Con il presente lavoro di tesi, anche attraverso alcuni cenni storici e giuridici, ho voluto analizzare la disciplina del lavoro agile partendo dai suoi aspetti generali, soffermandomi sul ruolo del lavoratore e del datore di lavoro, con i loro rispettivi obblighi e diritti. Ho posto in evidenza quanto risulti difficile individuare i confini della disciplina di salute e sicurezza applicabili ai lavoratori agili a causa della mancanza dei precisi vincoli di luogo e orario lavorativo, e la conseguente difficoltà da parte del datore di lavoro di adempiere all’obbligo di prevenzione. Al tempo stesso ho sottolineato la necessità da parte di questo di rispettare l’obbligo di formazione al fine di aumentare la consapevolezza del lavoratore in merito alla scelta del luogo lavorativo, esterno ai locali aziendali, più idoneo per la sua salute. Ho dato risalto al bisogno di mantenere una contrapposizione binaria tra il tempo di lavoro ed il tempo di riposo, e di come sia altrettanto importante contrastare la tendenza a considerare il lavoro digitale esente dalla misurazione dell’orario di lavoro. Il fatto che tale diritto sia stato sancito costituisce una tappa fondamentale ma ciò non è sufficiente a garantirne l’applicazione; ne consegue l’urgenza di promuovere la diffusione di linee guida e informazioni per lavoratori e datori di lavoro sulle modalità con cui garantire il rispetto delle norme in materia di orario di lavoro, al fine di ridurre al minimo i pericoli per la salute derivanti dall’eccessiva connessione. L’elaborato procede poi con la descrizione del rischio e la classificazione dei vari tipi di infortunio, per concludere esponendo i primi casi di infortunio avvenuti in modalità agile, ponendoli a confronto. Il terzo ed ultimo capitolo tratterà il tema dell’infortunio durante lo smart working e, grazie alla documentazione messa a mia disposizione da Intesa San Paolo da parte della “Struttura di tutela aziendale sicurezza sul lavoro e ambiente sorveglianza sanitaria e rischi psico sociali”, vedrà messi a confronto due casi simili per i quali l’esito della valutazione in termini di riconoscimento ed indennizzo dell’infortunio da parte dell’INAIL è risultato antitetico, per questo le pronunce sollevano più di qualche dubbio sull’attuale sistema assicurativo disegnato nel DPR 1124/1965.

Smart working e Pandemia: Salute, Tutela e Sicurezza

DALLA COSTA, VIRGINIA
2021/2022

Abstract

Con il presente lavoro di tesi, anche attraverso alcuni cenni storici e giuridici, ho voluto analizzare la disciplina del lavoro agile partendo dai suoi aspetti generali, soffermandomi sul ruolo del lavoratore e del datore di lavoro, con i loro rispettivi obblighi e diritti. Ho posto in evidenza quanto risulti difficile individuare i confini della disciplina di salute e sicurezza applicabili ai lavoratori agili a causa della mancanza dei precisi vincoli di luogo e orario lavorativo, e la conseguente difficoltà da parte del datore di lavoro di adempiere all’obbligo di prevenzione. Al tempo stesso ho sottolineato la necessità da parte di questo di rispettare l’obbligo di formazione al fine di aumentare la consapevolezza del lavoratore in merito alla scelta del luogo lavorativo, esterno ai locali aziendali, più idoneo per la sua salute. Ho dato risalto al bisogno di mantenere una contrapposizione binaria tra il tempo di lavoro ed il tempo di riposo, e di come sia altrettanto importante contrastare la tendenza a considerare il lavoro digitale esente dalla misurazione dell’orario di lavoro. Il fatto che tale diritto sia stato sancito costituisce una tappa fondamentale ma ciò non è sufficiente a garantirne l’applicazione; ne consegue l’urgenza di promuovere la diffusione di linee guida e informazioni per lavoratori e datori di lavoro sulle modalità con cui garantire il rispetto delle norme in materia di orario di lavoro, al fine di ridurre al minimo i pericoli per la salute derivanti dall’eccessiva connessione. L’elaborato procede poi con la descrizione del rischio e la classificazione dei vari tipi di infortunio, per concludere esponendo i primi casi di infortunio avvenuti in modalità agile, ponendoli a confronto. Il terzo ed ultimo capitolo tratterà il tema dell’infortunio durante lo smart working e, grazie alla documentazione messa a mia disposizione da Intesa San Paolo da parte della “Struttura di tutela aziendale sicurezza sul lavoro e ambiente sorveglianza sanitaria e rischi psico sociali”, vedrà messi a confronto due casi simili per i quali l’esito della valutazione in termini di riconoscimento ed indennizzo dell’infortunio da parte dell’INAIL è risultato antitetico, per questo le pronunce sollevano più di qualche dubbio sull’attuale sistema assicurativo disegnato nel DPR 1124/1965.
2021
Smart working and pandemic: Health, Protection and Safety
smart working
normativa
covid-19
salute lavoratore
infortunio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/11887