Obiettivo: indagare il possibile ruolo del fisioterapista di area neonatologica nel sostegno allo sviluppo neuro comportamentale dei bambini a rischio di sviluppare Disturbi dello Spettro Autistico (DSA), tramite la ricerca nella letteratura delle più recenti evidenze sui segnali precoci di rischio e sul significato dell’intervento abilitativo attuato dal fisioterapista per questa popolazione. Definizione del problema: l’incidenza dei DSA, appartenenti alla più ampia categoria dei Disturbi del Neurosviluppo, è in progressivo aumento negli ultimi anni. L’interesse della ricerca è orientato all’individuazione dei segnali precoci che si possono manifestare già nel primo anno di vita, non solo prettamente socio-relazionali. L’individuazione delle difficoltà emergenti nella prima infanzia nella sfera motoria, fra le altre, sta acquistando importanza ai fini del monitoraggio delle traiettorie di sviluppo del bambino a rischio. Materiali e metodi: è stata effettuata una ricerca in letteratura in due passi, attraverso la banca dati PubMed, focalizzata sugli articoli pubblicati dal 2010 ad oggi in cui si espongono le evidenze riguardo i principali segnali precoci nell’area motoria e i più rilevanti osservabili nel primo anno. In seguito è stata fatta una ricerca sul tema dell’intervento precoce abilitativo applicato al contesto di rischio di Disturbi dello Spettro. Inoltre, per approfondire l’argomento sono stati consultati i siti dei progetti italiani dell’ISS sul tema. Risultati: dagli articoli analizzati risulta che i segnali non prettamente sociali, e in particolare quelli motori e sensoriali sembrano essere candidati ideali per l’osservazione dell’emergere dei segnali prodromi di DSA. Segnali motori riportati sono: ridotta qualità e variabilità dei movimenti spontanei, aumento delle stereotipie e dei movimenti ripetitivi, difficoltà motorie fini e ritardi motori complessivi, ridotto controllo posturale. Inoltre si possono riscontrare ridotta capacità di regolazione degli stimoli e difficoltà di processamento sensoriale, compromissione dell’iniziativa motoria ed esplorativa. Essi risultano aspecifici nel primo anno, ma importanti per l’identificazione del rischio di sviluppare il disturbo e per la sorveglianza evolutiva dei soggetti più bisognosi di intervento abilitativo di sostegno allo sviluppo neuro comportamentale, ed eventualmente di interventi precoci più specifici. I risultati preliminari sull’intervento abilitativo rivolto a questa popolazione suggeriscono che ha effetti positivi, soprattutto se condotto in équipe multidisciplinare, tenendo conto della stretta relazione fra le competenze emergenti nelle diverse aree nel primo anno, e se rivolto alla diade madre-bambino. Conclusioni: Il fisioterapista può avere un ruolo nelle fasi precoci di vita dei bambini a rischio di sviluppare DSA attraverso l’intervento abilitativo indirizzato al sistema madre-bambino e condiviso nell’équipe multidisciplinare, in quanto importante intervento a sostegno del neurosviluppo. Per questo è importante la conoscenza delle recenti evidenze relative a tali indicatori precoci da parte di chi lavora in questo ambito così delicato della nostra professione.
Il fisioterapista in area neonatologica: l'intervento abilitativo come fattore di protezione ambientale in bambini che presentano indicatori precoci di disturbi dello spettro autistico. Una revisione narrativa della letteratura.
TESSER, SARAH
2020/2021
Abstract
Obiettivo: indagare il possibile ruolo del fisioterapista di area neonatologica nel sostegno allo sviluppo neuro comportamentale dei bambini a rischio di sviluppare Disturbi dello Spettro Autistico (DSA), tramite la ricerca nella letteratura delle più recenti evidenze sui segnali precoci di rischio e sul significato dell’intervento abilitativo attuato dal fisioterapista per questa popolazione. Definizione del problema: l’incidenza dei DSA, appartenenti alla più ampia categoria dei Disturbi del Neurosviluppo, è in progressivo aumento negli ultimi anni. L’interesse della ricerca è orientato all’individuazione dei segnali precoci che si possono manifestare già nel primo anno di vita, non solo prettamente socio-relazionali. L’individuazione delle difficoltà emergenti nella prima infanzia nella sfera motoria, fra le altre, sta acquistando importanza ai fini del monitoraggio delle traiettorie di sviluppo del bambino a rischio. Materiali e metodi: è stata effettuata una ricerca in letteratura in due passi, attraverso la banca dati PubMed, focalizzata sugli articoli pubblicati dal 2010 ad oggi in cui si espongono le evidenze riguardo i principali segnali precoci nell’area motoria e i più rilevanti osservabili nel primo anno. In seguito è stata fatta una ricerca sul tema dell’intervento precoce abilitativo applicato al contesto di rischio di Disturbi dello Spettro. Inoltre, per approfondire l’argomento sono stati consultati i siti dei progetti italiani dell’ISS sul tema. Risultati: dagli articoli analizzati risulta che i segnali non prettamente sociali, e in particolare quelli motori e sensoriali sembrano essere candidati ideali per l’osservazione dell’emergere dei segnali prodromi di DSA. Segnali motori riportati sono: ridotta qualità e variabilità dei movimenti spontanei, aumento delle stereotipie e dei movimenti ripetitivi, difficoltà motorie fini e ritardi motori complessivi, ridotto controllo posturale. Inoltre si possono riscontrare ridotta capacità di regolazione degli stimoli e difficoltà di processamento sensoriale, compromissione dell’iniziativa motoria ed esplorativa. Essi risultano aspecifici nel primo anno, ma importanti per l’identificazione del rischio di sviluppare il disturbo e per la sorveglianza evolutiva dei soggetti più bisognosi di intervento abilitativo di sostegno allo sviluppo neuro comportamentale, ed eventualmente di interventi precoci più specifici. I risultati preliminari sull’intervento abilitativo rivolto a questa popolazione suggeriscono che ha effetti positivi, soprattutto se condotto in équipe multidisciplinare, tenendo conto della stretta relazione fra le competenze emergenti nelle diverse aree nel primo anno, e se rivolto alla diade madre-bambino. Conclusioni: Il fisioterapista può avere un ruolo nelle fasi precoci di vita dei bambini a rischio di sviluppare DSA attraverso l’intervento abilitativo indirizzato al sistema madre-bambino e condiviso nell’équipe multidisciplinare, in quanto importante intervento a sostegno del neurosviluppo. Per questo è importante la conoscenza delle recenti evidenze relative a tali indicatori precoci da parte di chi lavora in questo ambito così delicato della nostra professione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/11972