La tesi tratta la materia del trust, in particolare viene analizzato l’impiego del trust nell’ambito della filantropia, un ambito molto importante e in continua evoluzione sia nel nostro ordinamento sia nel resto del mondo. L’obiettivo che ho avuto di mira è quello di mettere in luce i vantaggi che possono derivare dall’impiego del trust al servizio della filantropia, evidenziando i tratti caratteristici di questo strumento: ossia la sua flessibilità e duttilità; il fatto che non necessita di elevati costi di gestione e che attraverso di esso è possibile perseguire una moltitudine di scopi diversi. Nel primo capitolo, dopo una breve descrizione delle caratteristiche del trust, viene enunciata la disciplina del charitable trust nel diritto inglese, dal momento che questo istituto trova origine nel sistema di common law, ampliando poi la visuale e presentando una breve elencazione della disciplina del trust di scopo nelle legislazioni del modello internazionale. Successivamente, nel secondo capitolo, spostandoci all’interno del nostro ordinamento, viene trattato il tema del trust ONLUS, analizzando gli elementi di cui deve essere dotato il trust per poter accedere alla qualifica di ONLUS a partire dalla disciplina posta dal d.lgs 460/1997, fino a giungere alla descrizione di esempi concreti di trust ONLUS che sono stati costituiti nel territorio italiano. Infine, nel terzo capitolo è presentato un paragone tra la fondazione, che costituisce la tipologia tradizionale di ente non profit più diffusa nel nostro ordinamento, e il trust, per far emergere perché potrebbe essere più vantaggioso utilizzare il trust. Tra gli aspetti positivi, infatti, emerge il fatto che il trust non è contornato da pesanti controlli da parte dell'autorità pubblica, come invece avviene per le fondazioni, si compone di una struttura molto agile e non richiede margini minimi di dotazione patrimoniale per costituire il vincolo.
Tra solidarietà e gestione patrimoniale: il trust come strumento al servizio della filantropia
COSTANTIN, ELEONORA
2021/2022
Abstract
La tesi tratta la materia del trust, in particolare viene analizzato l’impiego del trust nell’ambito della filantropia, un ambito molto importante e in continua evoluzione sia nel nostro ordinamento sia nel resto del mondo. L’obiettivo che ho avuto di mira è quello di mettere in luce i vantaggi che possono derivare dall’impiego del trust al servizio della filantropia, evidenziando i tratti caratteristici di questo strumento: ossia la sua flessibilità e duttilità; il fatto che non necessita di elevati costi di gestione e che attraverso di esso è possibile perseguire una moltitudine di scopi diversi. Nel primo capitolo, dopo una breve descrizione delle caratteristiche del trust, viene enunciata la disciplina del charitable trust nel diritto inglese, dal momento che questo istituto trova origine nel sistema di common law, ampliando poi la visuale e presentando una breve elencazione della disciplina del trust di scopo nelle legislazioni del modello internazionale. Successivamente, nel secondo capitolo, spostandoci all’interno del nostro ordinamento, viene trattato il tema del trust ONLUS, analizzando gli elementi di cui deve essere dotato il trust per poter accedere alla qualifica di ONLUS a partire dalla disciplina posta dal d.lgs 460/1997, fino a giungere alla descrizione di esempi concreti di trust ONLUS che sono stati costituiti nel territorio italiano. Infine, nel terzo capitolo è presentato un paragone tra la fondazione, che costituisce la tipologia tradizionale di ente non profit più diffusa nel nostro ordinamento, e il trust, per far emergere perché potrebbe essere più vantaggioso utilizzare il trust. Tra gli aspetti positivi, infatti, emerge il fatto che il trust non è contornato da pesanti controlli da parte dell'autorità pubblica, come invece avviene per le fondazioni, si compone di una struttura molto agile e non richiede margini minimi di dotazione patrimoniale per costituire il vincolo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/11867