L’evoluzione della tecnologia e i miglioramenti tecnici fanno parte della storia dell’uomo. Il loro fine è quello di migliorare la qualità o di aumentare la quantità del servizio reso, o più precisamente, disponibile grazie ad un certo processo di conversione o di utilizzo dell’energia. Come è possibile osservare nella quasi totalità dei casi, anche in questo campo lo stimolo principale che spinge ad un’evoluzione tecnica mirata ad un migliore utilizzo dell’energia è indubbiamente l’aspetto economico: il risparmio di energia si traduce in minori esborsi nell’arco di vita del generico sistema (una o più apparecchiature). Solamente negli ultimi decenni ha preso piede un altro stimolo, ben più nobile ma meno redditizio e spesso scomodo, ovvero il problema delle emissioni di gas inquinanti nell’atmosfera, ed in particolare di quelli ad effetto serra. Indubbiamente le attività umane alterano l’equilibrio naturale dell’ecosistema; questo è stato dimostrato da diversi studi effettuati da agenzie che si occupano dello studio del cambiamento climatico. Da questi emerge un netto legame tra la temperatura terrestre e la concentrazione di gas effetto serra in termini di CO2 equivalente (non tutti i gas hanno lo stesso impatto sotto questo punto di vista). Attualmente la concentrazione di CO2 in atmosfera è di 380 ppm. In particolare, secondo questi studi, l’aumento della temperatura sarebbe diventato particolarmente rilevante, se paragonato con l’andamento dell’ultimo millennio, all’inizio nel ventesimo secolo, proprio in corrispondenza dell’inizio della diffusione in modo massiccio e globale delle attività umane di tipo industriale. Questo sviluppo tecnologico sarebbe sufficiente ad abbassare i consumi di energia, e quindi le emissioni in atmosfera, se la domanda servizi rimanesse costante: sarebbe necessaria meno energia per coprire la stessa domanda. Tuttavia il legame tra progresso tecnologico e risparmio di energia non è così forte ed immediato. Intervengono diversi fenomeni che tendono a disaccoppiarli: un aumento della domanda di servizi può senza dubbio modificare la richiesta di energia nel modo non voluto, arrivando a superare quella richiesta prima dell’attuazione dei miglioramenti tecnici. Anche i comportamenti e le abitudini di vita si adattano alla disponibilità economica per cui non rimangono fissate ad un valore standard ma tendono ad aumentare nel tempo. A questo punto risulta essere molto interessante analizzare quale sia il reale potenziale del progresso tecnologico nella riduzione dei consumi, e capire come un legame che, in prima approssimazione, sembra così immediato, sia in realtà ben più complesso e ricco di sfumature dettate in particolare da un fenomeno di ritorno dei consumi di energia detto “effetto rimbalzo”. Prima di discutere su cause, conseguenze ed entità dell’effetto rimbalzo nelle politiche per l’efficienza energetica è necessario introdurre alcuni concetti generali ma necessari nell’analisi dell’effetto rimbalzo: efficienza energetica ed intensità energetica

L'effetto rimbalzo nelle politiche per l'efficienza energetica

Tarabotti, Marco
2010/2011

Abstract

L’evoluzione della tecnologia e i miglioramenti tecnici fanno parte della storia dell’uomo. Il loro fine è quello di migliorare la qualità o di aumentare la quantità del servizio reso, o più precisamente, disponibile grazie ad un certo processo di conversione o di utilizzo dell’energia. Come è possibile osservare nella quasi totalità dei casi, anche in questo campo lo stimolo principale che spinge ad un’evoluzione tecnica mirata ad un migliore utilizzo dell’energia è indubbiamente l’aspetto economico: il risparmio di energia si traduce in minori esborsi nell’arco di vita del generico sistema (una o più apparecchiature). Solamente negli ultimi decenni ha preso piede un altro stimolo, ben più nobile ma meno redditizio e spesso scomodo, ovvero il problema delle emissioni di gas inquinanti nell’atmosfera, ed in particolare di quelli ad effetto serra. Indubbiamente le attività umane alterano l’equilibrio naturale dell’ecosistema; questo è stato dimostrato da diversi studi effettuati da agenzie che si occupano dello studio del cambiamento climatico. Da questi emerge un netto legame tra la temperatura terrestre e la concentrazione di gas effetto serra in termini di CO2 equivalente (non tutti i gas hanno lo stesso impatto sotto questo punto di vista). Attualmente la concentrazione di CO2 in atmosfera è di 380 ppm. In particolare, secondo questi studi, l’aumento della temperatura sarebbe diventato particolarmente rilevante, se paragonato con l’andamento dell’ultimo millennio, all’inizio nel ventesimo secolo, proprio in corrispondenza dell’inizio della diffusione in modo massiccio e globale delle attività umane di tipo industriale. Questo sviluppo tecnologico sarebbe sufficiente ad abbassare i consumi di energia, e quindi le emissioni in atmosfera, se la domanda servizi rimanesse costante: sarebbe necessaria meno energia per coprire la stessa domanda. Tuttavia il legame tra progresso tecnologico e risparmio di energia non è così forte ed immediato. Intervengono diversi fenomeni che tendono a disaccoppiarli: un aumento della domanda di servizi può senza dubbio modificare la richiesta di energia nel modo non voluto, arrivando a superare quella richiesta prima dell’attuazione dei miglioramenti tecnici. Anche i comportamenti e le abitudini di vita si adattano alla disponibilità economica per cui non rimangono fissate ad un valore standard ma tendono ad aumentare nel tempo. A questo punto risulta essere molto interessante analizzare quale sia il reale potenziale del progresso tecnologico nella riduzione dei consumi, e capire come un legame che, in prima approssimazione, sembra così immediato, sia in realtà ben più complesso e ricco di sfumature dettate in particolare da un fenomeno di ritorno dei consumi di energia detto “effetto rimbalzo”. Prima di discutere su cause, conseguenze ed entità dell’effetto rimbalzo nelle politiche per l’efficienza energetica è necessario introdurre alcuni concetti generali ma necessari nell’analisi dell’effetto rimbalzo: efficienza energetica ed intensità energetica
2010-09-27
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effetto rimbalzo, efficienza energetica, intensità energetica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/13990