L'illuminismo ha posto la ragione umana come fondamento cardine del suo movimento, portando un rinnovamento culturale. Gli intellettuali rifiutarono le vecchie autorità filosofiche come Aristotele e Tolomeo, per concentrarsi sull'osservazione diretta dei fenomeni con lo scopo di portare una vera conoscenza della realtà. Quindi, l'uomo deve essere libero di perseguire a tutti i costi una condizione di benessere e di libertà a prescindere dalle norme e dai valori della società che potrebbero ostacolare questo obiettivo. Questa continua ricerca di benessere ci ha portato verso un sistema economico capitalista e di consumo, oserei dire di super consumo. L'uomo è animato dal desiderio di utilizzare al meglio ciò che possiede per ottenere ciò che vuole. In questo caso la cultura può condizionare il modo in cui le risorse vengono accumulate e distribuite stabilendo, per esempio, che il risparmio debba essere socialmente prioritario rispetto alla condivisione. Lo sviluppo e la crescita sono un ideale di vita dettato dalla cultura, e il nostro modello economico si basa sullo sviluppo esponenziale senza tener conto dei limiti delle risorse ambientali che sono costanti. Dagli anni '70 si afferma l'ideologia neoliberale, si basa sulla libertà di scambio dei mercati e sulla libera concorrenza senza la regolamentazione da parte di uno Stato. Da qui nasce la globalizzazione, che porterà a una crisi identitaria, economica e ambientale in tutto il mondo. L'economia di mercato conferisce visibilità e potere economico soltanto alle multinazionali, chiamate anche Corporation, che acquisiscono diritti legali a discapito dei diritti dei singoli e delle comunità. La terra viene cosi privatizzata e monopolizzata creando espropri di risorse pubbliche e dei beni comuni dei soggetti più poveri. Tutto questo non può che creare un conflitto tra il locale e il globale, dove le diseguaglianze sociali si fanno sempre più presenti. La vita vissuta su piccola scala è in conflitto con le decisioni di ampia scala. Questa conflittualità la si può notare soprattutto nella filiera agroalimentare, dove le Corporation detengono il monopolio dei prodotti fitosanitari per l'agricoltura e del mercato delle sementi a livello globale. Gli agricoltori sono, quindi, condizionati da grandi gruppi di Corporation che dettano le regole di mercato. "Non sono mai stati così pochi i padroni del cibo con il potere concentrato nelle mani di un pugno multinazionali che controllano la filiera alimentare mondiale, dalle sementi ai pesticidi, dalla trasformazione industriale alla distribuzione commerciale." (cit. Coldiretti). La mia tesi avrà come obiettivo fornire un'attenta analisi della globalizzazione nell'ambito della filiera agroalimentare, evidenziando i punti critici e i limiti del sistema per poi proporre delle possibili soluzioni. Quindi introdurrò la mia tesi partendo dalla definizione di globalizzazione e dalle sue conseguenze, per poi addentrarmi nello specifico nella relazione con la filiera agroalimentare e con le comunità locali. L'ultimo capitolo sarò volto alla ricerca di strumenti e di un sistema alternativo e sostenibile con l'ambiente e con le comunità.
Il conflitto tra locale e globale nella filiera agroalimentare. La valorizzazione delle comunità locali.
MARUZZO, SOFIA
2021/2022
Abstract
L'illuminismo ha posto la ragione umana come fondamento cardine del suo movimento, portando un rinnovamento culturale. Gli intellettuali rifiutarono le vecchie autorità filosofiche come Aristotele e Tolomeo, per concentrarsi sull'osservazione diretta dei fenomeni con lo scopo di portare una vera conoscenza della realtà. Quindi, l'uomo deve essere libero di perseguire a tutti i costi una condizione di benessere e di libertà a prescindere dalle norme e dai valori della società che potrebbero ostacolare questo obiettivo. Questa continua ricerca di benessere ci ha portato verso un sistema economico capitalista e di consumo, oserei dire di super consumo. L'uomo è animato dal desiderio di utilizzare al meglio ciò che possiede per ottenere ciò che vuole. In questo caso la cultura può condizionare il modo in cui le risorse vengono accumulate e distribuite stabilendo, per esempio, che il risparmio debba essere socialmente prioritario rispetto alla condivisione. Lo sviluppo e la crescita sono un ideale di vita dettato dalla cultura, e il nostro modello economico si basa sullo sviluppo esponenziale senza tener conto dei limiti delle risorse ambientali che sono costanti. Dagli anni '70 si afferma l'ideologia neoliberale, si basa sulla libertà di scambio dei mercati e sulla libera concorrenza senza la regolamentazione da parte di uno Stato. Da qui nasce la globalizzazione, che porterà a una crisi identitaria, economica e ambientale in tutto il mondo. L'economia di mercato conferisce visibilità e potere economico soltanto alle multinazionali, chiamate anche Corporation, che acquisiscono diritti legali a discapito dei diritti dei singoli e delle comunità. La terra viene cosi privatizzata e monopolizzata creando espropri di risorse pubbliche e dei beni comuni dei soggetti più poveri. Tutto questo non può che creare un conflitto tra il locale e il globale, dove le diseguaglianze sociali si fanno sempre più presenti. La vita vissuta su piccola scala è in conflitto con le decisioni di ampia scala. Questa conflittualità la si può notare soprattutto nella filiera agroalimentare, dove le Corporation detengono il monopolio dei prodotti fitosanitari per l'agricoltura e del mercato delle sementi a livello globale. Gli agricoltori sono, quindi, condizionati da grandi gruppi di Corporation che dettano le regole di mercato. "Non sono mai stati così pochi i padroni del cibo con il potere concentrato nelle mani di un pugno multinazionali che controllano la filiera alimentare mondiale, dalle sementi ai pesticidi, dalla trasformazione industriale alla distribuzione commerciale." (cit. Coldiretti). La mia tesi avrà come obiettivo fornire un'attenta analisi della globalizzazione nell'ambito della filiera agroalimentare, evidenziando i punti critici e i limiti del sistema per poi proporre delle possibili soluzioni. Quindi introdurrò la mia tesi partendo dalla definizione di globalizzazione e dalle sue conseguenze, per poi addentrarmi nello specifico nella relazione con la filiera agroalimentare e con le comunità locali. L'ultimo capitolo sarò volto alla ricerca di strumenti e di un sistema alternativo e sostenibile con l'ambiente e con le comunità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/11180