciplinari di Foucault, chiuso e statico, entra in crisi a metà del XX secolo e si trasforma in un differente modello di controllo dei flussi di individui, ma anche di merci e informazioni. Inoltre, vi è un aumento significativo dell'uso della tecnologia per la ricerca di informazioni personali e in questo quadro Gary T. Marx stabilisce una differenza fondamentale tra la sorveglianza tradizionale e le nuove forme di sorveglianza. Quando si parla di sorveglianza contemporanea un elemento protagonista è il computer, una combinazione di informatica e telecomunicazione denominata «tecnologia dell’informazione», considerato lo strumento che permette l’ampliamento della raccolta di dati dalla fine del XX secolo. Roger Clarke è stato il primo ad utilizzare il termine «dataveglianza» per delineare in che modo la convergenza delle tecnologie abbia messo le società moderne davanti a cambiamenti molto rapidi, relativamente alla quantità e alla qualità della sorveglianza. Nel terzo capitolo, infine, si tratta il pensiero di Lyon sulla sorveglianza nella società contemporanea dell’informazione. In questa, gli individui, attraverso i dati raccolti dalle organizzazioni, rientrano in determinate categorie. L’identità di questi viene compresa da altri e da macchine non animate tramite la loro data-image piuttosto che le loro comunicazioni personali. I modi di interagire delle persone divengono astratti e anche le pratiche di sorveglianza si adeguano ad essi; ci si trova di fronte a strutture di dominio invisibili che localizzano gli individui e cercano di coordinare le loro attività. A partire da queste basi, John Urry utilizza il concetto di «sistemi di mobilità» proprio per sottolineare la molteplicità dei flussi di persone, oggetti, idee e informazioni in tutto il pianeta. Urry approfondisce vari aspetti del futuro, in riferimento al cambiamento climatico globale. In particolare, esamina il ruolo del viaggio e soprattutto dell’automobilismo all’interno di questa distopia emergente. Il mondo potrebbe essere diviso tra due cupi scenari come conseguenza dell’eccessivo utilizzo delle risorse del XX secolo, il futuro della vita umana potrebbe dipendere dal passaggio ad un sistema basato sulla digitalizzazione intensiva, ossia ad un panopticon digitale. Tale sistema di tracciabilità e rintracciabilità comporterebbe cambiamenti significativi nello stile di vita: una digitalizzazione di sé e della società con nessun movimento senza tracciamento digitale, senza nessuno al di là del panopticon.
2021
The Evolution of Surveillance System Theories: From Foucault's Disciplinary Societies to Today's Information Society
sorveglianza
discipline
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/10999