Nel seguente elaborato viene presentata l’esperienza di tirocinio svolta presso il Kilowatt Baby, un servizio educativo sperimentale 0-6 situato nell’area metropolitana di Bologna. Si tratta di una struttura educativa che utilizza un modello integrato di outdoor education all’interno di un contesto urbano e nel suo parco di riferimento; i Giardini Margherita e le serre. La finalità della ricerca, è presentare l'approccio outdoor education, le potenzialità, i rapporti e le relazioni che si costruiscono con il territorio,le differenze tra una pedagogia del bosco completamente immersiva e una integrata, ma soprattutto comprendere il concetto di rischio in una cornice cittadina. Viene allora presentata l' esperienza e la giornata tipo comprese le routine, spiegando alcune peculiarità educative che vengono approfondite in successione. Si parte con l’outdoor education, i cenni storici, le sue potenzialità e la possibilità di attuazione educativa nei parchi dell'area metropolitana di Bologna. Non mancano alcuni esempi di attività svolte non tutte progettate, ma programmate con intenzionalità educativa. In un secondo momento, l'elaborato analizza il rischio nella pedagogia nel bosco, ma anche come oggi viene vissuto e superato lo stereotipo, oltre ai suoi relativi benefici sullo sviluppo psico-motorio dei bambini. Infine è presentata l’educazione in città, intesa come riappropriazione degli spazi urbani nell’infanzia e della cittadinanza iniziata con la sperimentazione della Scuola Itinerante che permette ai bambini di testare con le proprie mani la quotidianità cittadina, che ha un ritmo differente rispetto alla natura. Anche in tal caso sono presentate alcune delle giornate vissute, rifacendomi comunque a teorie pedagogiche come per il resto del testo scritto. Lo scopo è quello di render chiara e far conoscere la possibilità di educare fuori dal canone istituzionalizzato, far comprendere che vi possono partecipare anche bambini piccoli e che il rischio è un fattore moderno collegato a un eccesso di protezione e cura che soffocano il bisogno reale dell’infanzia. Tutti questi elementi sono le radici delle loro attività, e come l’ambiente segue il flusso della natura, così anche la progettazione educativa vi si adatta non rigidamente.
La riappropriazione degli spazi urbani nella prima infanzia con l' "Outdoor Education". Uno studio di caso.
LIOTTI, FRANCESCA
2021/2022
Abstract
Nel seguente elaborato viene presentata l’esperienza di tirocinio svolta presso il Kilowatt Baby, un servizio educativo sperimentale 0-6 situato nell’area metropolitana di Bologna. Si tratta di una struttura educativa che utilizza un modello integrato di outdoor education all’interno di un contesto urbano e nel suo parco di riferimento; i Giardini Margherita e le serre. La finalità della ricerca, è presentare l'approccio outdoor education, le potenzialità, i rapporti e le relazioni che si costruiscono con il territorio,le differenze tra una pedagogia del bosco completamente immersiva e una integrata, ma soprattutto comprendere il concetto di rischio in una cornice cittadina. Viene allora presentata l' esperienza e la giornata tipo comprese le routine, spiegando alcune peculiarità educative che vengono approfondite in successione. Si parte con l’outdoor education, i cenni storici, le sue potenzialità e la possibilità di attuazione educativa nei parchi dell'area metropolitana di Bologna. Non mancano alcuni esempi di attività svolte non tutte progettate, ma programmate con intenzionalità educativa. In un secondo momento, l'elaborato analizza il rischio nella pedagogia nel bosco, ma anche come oggi viene vissuto e superato lo stereotipo, oltre ai suoi relativi benefici sullo sviluppo psico-motorio dei bambini. Infine è presentata l’educazione in città, intesa come riappropriazione degli spazi urbani nell’infanzia e della cittadinanza iniziata con la sperimentazione della Scuola Itinerante che permette ai bambini di testare con le proprie mani la quotidianità cittadina, che ha un ritmo differente rispetto alla natura. Anche in tal caso sono presentate alcune delle giornate vissute, rifacendomi comunque a teorie pedagogiche come per il resto del testo scritto. Lo scopo è quello di render chiara e far conoscere la possibilità di educare fuori dal canone istituzionalizzato, far comprendere che vi possono partecipare anche bambini piccoli e che il rischio è un fattore moderno collegato a un eccesso di protezione e cura che soffocano il bisogno reale dell’infanzia. Tutti questi elementi sono le radici delle loro attività, e come l’ambiente segue il flusso della natura, così anche la progettazione educativa vi si adatta non rigidamente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/11836