Background. I parti prematuri costituiscono circa l’11% delle nascite in tutto il mondo; tra gli interventi che contribuiscono a ridurre i tassi di morbilità e mortalità associati alla prematurità è importante la valutazione delle Lesioni da Pressione (LdP) che, nei contesti di terapia intensiva, hanno un’incidenza che va dal 7.3% al 26.7%. A partire dalla valutazione dei fattori di rischio, l’infermiere può mettere in pratica degli interventi per ridurne l’incidenza e la gravità. Obiettivi. L’obiettivo primario, del presente elaborato, è quello di individuare, nella letteratura internazionale, quali fattori di rischio concorrono all’insorgenza delle LdP, e in particolare, a quelle device-correlate nei neonati pretermine ricoverati in terapia intensiva. Obiettivo secondario è, invece, quello di indagare quali interventi l’infermiere deve mettere in atto per prevenire tali lesioni. Metodo. Ricerca bibliografica di letteratura con rielaborazione. I principali database consultati sono: Pubmed/Medline, National Guideline Clearinghouse (NGC), The Cochrane Library, Scopus. Sono stati selezionati studi in lingua inglese e italiana degli ultimi 8 anni dalla data di pubblicazione. Risultati. Sono stati analizzati: 1 Linea Guida, 2 Best Practice Guidline, 1 meta-analisi, 3 studi randomizzati controllati, 1 studio sperimentale, 2 studi prospettici e 1 studio retrospettivo. Dalla letteratura emergono una serie di fattori di rischio che concorrono all’insorgenza di LdP nel neonato pretermine. Tra essi i principali sono: utilizzo e durata di impiego dei device, immobilità e durata della permanenza in ospedale. Gli interventi finalizzati alla prevenzione vanno dal riposizionamento del neonato ogni 1-2 ore, valutazione più volte al giorno della cute e utilizzo della maschera CPAP (non olive nasali). Conclusioni. Dalla letteratura internazionale emerge l’importanza della valutazione della cute (dall’ammissione in reparto e quotidianamente per tutta la degenza) e il riposizionamento sia del neonato che dei device per ridistribuirne il carico. Il personale sanitario deve essere a conoscenza dell’utilità di applicare medicazioni in prossimità dei device (maschere CPAP, sondini etc.) e deve essere istruito alla loro corretta gestione; è importante, dunque, potenziare la formazione rivolta agli operatori sanitari che si prendono cura dei neonati pretermine in terapia intensiva. Keyword: neonatal pressure ulcer, risk factors, infant, intensive care units
Prevenzione delle lesioni cutanee nel neonato pretermine in terapia intensiva. Revisione della letteratura.
ILTSUK, ARINA
2020/2021
Abstract
Background. I parti prematuri costituiscono circa l’11% delle nascite in tutto il mondo; tra gli interventi che contribuiscono a ridurre i tassi di morbilità e mortalità associati alla prematurità è importante la valutazione delle Lesioni da Pressione (LdP) che, nei contesti di terapia intensiva, hanno un’incidenza che va dal 7.3% al 26.7%. A partire dalla valutazione dei fattori di rischio, l’infermiere può mettere in pratica degli interventi per ridurne l’incidenza e la gravità. Obiettivi. L’obiettivo primario, del presente elaborato, è quello di individuare, nella letteratura internazionale, quali fattori di rischio concorrono all’insorgenza delle LdP, e in particolare, a quelle device-correlate nei neonati pretermine ricoverati in terapia intensiva. Obiettivo secondario è, invece, quello di indagare quali interventi l’infermiere deve mettere in atto per prevenire tali lesioni. Metodo. Ricerca bibliografica di letteratura con rielaborazione. I principali database consultati sono: Pubmed/Medline, National Guideline Clearinghouse (NGC), The Cochrane Library, Scopus. Sono stati selezionati studi in lingua inglese e italiana degli ultimi 8 anni dalla data di pubblicazione. Risultati. Sono stati analizzati: 1 Linea Guida, 2 Best Practice Guidline, 1 meta-analisi, 3 studi randomizzati controllati, 1 studio sperimentale, 2 studi prospettici e 1 studio retrospettivo. Dalla letteratura emergono una serie di fattori di rischio che concorrono all’insorgenza di LdP nel neonato pretermine. Tra essi i principali sono: utilizzo e durata di impiego dei device, immobilità e durata della permanenza in ospedale. Gli interventi finalizzati alla prevenzione vanno dal riposizionamento del neonato ogni 1-2 ore, valutazione più volte al giorno della cute e utilizzo della maschera CPAP (non olive nasali). Conclusioni. Dalla letteratura internazionale emerge l’importanza della valutazione della cute (dall’ammissione in reparto e quotidianamente per tutta la degenza) e il riposizionamento sia del neonato che dei device per ridistribuirne il carico. Il personale sanitario deve essere a conoscenza dell’utilità di applicare medicazioni in prossimità dei device (maschere CPAP, sondini etc.) e deve essere istruito alla loro corretta gestione; è importante, dunque, potenziare la formazione rivolta agli operatori sanitari che si prendono cura dei neonati pretermine in terapia intensiva. Keyword: neonatal pressure ulcer, risk factors, infant, intensive care unitsFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/11919