A partire dai primi anni del 2000 si sono verificate numerose morie di api a causa di una non ancora ben definita sindrome chiamata Colony Collapse Disorder (CCD) o sindrome dello spopolamento degli alveari. Tale fenomeno si sviluppa nel giro di pochi giorni e in Italia ha avuto luogo principalmente durante il periodo primaverile in concomitanza con la semina di mais conciato. Nel presente lavoro di tesi si è quindi indagato dal punto di vista quantitativo una delle vie di rilascio ambientale degli insetticidi neonicotinoidi, ovvero l’emissione di particolato dalle seminatrici durante la semina di mais conciato con tali insetticidi. Le api infatti volando sopra il campo di semina e avvicinandosi alla nube emessa dalla seminatrice intercettano le particelle sospese in atmosfera contaminandosi direttamente con una dose elevata e letale di insetticida. Il conseguente effetto letale evidenziato in tutti gli esperimenti condotti sul campo di semina, può quindi essere ben commisurato con i fenomeni di perdita della colonia ampiamente segnalati in primavera e spesso associati alla semina di mais. Anche se non in tutti i campioni di api raccolti dopo diversi giorni dalla semina venivano riscontrate tracce di neonicotinoidi, una spiegazione si è vista essere imputabile a meccanismi fisiologici degradativi post mortem enfatizzati nelle condizioni di alta umidità e in presenza di rugiada. I risultati analitici relativi ai fattori emissivi, alla concentrazione di insetticida in aria nei pressi della seminatrice a 5 e 10 metri e la conseguente contaminazione delle api, rivelano che tutti i tipi di confettatura dei semi testati (anche quelli più recentemente proposti) non impediscono la dispersione di grandi quantità di polveri contenenti l'insetticida e l'esposizione letale per le api in volo. Tuttavia quelli delle annate più recenti sono in grado di produrre una maggiore quantità di particelle di grandi dimensioni che più velocemente si depositano al suolo. Inoltre, le modifiche alla ventola di scarico delle seminatrici finora adottate sembrano avere un effetto limitato sia sui fattori emissivi che sulla contaminazione delle api esposte. E’ stato così dimostrato che in Italia la moria delle api è direttamente legata all’emissione di particolato insetticida dalla seminatrice durante i normali processi di semina primaverile.
Valutazione dell'esposizione delle api agli insetticidi neonicotinoidi presenti nel particolato emesso durante la semina di mais conciato
Costacurta, Ketty
2011/2012
Abstract
A partire dai primi anni del 2000 si sono verificate numerose morie di api a causa di una non ancora ben definita sindrome chiamata Colony Collapse Disorder (CCD) o sindrome dello spopolamento degli alveari. Tale fenomeno si sviluppa nel giro di pochi giorni e in Italia ha avuto luogo principalmente durante il periodo primaverile in concomitanza con la semina di mais conciato. Nel presente lavoro di tesi si è quindi indagato dal punto di vista quantitativo una delle vie di rilascio ambientale degli insetticidi neonicotinoidi, ovvero l’emissione di particolato dalle seminatrici durante la semina di mais conciato con tali insetticidi. Le api infatti volando sopra il campo di semina e avvicinandosi alla nube emessa dalla seminatrice intercettano le particelle sospese in atmosfera contaminandosi direttamente con una dose elevata e letale di insetticida. Il conseguente effetto letale evidenziato in tutti gli esperimenti condotti sul campo di semina, può quindi essere ben commisurato con i fenomeni di perdita della colonia ampiamente segnalati in primavera e spesso associati alla semina di mais. Anche se non in tutti i campioni di api raccolti dopo diversi giorni dalla semina venivano riscontrate tracce di neonicotinoidi, una spiegazione si è vista essere imputabile a meccanismi fisiologici degradativi post mortem enfatizzati nelle condizioni di alta umidità e in presenza di rugiada. I risultati analitici relativi ai fattori emissivi, alla concentrazione di insetticida in aria nei pressi della seminatrice a 5 e 10 metri e la conseguente contaminazione delle api, rivelano che tutti i tipi di confettatura dei semi testati (anche quelli più recentemente proposti) non impediscono la dispersione di grandi quantità di polveri contenenti l'insetticida e l'esposizione letale per le api in volo. Tuttavia quelli delle annate più recenti sono in grado di produrre una maggiore quantità di particelle di grandi dimensioni che più velocemente si depositano al suolo. Inoltre, le modifiche alla ventola di scarico delle seminatrici finora adottate sembrano avere un effetto limitato sia sui fattori emissivi che sulla contaminazione delle api esposte. E’ stato così dimostrato che in Italia la moria delle api è direttamente legata all’emissione di particolato insetticida dalla seminatrice durante i normali processi di semina primaverile.File | Dimensione | Formato | |
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