I magneti permanenti basati sulle terre rare hanno ottime proprietà magnetiche ma sono particolarmente soggetti alla corrosione a causa della loro microstruttura. In questo lavoro di tesi verranno trattati in particolare i magneti neodimio-ferro-boro e quelli al samario-cobalto, le due tipologie più diffuse. La corrosione non causa soltanto un danneggiamento superficiale e meccanico che può portare alla rottura, ma comporta anche un veloce degrado delle proprietà magnetiche. La tesi analizza i meccanismi di corrosione che si verificano nelle condizioni di lavoro più diffuse: atmosfera marina, umida, industriale e in presenza di acidi. Negli ultimi anni sono stati messi a punto diversi trattamenti per limitare la corrosione. Questi trattamenti possono essere divisi in modifiche alla composizione dei magneti e rivestimenti protettivi. Verranno descritte le soluzioni maggiormente applicate commercialmente, e quelle più promettenti. Per quanto riguarda la modifiche alla composizione, si parlerà in particolare di inclusioni di cobalto, disprosio, rame e silice. Questi elementi, aggiunti alle materie prime con cui vengono preparati i magneti, non solo aumentano la resistenza a corrosione delle leghe, ma ne migliorano le proprietà magnetiche. I rivestimenti analizzati sono quelli al nichel, titanio, fosfati e resine. Non verranno trattati i rivestimenti al cromo che, seppur ancora molto diffusi, non offrono vantaggi importanti rispetto alle placcature in nichel. La cromatura è inoltre un processo ad alto impatto ambientale
La corrosione dei magneti permanenti: cause e soluzioni per limitarla
Bozzato, Filippo
2010/2011
Abstract
I magneti permanenti basati sulle terre rare hanno ottime proprietà magnetiche ma sono particolarmente soggetti alla corrosione a causa della loro microstruttura. In questo lavoro di tesi verranno trattati in particolare i magneti neodimio-ferro-boro e quelli al samario-cobalto, le due tipologie più diffuse. La corrosione non causa soltanto un danneggiamento superficiale e meccanico che può portare alla rottura, ma comporta anche un veloce degrado delle proprietà magnetiche. La tesi analizza i meccanismi di corrosione che si verificano nelle condizioni di lavoro più diffuse: atmosfera marina, umida, industriale e in presenza di acidi. Negli ultimi anni sono stati messi a punto diversi trattamenti per limitare la corrosione. Questi trattamenti possono essere divisi in modifiche alla composizione dei magneti e rivestimenti protettivi. Verranno descritte le soluzioni maggiormente applicate commercialmente, e quelle più promettenti. Per quanto riguarda la modifiche alla composizione, si parlerà in particolare di inclusioni di cobalto, disprosio, rame e silice. Questi elementi, aggiunti alle materie prime con cui vengono preparati i magneti, non solo aumentano la resistenza a corrosione delle leghe, ma ne migliorano le proprietà magnetiche. I rivestimenti analizzati sono quelli al nichel, titanio, fosfati e resine. Non verranno trattati i rivestimenti al cromo che, seppur ancora molto diffusi, non offrono vantaggi importanti rispetto alle placcature in nichel. La cromatura è inoltre un processo ad alto impatto ambientaleFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
La_corrosione_dei_Magneti_Permanenti_Cause_e_Soluzioni_per_limitarla.pdf
accesso aperto
Dimensione
2.67 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.67 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/14206