Background: la pandemia da COVID-19, causata dal virus SARS-CoV-2, ha avuto un enorme impatto sulla comunità scolastica, determinando notevoli effetti sulla crescita formativa e sulla socializzazione degli studenti a causa delle restrizioni imposte. In seguito alla ripresa dell'attività didattica in presenza a partire da gennaio 2021, la Regione Veneto, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, ha avviato un sistema di sorveglianza attiva per le infezioni da SARS-CoV-2, volto ad intercettare precocemente i casi positivi e a monitorare la situazione epidemiologica nel contesto scolastico attraverso l’impiego di test antigenici rapidi auto-somministrati con l’ausilio del personale sanitario. Obiettivo: potenziare gli interventi di Sanità Pubblica all’interno della comunità scolastica, promuovendo azioni di promozione della salute e di educazione sanitaria in una fascia di popolazione ricettiva attraverso il contributo del personale infermieristico. Materiali e metodi: il progetto ha coinvolto 7 classi terze della scuola secondaria di primo grado, una per ogni provincia del Veneto, includendo alunni, docenti e personale ATA con adesione su base volontaria e previa sottoscrizione del consenso informato. Lo screening si è svolto da aprile a maggio 2021 con cadenza quindicinale tramite l’auto-somministrazione vigilata di test antigenici rapidi nasali, sotto la supervisione degli operatori sanitari e con il supporto del personale scolastico. Agli studenti è stato dedicato un percorso didattico formativo e al termine dell’esperienza sottoposto un questionario costruito ad hoc, volto ad esaminare il loro punto di vista. Risultati: complessivamente sono stati testati 248 soggetti, 62,9% studenti e 37,1% personale docente/ATA, per un totale di 886 tamponi. Nessun soggetto è risultato positivo. Confrontando i due momenti, all’inizio e al termine del progetto, in merito alla fiducia, la percentuale di indifferenza è diminuita dal 12,8% al 7,4%, la mancanza di fiducia dal 6% al 2,7%; per contro, la quota di chi dichiara di avere molta fiducia è passata dal 28,9% al 57%. In relazione all’ansia, la quota di studenti che dichiarano di esserne stati colpiti molto o abbastanza è diminuita dal 38,8% al 12,7%, viceversa coloro che non si dichiarano ansiosi è variata dal 25,8% al 45%. Il momento più critico delle fasi di esecuzione del test è coinciso con quello dell’inserimento del tampone nel naso (6,7%). Al termine dell’esperienza il 92,6% ha espresso parere positivo e il 58,8% ha dichiarato di avere acquisito nuove competenze. Conclusioni: dall’analisi emerge che il campione testato si ritiene ampiamente soddisfatto dell’esperienza, con benefici in termini di empowerment e consapevolezza della malattia. Si evince l’importanza di sviluppare strategie di screening sostenibili nel contesto scolastico con il duplice obiettivo di monitorare i contagi e mantenere l’attività didattica in presenza, rafforzando le iniziative di prevenzione ed educazione sanitaria in cui l’infermiere si delinea come uno dei principali attori dei programmi di promozione della salute.

Educazione all'autosomministrazione del test nasale di screening Covid-19 nelle scuole secondarie di primo grado: l'esperienza della regione Veneto

PICCOLO, VICTORIA
2020/2021

Abstract

Background: la pandemia da COVID-19, causata dal virus SARS-CoV-2, ha avuto un enorme impatto sulla comunità scolastica, determinando notevoli effetti sulla crescita formativa e sulla socializzazione degli studenti a causa delle restrizioni imposte. In seguito alla ripresa dell'attività didattica in presenza a partire da gennaio 2021, la Regione Veneto, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, ha avviato un sistema di sorveglianza attiva per le infezioni da SARS-CoV-2, volto ad intercettare precocemente i casi positivi e a monitorare la situazione epidemiologica nel contesto scolastico attraverso l’impiego di test antigenici rapidi auto-somministrati con l’ausilio del personale sanitario. Obiettivo: potenziare gli interventi di Sanità Pubblica all’interno della comunità scolastica, promuovendo azioni di promozione della salute e di educazione sanitaria in una fascia di popolazione ricettiva attraverso il contributo del personale infermieristico. Materiali e metodi: il progetto ha coinvolto 7 classi terze della scuola secondaria di primo grado, una per ogni provincia del Veneto, includendo alunni, docenti e personale ATA con adesione su base volontaria e previa sottoscrizione del consenso informato. Lo screening si è svolto da aprile a maggio 2021 con cadenza quindicinale tramite l’auto-somministrazione vigilata di test antigenici rapidi nasali, sotto la supervisione degli operatori sanitari e con il supporto del personale scolastico. Agli studenti è stato dedicato un percorso didattico formativo e al termine dell’esperienza sottoposto un questionario costruito ad hoc, volto ad esaminare il loro punto di vista. Risultati: complessivamente sono stati testati 248 soggetti, 62,9% studenti e 37,1% personale docente/ATA, per un totale di 886 tamponi. Nessun soggetto è risultato positivo. Confrontando i due momenti, all’inizio e al termine del progetto, in merito alla fiducia, la percentuale di indifferenza è diminuita dal 12,8% al 7,4%, la mancanza di fiducia dal 6% al 2,7%; per contro, la quota di chi dichiara di avere molta fiducia è passata dal 28,9% al 57%. In relazione all’ansia, la quota di studenti che dichiarano di esserne stati colpiti molto o abbastanza è diminuita dal 38,8% al 12,7%, viceversa coloro che non si dichiarano ansiosi è variata dal 25,8% al 45%. Il momento più critico delle fasi di esecuzione del test è coinciso con quello dell’inserimento del tampone nel naso (6,7%). Al termine dell’esperienza il 92,6% ha espresso parere positivo e il 58,8% ha dichiarato di avere acquisito nuove competenze. Conclusioni: dall’analisi emerge che il campione testato si ritiene ampiamente soddisfatto dell’esperienza, con benefici in termini di empowerment e consapevolezza della malattia. Si evince l’importanza di sviluppare strategie di screening sostenibili nel contesto scolastico con il duplice obiettivo di monitorare i contagi e mantenere l’attività didattica in presenza, rafforzando le iniziative di prevenzione ed educazione sanitaria in cui l’infermiere si delinea come uno dei principali attori dei programmi di promozione della salute.
2020
Education in self-administration of the Covid-19 nasal screening test in lower secondary schools: the experience of the Veneto region
sars cov 19
rapid antigen
self-test
school
education
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/11925