L’elaborato presenta il progetto realizzato con gli alunni della classe quarta della scuola primaria Lioy di Lapio. Si tratta di un intervento didattico ed educativo, che si è svolto in relazione alla rilevazione di un esigenza educativa individuata nel gruppo. In particolare, ha mirato ad aiutare gli alunni a migliorare le loro competenze nell’ascolto attivo e nel dialogo collaborativo. Ci si è posto, inoltre, l’obiettivo di ricercare nell’esperienza stessa se e come si sono manifestati i costrutti che hanno definito il bisogno riscontrato. La fase osservativa iniziale ha messo in luce, infatti, la mancanza di pratiche tese all’ascolto attivo e al dialogo rispettoso e collaborativo, che caratterizza il gruppo classe. Allora, attraverso la ricerca nella letteratura specialistica, sono stati esaminati i costrutti principali alla base di tale bisogno, giungendo così alla definizione dei capisaldi teorici dell’intero intervento. L’educazione problematizzante, che si intreccia all’ascolto e al dialogo, dunque, costituisce il filone generale del lavoro. Perciò, attraverso la promozione di un’educazione problematizzante, si mira a rispondere al bisogno educativo della classe. La progettazione, che trae origine dall’esigenza riscontrata e che si raccorda all’impianto teorico, propone un percorso che si prefigge di lavorare sulle relazioni, in particolare, sul rispetto delle opinioni altrui, del turno di parola, della comprensione dell’altro, incentivando l’apertura e la sensibilità. Le pratiche volte all’ascolto attivo e al dialogo collaborativo, quindi, promuovono l’educazione al pensiero e l’apprendimento esperienziale. Quest’ultimo, infatti, connesso all’approccio dell’outdoor education, costituisce l’aspetto metodologico che si interconnette all’esigenza individuata. L’evento educativo è stato indagato abbracciando l’orizzonte del paradigma ecologico. In particolare, il quadro epistemologico che incornicia la progettazione e la realizzazione di questa ricerca è costituito dall’epistemologia naturalistica. Mentre la filosofia fenomenologica e la filosofia partecipativa, che si sono contaminate continuamente a vicenda, hanno indirizzato il lavoro. Si è scelto di adottare il metodo della narrative inquiry per studiare l’evolversi dell’esperienza, per narrare i fatti e le emozioni, per cogliere il punto di vista dei partecipanti e per riflettere costantemente sull’intero percorso. Il racconto dell’esperienza ha permesso l’affioramento di manifestazioni connesse al focus del progetto, quindi, all’ascolto attivo e al dialogo collaborativo. Nel complesso, il progetto ha riscontrato esiti positivi, infatti, ha avviato un processo di presa di coscienza sempre più evidente nel corso degli interventi, incentivando l’impegno dei bambini a riflettere rispetto al loro pensare e al loro agire circa la pratica dell’ascolto attivo e del dialogo collaborativo. Le dinamiche relazionali e gli atteggiamenti di attenzione e rispetto dell’altro sono migliorati. Inoltre, sono stati raccolti dati utili a riflettere sull’esperienza stessa. L’osservazione attenta, la narrazione stessa e il continuo processo di reiterazione, in cui teoria, prassi e riflessione si sono interconnesse, hanno evidenziato il rivelarsi, nel pensiero e nell’azione dei bambini, di alcuni costrutti che definiscono l’ascolto attivo, il dialogo collaborativo e la comunità di ricerca. Infine, nel progetto trovano spazio riflessioni e considerazioni che pian piano, sono emerse in me durante questo cammino universitario.

"Praticare l'ascolto attivo e il dialogo collaborativo in classe: racconto di un'esperienza didattica ed educativa."

TRONCA, LAURA
2021/2022

Abstract

L’elaborato presenta il progetto realizzato con gli alunni della classe quarta della scuola primaria Lioy di Lapio. Si tratta di un intervento didattico ed educativo, che si è svolto in relazione alla rilevazione di un esigenza educativa individuata nel gruppo. In particolare, ha mirato ad aiutare gli alunni a migliorare le loro competenze nell’ascolto attivo e nel dialogo collaborativo. Ci si è posto, inoltre, l’obiettivo di ricercare nell’esperienza stessa se e come si sono manifestati i costrutti che hanno definito il bisogno riscontrato. La fase osservativa iniziale ha messo in luce, infatti, la mancanza di pratiche tese all’ascolto attivo e al dialogo rispettoso e collaborativo, che caratterizza il gruppo classe. Allora, attraverso la ricerca nella letteratura specialistica, sono stati esaminati i costrutti principali alla base di tale bisogno, giungendo così alla definizione dei capisaldi teorici dell’intero intervento. L’educazione problematizzante, che si intreccia all’ascolto e al dialogo, dunque, costituisce il filone generale del lavoro. Perciò, attraverso la promozione di un’educazione problematizzante, si mira a rispondere al bisogno educativo della classe. La progettazione, che trae origine dall’esigenza riscontrata e che si raccorda all’impianto teorico, propone un percorso che si prefigge di lavorare sulle relazioni, in particolare, sul rispetto delle opinioni altrui, del turno di parola, della comprensione dell’altro, incentivando l’apertura e la sensibilità. Le pratiche volte all’ascolto attivo e al dialogo collaborativo, quindi, promuovono l’educazione al pensiero e l’apprendimento esperienziale. Quest’ultimo, infatti, connesso all’approccio dell’outdoor education, costituisce l’aspetto metodologico che si interconnette all’esigenza individuata. L’evento educativo è stato indagato abbracciando l’orizzonte del paradigma ecologico. In particolare, il quadro epistemologico che incornicia la progettazione e la realizzazione di questa ricerca è costituito dall’epistemologia naturalistica. Mentre la filosofia fenomenologica e la filosofia partecipativa, che si sono contaminate continuamente a vicenda, hanno indirizzato il lavoro. Si è scelto di adottare il metodo della narrative inquiry per studiare l’evolversi dell’esperienza, per narrare i fatti e le emozioni, per cogliere il punto di vista dei partecipanti e per riflettere costantemente sull’intero percorso. Il racconto dell’esperienza ha permesso l’affioramento di manifestazioni connesse al focus del progetto, quindi, all’ascolto attivo e al dialogo collaborativo. Nel complesso, il progetto ha riscontrato esiti positivi, infatti, ha avviato un processo di presa di coscienza sempre più evidente nel corso degli interventi, incentivando l’impegno dei bambini a riflettere rispetto al loro pensare e al loro agire circa la pratica dell’ascolto attivo e del dialogo collaborativo. Le dinamiche relazionali e gli atteggiamenti di attenzione e rispetto dell’altro sono migliorati. Inoltre, sono stati raccolti dati utili a riflettere sull’esperienza stessa. L’osservazione attenta, la narrazione stessa e il continuo processo di reiterazione, in cui teoria, prassi e riflessione si sono interconnesse, hanno evidenziato il rivelarsi, nel pensiero e nell’azione dei bambini, di alcuni costrutti che definiscono l’ascolto attivo, il dialogo collaborativo e la comunità di ricerca. Infine, nel progetto trovano spazio riflessioni e considerazioni che pian piano, sono emerse in me durante questo cammino universitario.
2021
"Practise active listening and collaborative dialogue in classroom: narration of a teaching and educational experience."
Ascolto attivo
Dialogo
Collaborazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/11450