Il seguente elaborato si occupa di analizzare un canone letterario che, in Russia, ha conosciuto un improvviso successo tra gli anni ‘90 e i primi anni ‘10 del 2000. Si tratta di un modo molto particolare di fare letteratura, basato su una miscela di storia nazionale (nello specifico sovietica) ed elementi fantastici. Tenendo conto della presenza imprescindibile di questi due fattori, un critico russo di nome Aleksandr Etkind ha coniato il termine “storicismo magico”. A sua detta, negli scritti postsovietici di questo tipo si realizza il presupposto fondamentale delle opere di realismo magico, ovvero la risoluzione delle antinomie tra episodi reali(stici) e surreali, attraverso una convivenza pacifica che impedisca ad una categoria di prevalere sull’altra. Diversamente dal realismo magico, che mette in correlazione l’ordinario e il fantastico, le narrazioni postsovietiche sostituiscono la quotidianità con la storia. A diventare oggetto di rielaborazioni stranianti, in questo caso, non è dunque la vita di tutti i giorni, ma gli eventi cruciali del passato nazionale. Partendo da questa affascinante analisi, si cercherà di utilizzare l’approccio critico del realismo magico per indagare non solo l’allontanamento della letteratura postsovietica dal canone realista, ma anche la coincidenza di presupposti e di intenti che muovono la ricerca identitaria alla base di questi romanzi. Si metteranno in luce le affinità filosofiche che accomunano i grandi autori del realismo magico postcoloniale con gli scrittori russi della contemporaneità. Inoltre attraverso gli studi sul realismo magico si evidenzieranno alcune peculiarità stilistiche delle opere prese in analisi. Verranno utilizzate a mo’ di campione due romanzi: ŽD di Dmitrij Bykov e Do i vo vremja di Vladimir Šarov. Pubblicate rispettivamente nel 2006 e nel 1993, queste due opere consentiranno innanzitutto di individuare la persistenza nel tempo di certi nuclei tematici nella letteratura postsovietica, e, in secondo luogo, di riflettere sul diverso rapporto che esse instaurano col presente. Il primo capitolo porrà le fondamenta teoriche della ricerca, concentrandosi sul parallelismo tra postcomunismo e postcolonialismo. I successivi capitoli saranno invece dedicati all’analisi specifica dei due romanzi.

La rielaborazione magica del trauma storico nella letteratura postsovietica: due esempi

GRECO, MARTINA
2021/2022

Abstract

Il seguente elaborato si occupa di analizzare un canone letterario che, in Russia, ha conosciuto un improvviso successo tra gli anni ‘90 e i primi anni ‘10 del 2000. Si tratta di un modo molto particolare di fare letteratura, basato su una miscela di storia nazionale (nello specifico sovietica) ed elementi fantastici. Tenendo conto della presenza imprescindibile di questi due fattori, un critico russo di nome Aleksandr Etkind ha coniato il termine “storicismo magico”. A sua detta, negli scritti postsovietici di questo tipo si realizza il presupposto fondamentale delle opere di realismo magico, ovvero la risoluzione delle antinomie tra episodi reali(stici) e surreali, attraverso una convivenza pacifica che impedisca ad una categoria di prevalere sull’altra. Diversamente dal realismo magico, che mette in correlazione l’ordinario e il fantastico, le narrazioni postsovietiche sostituiscono la quotidianità con la storia. A diventare oggetto di rielaborazioni stranianti, in questo caso, non è dunque la vita di tutti i giorni, ma gli eventi cruciali del passato nazionale. Partendo da questa affascinante analisi, si cercherà di utilizzare l’approccio critico del realismo magico per indagare non solo l’allontanamento della letteratura postsovietica dal canone realista, ma anche la coincidenza di presupposti e di intenti che muovono la ricerca identitaria alla base di questi romanzi. Si metteranno in luce le affinità filosofiche che accomunano i grandi autori del realismo magico postcoloniale con gli scrittori russi della contemporaneità. Inoltre attraverso gli studi sul realismo magico si evidenzieranno alcune peculiarità stilistiche delle opere prese in analisi. Verranno utilizzate a mo’ di campione due romanzi: ŽD di Dmitrij Bykov e Do i vo vremja di Vladimir Šarov. Pubblicate rispettivamente nel 2006 e nel 1993, queste due opere consentiranno innanzitutto di individuare la persistenza nel tempo di certi nuclei tematici nella letteratura postsovietica, e, in secondo luogo, di riflettere sul diverso rapporto che esse instaurano col presente. Il primo capitolo porrà le fondamenta teoriche della ricerca, concentrandosi sul parallelismo tra postcomunismo e postcolonialismo. I successivi capitoli saranno invece dedicati all’analisi specifica dei due romanzi.
2021
The magical reinterpretation of historical trauma in postsoviet literature: two samples
letteratura
postsovietico
trauma storico
realismo magico
Russia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/11641