Nel presente studio vengono sottoposte a sedazione un gruppo di pecore, facente parte di una sperimentazione di chirurgia vascolare, per eseguire un’analisi ecocardiografica di controllo. OBIETTIVI DELLA TESI: si è voluto svolgere un’analisi comparativa volta a mettere in luce eventuali differenze esistenti tra i diversi protocolli usati in premedicazione. Infine si è svolta una valutazione comparativa tra pressione arteriosa invasiva e non invasiva (rilevata sull’arto anteriore e posteriore). MATERIALI E METODI: 6 pecore di razza Alpagota sono state sedate in 21 occasioni secondo un modello di studio randomizzato cross-over. Per la fase di premedicazione sono stati utilizzati tre protocolli diversi: midazolam (0,2 mg kg⁻¹) e butorfanolo (0,1 mg kg⁻¹) (gruppo MB, n=8), midazolam e pentazocina (1,5 mg kg⁻¹) (gruppo MP, n=7) e solamente midazolam (gruppo M, n=6). A seguire, nella pecora, è stato indotto uno stato di sedazione più profondo tramite infusione continua di propofol alla velocità di 0,1 mg kg⁻¹minuto⁻¹ IV preceduta da un bolo di carico di 0,5 mg kg⁻¹ IV, con la possibilità di somministrare dei boli aggiuntivi di propofol (0,25 mg kg⁻¹) per approfondire lo stato di sedazione. Per valutare la sedazione sono stati considerati i parametri cardiovascolari e respiratori, la profondità della sedazione (stimata dalla posizione dell’occhio e dalla presenza di riflesso palpebrale, del tono mandibolare, della masticazione, della deglutizione ), la VAS (visual analogue scale), i tempi di risveglio e alcuni parametri ecocardiografici (stroke volume, portata cardiaca e frazione di accorciamento). L’analisi statistica è stata condotta tramite analisi della varianza (ANOVA) e i dati ricavati sono stati espressi come medie dei minimi quadrati (LSMEANS). RISULTATI: non ci sono state differenze statisticamente significative riguardo ai parametri cardiovascolari e respiratori ed alla qualità di sedazione nei tre gruppi. Il gruppo MP ha avuto una frequenza maggiore ma questo è stato clinicamente poco rilevante. Tra i tre gruppi non ci sono state differenze significative riguardo ai parametri ecocardiografici considerati. La pressione arteriosa indiretta rilevata sull’arto posteriore è stata significativamente più alta rispetto alla pressione invasiva. DISCUSSIONE E CONCLUSIONE: tutti e tre i protocolli si sono mostrati adeguati ad sedazione che fosse poco invasiva sul sistema cardiovascolare e poco impattante sui parametri ecocardiografici. Non c’è stato un vantaggio sul risparmio di propofol da parte dell’aggiunta dell’oppioide. La rilevazione pressoria indiretta misurata sull’arto anteriore ha fornito dati accurati e sovrapponibili a quelli derivati dalla rilevazione invasiva della pressione.
La sedazione tramite constant rate infusion di propofol nella pecora: comparazione di tre protocolli di premedicazione
Meneghini, Caterina
2010/2011
Abstract
Nel presente studio vengono sottoposte a sedazione un gruppo di pecore, facente parte di una sperimentazione di chirurgia vascolare, per eseguire un’analisi ecocardiografica di controllo. OBIETTIVI DELLA TESI: si è voluto svolgere un’analisi comparativa volta a mettere in luce eventuali differenze esistenti tra i diversi protocolli usati in premedicazione. Infine si è svolta una valutazione comparativa tra pressione arteriosa invasiva e non invasiva (rilevata sull’arto anteriore e posteriore). MATERIALI E METODI: 6 pecore di razza Alpagota sono state sedate in 21 occasioni secondo un modello di studio randomizzato cross-over. Per la fase di premedicazione sono stati utilizzati tre protocolli diversi: midazolam (0,2 mg kg⁻¹) e butorfanolo (0,1 mg kg⁻¹) (gruppo MB, n=8), midazolam e pentazocina (1,5 mg kg⁻¹) (gruppo MP, n=7) e solamente midazolam (gruppo M, n=6). A seguire, nella pecora, è stato indotto uno stato di sedazione più profondo tramite infusione continua di propofol alla velocità di 0,1 mg kg⁻¹minuto⁻¹ IV preceduta da un bolo di carico di 0,5 mg kg⁻¹ IV, con la possibilità di somministrare dei boli aggiuntivi di propofol (0,25 mg kg⁻¹) per approfondire lo stato di sedazione. Per valutare la sedazione sono stati considerati i parametri cardiovascolari e respiratori, la profondità della sedazione (stimata dalla posizione dell’occhio e dalla presenza di riflesso palpebrale, del tono mandibolare, della masticazione, della deglutizione ), la VAS (visual analogue scale), i tempi di risveglio e alcuni parametri ecocardiografici (stroke volume, portata cardiaca e frazione di accorciamento). L’analisi statistica è stata condotta tramite analisi della varianza (ANOVA) e i dati ricavati sono stati espressi come medie dei minimi quadrati (LSMEANS). RISULTATI: non ci sono state differenze statisticamente significative riguardo ai parametri cardiovascolari e respiratori ed alla qualità di sedazione nei tre gruppi. Il gruppo MP ha avuto una frequenza maggiore ma questo è stato clinicamente poco rilevante. Tra i tre gruppi non ci sono state differenze significative riguardo ai parametri ecocardiografici considerati. La pressione arteriosa indiretta rilevata sull’arto posteriore è stata significativamente più alta rispetto alla pressione invasiva. DISCUSSIONE E CONCLUSIONE: tutti e tre i protocolli si sono mostrati adeguati ad sedazione che fosse poco invasiva sul sistema cardiovascolare e poco impattante sui parametri ecocardiografici. Non c’è stato un vantaggio sul risparmio di propofol da parte dell’aggiunta dell’oppioide. La rilevazione pressoria indiretta misurata sull’arto anteriore ha fornito dati accurati e sovrapponibili a quelli derivati dalla rilevazione invasiva della pressione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/13644